Non è certo la prima volta che su queste pagine leggete di Warhammer: Chaosbane, d’altronde appena una manciata di settimane fa ho avuto il piacere di partecipare alla closed beta che mi permise di toccare con mano il primo atto del gioco targato Eko Software. Ora, però, è arrivato il momento di immergersi nuovamente nel Vecchio Mondo, questa volta per portare a termine l’avventura dei quattro eroi destinati a sventare l’ennesima offensiva delle forze del Caos ai danni dei popoli liberi del mondo di Warhammer.
SETTE È IL NUMERO PERFETTO
Le vicende di Chaosbane si inseriscono all’interno di un filone narrativo ben noto agli appassionati dell’ambientazione fantasy di Warhammer, soprattutto a chi (come il sottoscritto) ha avuto modo di calcare i campi di battaglia alla guida di un esercito dell’Impero. In questo caso ci troviamo nelle battute finali della Grande Guerra contro il Caos che ha visto l’alleanza di umani, elfi e nani fronteggiare la minaccia delle orde guidate da Asavar Kul, il campione degli dei caotici morto per mano di Magnus il Pio durante l’assedio della città di Kislev. In seguito alla vittoria sulle forze d’invasione, ormai in rotta e pronte a rientrare nel freddo nord, Magnus e la sua scorta fanno ritorno nella città di Nuln, solo per cadere vittime di una controffensiva degli adoratori del Caos sferrata proprio nel cuore dell’Impero.
Ci troviamo nelle battute finali della Grande Guerra contro il Caos che ha visto l’alleanza di umani, elfi e nani fronteggiare la minaccia delle orde guidate da Asavar Kul
SANGUE PER IL DIO DEL SANGUE
Avendo provato a lungo sia il Capitano Imperiale che il Mago degli Alti Elfi durante la prima closed beta, rispettivamente l’equivalente di un tank e un arcanista tanto potente quanto fragile, ho deciso di partire all’avventura con la Ranger degli Elfi Silvani. Devo ammettere che in questi giochi non mi trovo mai molto bene con i personaggi che attaccano dalla distanza, reputandoli troppo spesso noiosi. Sono un giocatore che preferisce menare delle sonore mazzate in corpo a corpo piuttosto che veder morire gli avversari trafitti da proiettili scagliati da lontano, eppure ho adorato il tempo speso con la giovane dalle orecchie a punta. Il merito è soprattutto di un mix di abilità che le permette sia di agire dalla distanza lanciando una pioggia di frecce contro i nemici, sia di buttarsi direttamente nella mischia per colpirli con pugnali avvelenati e rovi micidiali; per non parlare della possibilità di evocare le creature della foresta che combatteranno al suo fianco, come ci si aspetterebbe da chiunque provenga dai boschi di Athel Loren.
ce n’è davvero per tutti i gusti, anche perché ogni personaggio può essere plasmato seguendo vari stili di combattimento
COLEI CHE BRAMA
Bene anche sul versante della caratterizzazione delle creature nemiche, prese di peso dal bestiario del gioco da tavolo. Ecco quindi che ci troveremo a falciare orde di demoni affiliati alle quattro divinità perniciose: dagli untori di Nurgle alle demonette di Slaanesh, passando per i sanguinari di Khorne fino ad arrivare agli orrori di Tzeentch. Ovviamente non mancano cultisti umani, arcieri degli Uominibestia, colossali Progenie del Caos, e molto altro ancora, tra cui tutti i demoni maggiori come il Custode dei Segreti e il Grande Immondo che, manco a dirlo, rivestono il ruolo di boss finale di ogni atto. Insomma, potete essere certi che sul fronte della varietà dei nemici non ci si annoia mai.
sul fronte della varietà dei nemici non ci si annoia mai
IL VENTO DEL CAMBIAMENTO
Di fatto, come spesso accade quando ci si trova di fronte a un emulo di Diablo, la campagna di Warhammer: Chaosbane non rappresenta altro che un lungo tutorial in vista dell’endgame. Qui le cose si fanno interessanti dal momento che le attività sono davvero tante: vi è la possibilità di visitare nuovamente le ambientazioni già viste, con l’eventualità di assistere a eventi casuali che donano loot aggiuntivo; oppure di cimentarsi nella modalità Boss Rush; senza dimenticare le difficilissime spedizioni organizzate dalla Gilda dei Collezionisti, in grado di fornire bottino addizionale a patto di riuscire a sopravvivere. Sono poi presenti ben dieci livelli di difficoltà che influenzano sia i parametri vitali e di danno dei nemici, sia le percentuali di trovare loot pregiato durante le scampagnate. A tutto questo va poi aggiunta la possibilità di affrontare il gioco in co-op locale e online. A tal proposito non si segnalano problemi sul fronte del netcode, a dir la verità già abbastanza solido durante la beta.
la campagna non rappresenta altro che un lungo tutorial in vista dell’endgame
Warhammer: Chaosbane è un clone di Diablo ben fatto, con un endgame particolarmente vasto e profondo in grado di tenere incollati allo schermo per molte decine di ore, anche dopo aver portato a termine la campagna principale. Non aspettatevi un prodotto innovativo, però: l’ultima fatica di Eko Software segue pedissequamente gli insegnamenti di Blizzard, senza cioè l’ambizione di osare e offrire qualcosa in più, forte tuttavia di un’ambientazione davvero ben caratterizzata.