NON TUTTE LE MODALITà SEMBRANO BEN BILANCIATE, MA POTREBBE ANCHE TRATTARSI DI UNA SENSAZIONE PERSONALE
Escludendo dal computo le modalità standard, che funzionano egregiamente e offrono un divertimento che non fa più notizia, è meglio concentrarci sulle nuove aggiunte perché queste ultime convincono ma con qualche riserva. Se Bomba Sporca risulta essere la più azzeccata col suo mix tra dinamiche trafugate a destra e a manca e gli innumerevoli conflitti che costellano ogni partita, Scorta VIP non mi sembra ora come ora in grado di contrastare le modalità più popolari perché non ha lo stesso appeal, ma è in Moshipt Armi Combinate che si possono intravedere
un paio di potenziali criticità nel bilanciamento che, forse, è saggio monitorare: i mezzi pesanti e i cecchini. L’impressione è che entrambi siano estremamente potenti se usati come Dio comanda, ma forse oltre alla skill personale c’è di più. In ogni caso staremo a vedere se è solo questione di sensazioni, ma intanto lo segnalo per dovere di cronaca e per pulirmi la coscienza da un poker di morti di cui mi vergogno.

Miami, Stati Uniti: sangue e morte a due passi da South Beach.
SONO EVIDENTI GLI SFORZI DI TREYARCH PER RENDERE Più APPETIBILE LA MODALITà ZOMBIE
Discorso a parte per lo Zombie mode diviso in Die Maschine da 20 round o illimitato e Dead Ops Arcade per chi ama gli spara-spara vintage con visuale dall’alto. Gli sforzi di Treyarch per rendere più appetibile la modalità a orde sono evidenti,
la qualità della vita dei giocatori ha fatto un balzo in avanti poderoso e i numerosi, piccoli aggiustamenti apportati, come la possibilità di iniziare con le proprie armi anziché con la canonica pistola scrausa, regalano la percezione che, oggi più che mai, il pacchetto con gli zombie sia perfettamente complementare con il resto dei contenuti.
CROSS PLAY, CROSS-PROGRESSION E CROSSED FINGERS
Questa percezione si palesa perché Cold War si avvale di una feature davvero interessante, la cross-progression. Praticamente i progressi del giocatore sono condivisi tra le varie modalità in modo da non scialacquare nessun punto esperienza accumulato, aggeggio guadagnato e traguardo raggiunto. Pare anche che a fine anno verranno unificati i progressi del Battle Pass ottenuti giocando ai Call of Duty più recenti, senza contare che fin dal lancio del 13 novembre è disponibile il cross-play tra piattaforme diverse.

Angola, Africa centrale: un satellite caduto e il deserto tinto di sangue, quale poesia.
Insomma, questo Cold War sprizza da ogni poro passione, e l’impegno da parte degli sviluppatori affinché l’esperienza nell’insieme risulti completa e inclusiva è tangibile; mettendo il giocatore al centro del progetto e provando a rendergli le cose più confortevoli possibile, Treyarch ha tentato di omaggiare una saga tanto amata e, fondamentalmente, al netto di qualche imperfezione tecnica o bilanciamento da verificare, possiamo affermare con ragionevole certezza che c’è riuscita.
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