Tra le tante installazioni presenti alla scorsa Milan Games Week, quella dedicata a Sony PlayStation era forse la più ghiotta di postazioni e relativi titoli da provare. Tra questi spiccava, in tutta la sua bellezza, una demo di poco più di 30 minuti di Final Fantasy VII Remake, del quale siamo riusciti a organizzare un provato.
“DI NOMURA NON MI FIDO”
Devo essere sincero: sono uscito da questa prova con una fiducia rinnovata. A un iniziale interesse, che non è mai stato molesto, sono seguite tante e diverse informazioni, tenendo questo titolo lontano dal mio personalissimo radar. Mettiamoci anche che la cocente delusione di Kingdom Hearts 3 (opinione personale e legittima di Gabriele, a Dan Hero è piaciuto tantissimo) ha necessariamente messo in ombra il lavoro di Nomura e del suo continuo temporeggiare su quello che era un gioco su cui quasi tutto il globo bramava di metterci le mani sopra prima di subito. I segnali dunque si fecero sempre più confusi nei momenti di maggiore silenzio, tra chi paventava la cancellazione del titolo e che lo dava ormai annunciato per la prossima generazione, per poi ipotizzare la sua natura a capitoli. Insomma, quando tutti erano in preda al panico, arrivò anche la conferma: 3 marzo 2020. Questa la data ufficiale di rilascio.
La curiosità dunque è tornata a serpeggiare, in particolare dalle mie parti, tanto che alla notizia dello stand alla Milan Games Week ha fatto seguito uno stalking serio di tutti gli addetti Sony per avere uno slot tutto per me. Missioni riuscita: mi siedo sul cuscinetto gonfiabile che quasi non casco all’indietro e prendo il pad.
Ci troviamo all’interno del reattore Mako, il nostro party è composto da Cloud e Barrett. Il colpo d’occhio è notevole con i modelli dei due personaggi ricchi di dettagli e sfumature come gli stessi ambienti, ben disegnati e realizzati, con effetti di luce continui che regalano chiari e scuri che in modo dinamico si riflettono nei modelli dei nostri eroi. Cloud ha una corsa molto arcade, ma poco male, l’enorme spada sulle spalle che si muove rispettando i movimenti dei muscoli delle spalle è un bel vedere e comincio a salire e scendere le scale finché non trovo un paio di poveri soldati su cui provare i segmenti di azione.
Il feeling è subito dei migliori, con uno stile di gioco che si rivela essere un ibrido tra Kingdom Hearts 3 e Final Fantasy XV: dal primo prende la dinamicità dei ritmi di combattimento, mentre dal secondo la venatura da JRPG assieme al sistema di controllo e gestione di abilità, oggetti e magie. Finito lo scontro, il drop verrà visualizzato direttamente su schermo e la presenza di diversi bauli sparsi in questo livello disegnato su piano diversi mi porta ad esplorare ogni singola rampa. Arrivati al piano più basso, troveremo una grande arena dove nel posizionare la bomba e terminare l’atto terroristico e verremo attaccati dal primo boss del gioco, il Vigilante Scorpio.
BLIZZAGA!
Con un’arena dagli spazi generosi e un boss arduo da buttare giù, sono riuscito ad approfondire tutte quelle meccaniche che concernono gli scontri e devo dire che ne sono uscito ampiamente soddisfatto. Per quanto sia una demo, il feeling del gioco mi è sembrato molto impegnativo. Non pensate dunque di premere costantemente il tasto di attacco, mettervi un healer alle spalle e andare avanti così fino al boss finale, vi ritroverete KO in men che non si dica.
La natura multifase degli scontri riesce a mostrare volutamente tutti i muscoli di questo lavoro, idealmente vicino a qualcosa del calibro di Resident Evil 2 Remake, con un titolo fedele all’originale, ma rifondato per essere un’esperienza di gioco indimenticabile; in questo, Final Fantasy VII Remake, oltre a confermare tutte queste doti, richiede anche grande abilità di combattimento per portare a termine gli scontri.
Il tutorial all’inizio dello scontro parla chiaro: oltre la barra di HP del Vigilante Scorpio, ve ne sarà un’altra che, al suo completamento, farà entrare il boss in una stato di Crisi; così facendo egli sarà più vulnerabile ai nostri colpi, ma sarà solo quando riusciremo gestire le diverse modalità di attacco che Final Fantasy VII Remake mostrerà il meglio. Con Cloud che si dedicherà agli attacchi ravvicinati e Barrett a quelli da distanza con la sua protesi a minigun, lo scontro sarà facilmente equilibrato e potremo scambiare il controllo dei due eroi del party, attivamente e senza filtri. Come già detto, essendo scontri a multifasi, dopo aver inflitto un quantitativo di danni il Vigilante Scorpio salterà su una parete difendendosi con uno scudo. Qui sarà nostra missione prendere il controllo di Barrett e assestare diversi colpi dalla distanza, così da riportare a terra il boss e magari concatenare attivamente e in tempo reale una combo a quattro mani con Cloud. Come avviene questa cosa? Semplicemente grazie a una grande abilità da parte vostra e tanta fortuna, ma la possibilità di affrontare in così tanti modi i combattimenti mi ha esaltato non poco.
Cercherò di essere pratico: iniziando una combo dalla distanza con Barrett, nel momento in cui questa arriverà agli ultimi 2-3 colpi da assestare, che verranno eseguiti automaticamente, dovrete switchare subito il controllo su Cloud, posizionarvi in prossimità del fianco scoperto del nemico, occupato a subire la prima combo e cominciare a picchiare selvaggiamente, oppure, se in possesso del comando Limite, assestare un attacco speciale.
Tutta questa manovra avverrà senza quick time event o momenti scriptati, bensì tutto in live e sarà soltanto merito nostro portare a termine un attacco del genere, che dimostra senza limiti le diverse possibilità con cui approcciarsi alle fase d’azioni.
Immutato invece il resto, con la pausa serrata del gioco nel momento di organizzazione e decisione di utilizzo di magie, oggetti o abilità speciali, venatura JRPG che comunque si amalgama perfettamente con il lavoro di riordino e aggiornamento del titolo che non spezza assolutamente il ritmo di gioco e anzi, in presenza di una difficoltà ben più elevata e boss con numerosi punti vita, diventerà una pratica comune fermarsi, ragionare e organizzare i prossimi momenti di gioco.
In conclusione, nonostante un personalissimo dubbio che mi ha accompagnato per tutti questi anni, la prima prova effettiva con pad alla mano è stata entusiasmante. Per il lavoro realizzato e la cura in tutti i comparti tecnici del titolo, la promessa sembra essere molto grande e già dalla prova su cui ho messo mano, sembra che ci troveremo davanti un gioco davvero rivoluzionario quanto rispettoso delle ambientazioni come della storia dell’originale.