Uno dei giochi più attesi e chiacchierati sui social arriva su Commodore 64 e Plus/4, analizziamo la prima delle due versioni di Lykia.
Sviluppatore / Publisher: Puls4r / Protovision-Psytronik Prezzo: gratis digitale Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile su: itch.io
LYKIA: THE LOST ISLAND
La notte prima del suo compleanno, Nora si era addormentata pensando ai regali che le avrebbero fatto i suoi genitori: “Vedrai, Nora” le dicevano da quando era piccola, “Una volta sedicenne la tua vita cambierà per sempre!”. Nora non poteva nascondere l’eccitazione al suo risveglio, dopo che mamma e papà le avevano fatto gli auguri di rito: “I tuoi cadeaux sono nel baule in camera, corri ad aprirlo!”. E che cocente, spaventosa, ineluttabile delusione, una volta aperto lo scrigno delle meraviglie: al suo interno c’erano infatti una retina per catturare le farfalle (che sì, ok, Nora si divertiva a cacciare, ma circa dieci anni prima!), una grossa piuma e un navigatore, probabilmente l’oggetto più utile che potreste mai comprare a Lykia, ma che difficilmente potrebbe entusiasmare una ragazzina in piena tempesta ormonale. Stava già per maledire mamma, papà e antenati tutti, quando le arrivò un ordine ben preciso: “Ora che hai ricevuto i tuoi bellissimi presenti, va’ a raccogliere un po’ di frutti di apozia!”.
THE MAGICAL MISTERY TOUR
Quello che Nora non poteva immaginare è che l’unica pianta di apozia capace di fare frutti si trovasse in un boschetto fatato e che sulla medesima gravasse una fastidiosa maledizione: chiunque avesse raccolto uno dei suoi frutti sarebbe diventato il Prescelto, avrebbe acquisito poteri magici e sarebbe dovuto partire per una perigliosa missione allo scopo di salvare il mondo, un destino a cui la fanciulla non ha potuto sottrarsi. Le è bastato toccare l’ambito frutto per vedere sparire nel nulla amici, parenti e semplici conoscenti, con l’eccezione di pochi personaggi-chiave necessari a riportare le cose alla normalità. Recarsi dalla strega della Foresta Maledetta, recuperare tre pietre magiche e infilarle in un altare abbandonato in un angolo del villaggio saranno dunque i primi atti di un viaggio che obbligherà Nora a spostarsi in lungo e in largo, parlare con un sacco di gente, risolvere una grande quantità di enigmi fino a sconfiggere la grande minaccia che grava sul suo mondo.
LA RISPOSTA COMMODORISTA A ZELDA?
Lykia: The Lost Island è un gioco di ruolo “alla Zelda” a schermate fisse con visuale a ¾ dall’alto, sullo stile che andava tanto di moda sulle console giapponesi negli anni Novanta. Abbiamo a disposizione un inventario con una ventina di slot e possiamo usare un singolo oggetto alla volta. La nostra amica Nora può muoversi nelle quattro direzioni cardinali, visitare edifici e abitazioni, dialogare con i personaggi che incontra e spostarsi da una location all’altra, a patto però che il gioco permetta di farlo: di solito, in questo genere di giochi c’è sempre un muro, un burrone, un fiume o qualunque genere di ostacolo sul bordo dello schermo a delimitare l’area percorribile dall’eroe. In Lykia non sempre succede, anzi: capita spessissimo di muoversi fino a un’estremità apparentemente libera solo per scoprire che di lì, senza ragione alcuna, non si passi. Per ovviare all’inconveniente bisogna usare il navigatore menzionato all’inizio, che ci mostra – per un attimo – le possibili uscite dalle schermate in cui entriamo. Ma, visto che è un oggetto come tutti gli altri, questo implica la necessità di usarlo alternativamente a qualsiasi altra cosa, comprese le armi necessarie a difenderci dai nemici. Fortunatamente alcuni oggetti hanno delle shortcut da tastiera con cui è possibile estrarli dall’inventario senza accedere necessariamente a quest’ultimo.
PENSATO PER L’HARDWARE MODERNO
È davvero impossibile non lasciarsi impressionare dalla vastità dell’area da esplorare, dal numero di enigmi da risolvere e di quello delle situazioni in cui verremo a trovarci. Il gioco occupa l’equivalente di cinque floppy ed è studiato per trarre vantaggio da tutte le espansioni più moderne che si possono collegare al C64, dalle schede SD2IEC alle REU, passando per la bistrattata GeoRAM, allo scopo di rendere l’azione più fluida e immediata possibile. Purtroppo, questo significa che sulle normali configurazioni “disk drive e tastiera” dei bei tempi andati collezioneremo una grande quantità di tempi morti, in particolare spostandoci da una location del gioco all’altra. In compenso, chi si affida al VICE, ha un TheC64 o una moderna cartuccia multiuso può usare una versione EasyFlash o attendere che Protovision pubblichi l’esclusiva edizione fisica su cartuccia per ridurre drasticamente i tempi e avvalersi di salvataggi istantanei. L’edizione su due floppy a doppia faccia, invece, sarà curata da Psytronik.
Il gioco occupa l’equivalente di cinque floppy, è studiato per trarre vantaggio dalle espansioni più moderne che si possono collegare al C64.
LA VERSIONE PLUS/4
Lykia è stato realizzato originariamente su Commodore Plus/4 e bisogna riconoscere che, se su C64 è un gioco notevole, su questo bistrattato calcolatore è praticamente un miracolo. Grazie alla modalità grafica DFLI ci sono decine di colori sullo schermo e, nonostante l’uso di sprite software, l’impatto scenico è obiettivamente migliore della controparte sessantaquattrista. Anche qui avere hardware aggiuntivo aiuta: oltre alla colonna sonora specifica per il chip TED, chi ha una SIDcard può ascoltare anche le musiche previste per la versione C64.
In breve: Lykia è uno spettacolo dal punto di vista tecnico. L’intelligenza con cui è possibile usare le espansioni più moderne per C64 (e le sue reincarnazioni) è davvero encomiabile, così come è difficile immaginare qualcosa di più sontuoso su Plus/4. Ma essere uscito dopo Briley Witch Chronicles – meno appariscente, ma più “pulito” – smorza l’entusiasmo sul fronte del gameplay, dove il divertimento scende a patti con l’eccessivo backtracking e con la presenza di numerose location vuote, messe lì senza un vero perché. Anche il respawn dei nemici non aiuta. Per il resto Lykia c’è, ed è pazzesco.
Piattaforma di prova: Commodore 64
Configurazione di prova: TheC64, VICE su Core i5 8200
Com’è, come gira: L’assenza della modalità DFLI, che tanta meraviglia provoca su Plus/4, è un po’ dura da digerire a causa della limitata palette del chip VIC-II e di scelte cromatiche talvolta opinabili. Ma Lykia su C64 si muove bene e si sente benissimo, grazie a una colonna sonora variegata e brillante.