BLOOD BOWL 3 È UN TITOLO SPORTIVO PER MODO DI DIRE: MANDARE ALL’OSPEDALE METÀ DELLA SQUADRA AVVERSARIA è una strategia del tutto percorribile
CABAL VISION FOR EVERYONE
Passando all’aspetto visivo, i modelli dei giocatori rispettano in pieno le miniature ufficiali di Games Workshop, ed è facile identificare i vari ruoli in campo a prima vista; il livello di personalizzazione di ciascun singolo atleta non è però all’altezza delle aspettative degli appassionati di modellistica. Al momento, c’è più varietà nelle decine di soldati di una normale truppa di Total War che nella mezza dozzina di lineman schierati sulla linea di scrimage; gli sviluppatori però sanno quanto è importante per i fan di Warhammer poter modificare i propri atleti per renderli unici in tutto e per tutto, e promettono tool avanzati proprio a questo scopo. Lascia poi ben sperare la qualità degli stadi in cui ho giocato, ricchi di tanti dettagli realizzati con estrema cura.

Ogni azione dipende dal tiro di dadi. Se finisce male, il vostro atleta potrebbe finire all’ospedale, e il turno passerà alla squadra avversaria.
Quanto abbiamo potuto provare in questi giorni è soprattutto la dimostrazione che le basi su cui si poggia Blood Bowl 3 sono solide, ma fatemi dire che questo lo sapevamo già: le regole di gioco vengono pari pari dall’ultima edizione del gioco da tavolo. I mesi che mancano a febbraio dell’anno prossimo sono di sicuro una brutta notizia per i tanti come me che speravano di mettere le mani sul gioco ad agosto, ma preferisco guardare il lato positivo della medaglia e confidare che questo tempo serva a consegnarci quei miglioramenti che marcheranno un netto passo avanti rispetto al già buonissimo secondo capitolo. A supporto del mio ottimismo vi porto anche la notizia che Blood Bowl 3 avrà dodici squadre al lancio, rispetto alle otto di Blood Bowl 2.
FA UN PO’ SOFFRIRE IL RINVIO A FEBBRAIO, MA DI SICURO CYANIDE SFRUTTERÀ BENE IL TEMPO AGGIUNTIVO: LE BUONE PREMESSE PER UN TITOLO CHE CATTURI L’ESSENZA DI BLOOD BOWL CI SONO TUTTE
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