Abbiamo provato una build dimostrativa della nuova-vecchia avventura di Sherlock Holmes, The Awakened, che in Italia abbiamo conosciuto anche come Il Risveglio della Divinità.
Sviluppatore / Publisher: Frogwares / Frogwares Prezzo: 39,99 € Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PS4, PS5, Xbox One, Xbox Series X|S, Switch Data di uscita: 11 aprile
Correva l’anno 2007 quando venne alla luce Sherlock Holmes: The Awakened, terza avventura grafica di stampo investigativo di una cospicua e fortunata serie incominciata poco più di vent’anni fa.
Nella medesima, un già piuttosto attempato Sherlock Holmes indagava su una misteriosa setta impegnata a rapire stranieri provenienti da tutto il mondo per offrirli in sacrificio a Cthulhu, spostandosi in prima e in terza persona in un mondo interamente tridimensionale.
SHERLOCK HOLMES THE AWAKENED, THE ORIGINAL
Un’avventura particolarmente riuscita, nonostante i suoi limiti tecnici, al punto che fu quasi immediatamente riproposta in edizione remastered e, nel 2008, fu addirittura doppiata in Italiano e nuovamente pubblicata da FX Interactive, passando però per un cambio di nome in Sherlock Holmes: L’Avventura. Ma gli anni passano e Frogwares, di gioco in gioco, ha migliorato l’aspetto visivo delle sue produzioni e approfondito in modo sempre più coinvolgente il procedimento logico-deduttivo del famoso investigatore; emblematica in tal senso l’introduzione del Palazzo Mentale, una parte dell’interfaccia che permette di collegare tra loro, come fossero sinapsi cerebrali, gli indizi raccolti allo scopo di giungere a una conclusione utile a proseguire.
Quando venne alla luce l’originale Sherlock Holmes: The Awakened correva l’anno 2007
L’approccio open world ha funzionato un po’ sì e un po’ no, tuttavia è indubbio che le ultime due avventure – il tribolato The Sinking City (ecco la recensione) e Chapter One – abbiano rappresentato un netto taglio con il passato, anche e soprattutto dal punto di vista tecnico. Perché, quindi, non riprendere l’avventura più amata di sempre e riadattarla al nuovo stile?
THE “RI-AWAKENING”
Le parti provate del remake Sherlock Holmes The Awakened cominciano in silenzio, con tre avvisi che ti strappano la spensieratezza dei videogiochi dal cuore. La prima è un pensiero alla patria dei programmatori, invasa ormai da un anno da un nemico che non sembra proprio intenzionato ad andarsene; il secondo è un ringraziamento ai sostenitori su Kickstarter, perché programmare sotto la minaccia dei missili non è divertente, ma farlo senza soldi è pure peggio; il terzo è un disclaimer che si scusa anticipatamente per alcuni contenuti potenzialmente razzisti, dovuti alla volontà di restare fedeli a un’opera letteraria scritta in altri tempi.
un assaggio di una porzione del terzo capitolo della nuova avventura
Già nell’Awakened originale questa sezione era piuttosto opprimente, ma con la nuova grafica e il nuovo motore del gioco provoca una sensazione di disagio quasi palpabile. Ci muoviamo tra le fredde, massicce e fatiscenti pareti del piano inferiore del manicomio, ricavato in un austero castello di cui quelle, probabilmente, sono le antiche segrete. Nei panni di Holmes, dobbiamo trovare un modo di evadere e di ricongiungerci al fedele amico Watson, che si trova da qualche parte ai piani superiori. Durante la fuga abbiamo modo di apprendere qualcosa del passato della struttura, delle malvagie abitudini dell’inquietante dottoressa Gygax (sì, stavolta è una donna) e di ciò che può essere successo alle persone scomparse.
RIMESSO A LUCIDO
Il nuovo Sherlock Holmes The Awakened è dunque così. Una totale riscrittura della storia che segue le orme dell’originale senza tuttavia replicarle pedissequamente, adattando gli enigmi e i tempi narrativi alla nuova interfaccia. Come prevedibile, l’approccio open world degli ultimi due giochi di Frogwares non si sarebbe mai potuto adattare e per questa volta è stato accantonato in favore di un gameplay più lineare, come in passato suddiviso in piccole sezioni da cui è possibile uscire vittoriosi soltanto dopo aver risolto tutti gli enigmi e aver raccolto tutte le indicazioni necessarie a proseguire.
Non è un problema, anzi: rispetto a Chapter One questo remake sembra costituire una benvenuta semplificazione. Tutte le abilità di Sherlock Holmes che avevamo imparato ad apprezzare due anni fa, come quella del travestimento, sono ancora a nostra disposizione, ma asservite a una trama che si sviluppa solo sequenzialmente e non più “in parallelo”.
Questo remake è una totale riscrittura della storia che segue le orme dell’originale senza tuttavia replicarle pedissequamente, adattando gli enigmi e i tempi narrativi alla nuova interfaccia