La pericolosità e la drammaticità della Formula 1 paiono ideali per una campagna narrativa come quelle che Codemasters promette di aver introdotto in F1 2021
E una volta preso il pad alla mano, o preferibilmente l’accoppiata volante/pedali, quali sensazioni restituisce F1 2021? Se le nuove modalità di gioco vi sembrano un bel rinnovamento, tenetevi forte, perché Codemasters ha del tutto rivoluzionato lo stile di guida, mettendo in pista un capitolo che sarà ricordato per aver del tutto stravolto il gameplay simcade, marchio di fabbrica della serie… Ok, no,
scherzavo. Per un attimo ci eravate cascati? Ecco, invece no. Forse in parte anche per le limitatissime variazioni al regolamento rispetto all’anno scorso, dopo qualche ora su diversi circuiti
l’impressione è proprio che lo stile di guida non abbia subito cambiamenti sostanziali: la casa britannica pare aver voluto mantenere quel fine bilanciamento tra simulazione e arcade che permette anche ai non espertissimi di godersi quella grande “power fantasy” che è infilarsi nello stretto abitacolo delle vetture più fighe al mondo. Datele torto.
INTO THE RED
Detto questo, Lee Mather ha sottolineato come lo studio sviluppi costantemente la propria tecnologia e la conoscenza di tutto ciò che riguarda le Formula 1, e quest’anno particolare sforzo è stato messo nella simulazione delle gomme e nell’usura che si sviluppa, sia sulla loro superficie che nella carcassa. Ora, io non mi sono mai nemmeno avvicinato a un abitacolo vero e proprio, quindi non vi posso certo dire quanto la simulazione degli pneumatici sia precisa, ma di certo posso dirvi che basta fare qualche giro in gara per cominciare a notare, anzi no, a sentire dei cambiamenti nel comportamento della monoposto, e questa vaga sensazione viene poi confermata in pieno dopo una bella sosta rigenerante al box.

Primo piano per la McLaren. Riuscirete a farla tornare ai fasti di una volta?
L’avvento del raytracing in F1 2021 promette faville per i fortunati possessori di schede grafiche sufficientemente potenti
In merito agli aspetti tecnici dal punto di vista videoludico,
F1 2021 segna l’avvento del raytracing, che promette faville per i fortunati possessori di schede grafiche sufficientemente potenti; d’altra parte la qualità grafica risulta impeccabile anche su hardware con qualche annetto sulle spalle (Intel i7-7700k, GTX 1080, 8GB RAM), per cui direi che avete ancora tempo per mettere da parte un po’ di soldini. Seppur meno spettacolare,
anche l’audio è stato migliorato, e il motore di ogni vettura pare dotato di una sonorità così ricca di strati e note specifiche da sembrare articolata quando un’orchestra sinfonica. Sempre in un’ottica di estendere la quantità di giocatori che si godranno le varie modalità, la componente multiplayer avrà una nuova variante, definita
“Social Play”: in linea di principio, dovrebbe essere simile ai Ranked Match, ma al tempo stesso senza quella nota di intimidazione che a volte allontana i neofiti da una modalità che potrebbe poi invece diventare tra le loro preferite. Un nobile intento insomma, che però solo il tempo saprà giudicare.
Altre piccole novità serviranno a rendere più elaborata l’esperienza di chi ha intenzione di immergersi nei panni di un patron-pilota in My team, ma per ora mi sono fatto l’idea che si tratti di aggiustamenti, piuttosto che grandi rivoluzioni. Il ruolo della grande novità quest’anno rimane quindi Braking Point: varrà il biglietto d’ingresso? Se volete scoprirlo, conosco una testata videoludica dalla qualità stratosferica cui mi affiderei anima e corpo. Sapete qual è? Sì che lo sapete.
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