Tra tutte le sfide mai proposte da un videogioco, quella di Freud’s Bones è la più complessa: risolvere la mente di Sigmund Freud.
Sviluppatore / Publisher: Fortuna Imperatore / Fortuna Imperatore Prezzo: 12,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: Già disponibile
L’altro giorno mi sono imbattuto su Twitter in una discussione molto interessante che, come a volte accade, prendeva avvio da un’affermazione stupida. Il confronto infatti si sviluppava dalle risposte a un tweet che recitava (più o meno, perdonatemi, vado a memoria): “Nessuno ha bisogno del tuo stupido gioco indie pieno di cose che non funzionano”. Come dimostrato tuttavia dalle decine di risposte di persone a vario titolo attive nell’industria, da designer a semplici appassionati, per molti è vero il contrario: l’azzardo che solo certe piccole produzioni possono permettersi di correre è fondamentale per avviare processi di cambiamento ed evoluzione che finiscono poi per coinvolgere l’intero settore.
Il nostrano Freud’s Bones, sviluppato da Axel Fox aka Fortuna Imperatore e finanziato su Kickstarter, è il gioco perfetto per portare avanti un discorso di questo tipo: come vedremo nel corso della recensione, nonostante i suoi innegabili limiti e imperfezioni, questa interessante avventura narrativa si lancia senza remore verso territori inesplorati ottenendo ciò che a troppi giochi manca, ovvero la sensazione di star provando qualcosa di nuovo, diverso, da cui non si sa cosa aspettarsi.
BELLA MENTE, EH, MA IL CORPO…
Sigmund Freud, padre della psicanalisi, è una di quelle figure di cui tutti abbiamo una conoscenza quanto meno superficiale: probabilmente in questo momento state pensando al celebre disegno che campeggia in buona parte dei parrucchieri per uomini dello stivale in cui il suo profilo del volto si confonde con quello di una bella donna, sotto la domanda retorica “Cosa c’è nella mente di un uomo?”. Questa rappresentazione, per quanto semplicistica e grossolana, coglie però con una punta di sarcasmo almeno parte dello spirito e dei tormenti che hanno caratterizzato la vita di Freud.
AUDACE LA SCELTA DI FARCI INTERPRETARE LA VOCE DELLA COSCIENZA DI FREUD
Il gioco si muove su due binari che scorrono distinti e paralleli: il primo è l’avventura grafica punta e clicca, piuttosto standard nella sua impostazione, composta da qualche fugace e semplice enigma, che consente di immergersi tanto nella Vienna di fine ‘900 quanto nella vita di dissolutezze di Freud fatta di amanti da gestire, cocaina a cui resistere e borghesi da spennare. L’altro, decisamente più stravagante e intrigante è rappresentato dalle sedute di psicoterapia: quattro pazienti, ciascuno afflitto da una specifica patologia, da analizzare, comprendere e curare. Già, ma come?
NESSUNO È PERFETTO, NEANCHE FREUD’S BONES
Fortuna Imperatore, ovviamente, è ben cosciente del fatto che non tutti possono vantare studi di psicologia nel proprio curriculum, così si è lanciata in un’impresa decisamente impegnativa, ma che può dirsi vinta su tutti i fronti: conferire al giocatore gli strumenti per padroneggiare le tecniche ideate da Freud, ma senza ammorbarlo. Il materiale a disposizione per orientarsi è chiaro e abbondante, eppure in ogni caso al giocatore è lasciata libera scelta su come gestire le sedute, quale approccio utilizzare e quali aspetti indagare, anche a costo di lasciarlo fallire, condizionando le reputazione di Freud. I quattro casi previsti dal gioco sono un crescendo: il primo è quello un po’ più debole, ma comunque interessante, mentre gli altri sono tutti di altissimo livello e per nulla banali. A gioco finito verrebbe voglia di averne altri da approfondire, perché non capita così di frequente di trovarsi di fronte a una meccanica nuova, fresca, eppure così centrata.
L’AVVENTURA PUNTA E CLICCA CHE CI VEDE ACCOMPAGNARE FREUD TRA LE STRADE DI VIENNA È SENZA DUBBIO DIVERTENTE, MA OGNI TANTO SI HA LA SENSAZIONE DI STAR PERDENDO UN PO’ IL FILO
In Breve: Quanto c’è bisogno di giochi come Freud’s Bones, che non si fermano davanti alle proprie imperfezioni, ma si lanciano alla scoperta esplorando e osando. Il gioco d’esordio di Fortuna Imperatore si prende dei rischi notevoli, come quello di dover spiegare la psicoterapia al giocatore per consentirgli di districarsi nella meccanica principale, ma centra l’obiettivo e sforna una delle meccaniche più interessanti di quest’anno di gioco. Non tutto il resto è allo stesso livello, ma si percepisce sempre chiaramente la volontà di non percorrere strade già battute da altri: da un precursore come Freud non ci si poteva aspettare altro.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i5 7200U @2.50, 8 GB, Intel HD 620, SSD
Com’è, Come Gira: I requisiti di Freud’s Bones sono proprio bassi, al punto che la prova “tostapane” è stata superata in scioltezza.