Iron Harvest 1920+ demo

Iron Harvest

PC PS4 Xbox One

Iron Harvest – Provato

Gli scontri danno una bella soddisfazione, con una giusta combinazione di uso delle coperture e delle abilità speciali, senza sconfinare nel micromanagement spinto

In tale allegro quadretto, ci troveremo a seguire le gesta di Anna, giovane polacca che come ogni buon eroe che si rispetti viene coinvolta suo malgrado in questo conflitto, ma la sua passione e la forte determinazione la aiutano a non mollare anche nelle condizioni più tragiche, e anzi la spronano a seguire un percorso da vera paladina. Il forte accento narrativo di Iron Harvest mi ha molto colpito e credo che sia così integrato nel codice genetico di King Art Games che possiamo ben sperare che, a sviluppo concluso, avremo non una, non due, ma ben tre storie davvero speciali da ricordare a lungo.

COMPANY OF MECH

Le cinque missioni a cui ho giocato mi hanno offerto uno spaccato abbastanza ampio di quello che possiamo aspettarci dal prodotto finito. Mi sento di menzionare il tutorial perché di solito non è proprio un momento di quelli memorabili, e invece l’ho trovato geniale nel modo in cui introduce le meccaniche di base e anche nel tono agrodolce che ci aiuta a entrare in sintonia con gli avvenimenti e i personaggi della storia.

Iron Harvest Provato

I mech sono dettagliatissimi e animati in maniera maniacale: sembra quasi di sentire il diesel bruciare.

Come può un semplice tutorial raggiungere tali vette? Ragazzi, dovreste saperlo: qui a TGM niente spoiler. In un paio di missioni ho comandato un numero prestabilito di unità, sbloccandone alcune con il raggiungimento di obiettivi secondari: l’approccio tattico offre una buona dose di libertà con percorsi alternativi da seguire, e pattuglie nemiche da affrontare testa a testa o da evitare con un attento tempismo dei movimenti delle nostre truppe.

Mi sono confrontato con una classica missione in cui costruire una base, conquistare punti risorse per formare il mio esercito e annientare il nemico. Che figata!

Nella maggior parte dei casi gli scontri danno una bella soddisfazione, con una giusta combinazione di uso delle coperture e delle abilità speciali, senza sconfinare nel micromanagement spinto; in alcuni casi però ho trovato un leggero sbilanciamento verso l’uso degli eroi, unità molto potenti che quindi riescono a svolgere la gran parte del lavoro sporco. Ci sono diverse strade per risolvere un problema del genere in Iron Harvest, che vanno al di là del semplice depotenziamento; per esempio, alcuni trucchi di map design possono impedire l’accesso a certe zone ai mech.

Iron Harvest Provato

I mech sono difficili da tirare giù, ma quando cadono fanno un bel botto.

Ho visto tali tecniche applicate con successo in altre mappe, per cui voglio sperare che i prossimi mesi serviranno anche per rifinire dettagli come questo. Richiederà qualche ritocco anche l’IA, che in condizioni tradizionali presenta già fin d’ora algoritmi di comportamento interessanti, quasi sorprendenti, ma in specifiche occasioni non reagisce affatto e si fa sterminare neanche fosse un agnello pasquale, per esempio quando si trova sotto il fuoco di unità fuori dalla sua linea visiva, come potrebbe essere un mortaio su un terreno elevato. Nel corso della mia prova, mi sono anche confrontato con una classica missione in cui costruire una base, conquistare punti risorse per formare il mio esercito e annientare il nemico.

I mech sono macchine assassine dall’efficienza terrificante animate in maniera stupenda

Che figata! Nel giro di un’ora ho dovuto combattere strenuamente per la conquista di punti risorsa ben difesi, capire come aggirare colli di bottiglia dove le mie truppe sarebbero state massacrate, spostare in fretta e furia truppe per rispondere ad attacchi avversari inaspettati, e infine sferrare il colpo decisivo con i miei mech, macchine assassine dall’efficienza terrificante animate in maniera stupenda dal motore Unity.

Non posso nasconderlo: Iron Harvest è uno dei pochi giochi per cui ho ormai da due anni un vero hype, e queste ore in cui ho toccato con mano quanto creato finora da King Art Games mi hanno dato modo di vedere che le basi per un ottimo gioco sono già solidissime. Visto poi che la campagna Kickstarter raggiunse diversi stretch goal, inclusi futuri DLC, ci sono tutte le premesse per ritenere che alle tre fazioni con cui giocheremo a partire da settembre se ne unirà presto qualcun’altra. Io vado all-in sullo Shogunato.

 

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