Core Keeper – Recensione

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Non è una miniera… è una miniera, disse il saggio Boromir in un video parodia ispirato a Il Signore degli Anelli. In Core Keeper, sandbox caratteristico sviluppato da da Pugstorm e pubblicato da Fireshine Games, s’impersona un ometto piccino picciò che si ritrova a dover trovare le risposte alle classiche tre domande esistenziali: chi siamo? Da dove veniamo? Posso far esplodere quella strana roccia?

Sviluppatore / Publisher: RedBoon / RedBoon  Prezzo: 17,99 euro Localizzazione: Presente Multiplayer: Presente, multigiocatore cooperativo fino a 8 giocatori PEGI: 16 Disponibile su: PC (Steam), PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox One, Xbox Series X|S e Nintendo Switch Data d’uscita: già disponibile

Minecraft è il videogioco in assoluto su cui ho speso le ore migliori della mia esistenza. Metà del tempo che ho passato al suo interno è stato solo per erigere una casa che potesse piacermi e ospitare tutto quello che sognavo. Core Keeper, che è sul mercato ormai da ben tre anni, esce oggi dall’Accesso Anticipato, presentandosi al meglio di quanto avevo pronosticato all’inizio. Tematicamente vicino a opere del calibro di Terraria e allo stesso Minecraft, il videogioco di Pugstorm giunge con una precisione missione: coinvolgere i giocatori a esplorare, a sopravvivere e a cercare le risposte necessarie su dove siano, perché sta accadendo quanto avviene a schermo e cosa bisogna fare per impedire che tutto quanto vada in rovina.

È una situazione comunissima, quella di sentirsi a proprio agio nel bel mezzo di una maniera, a capire perché esiste un Nucleo da proteggere e da potenziare al massimo al fine di arrivare un maggiore sostentamento. Qualcuno penserebbe che Core Keeper, oltre a far costruire ed esplorare, non abbia alcunché. Così non è. In questo mondo in 32-bit con visuale isometrica, invece, è necessario sapersi muovere bene. È necessario sapere usare una spada, quando è necessario.

Qualcuno penserebbe che Core Keeper, oltre a far costruire ed esplorare, non abbia alcunché. Così non è

E a volte, invece, essere in grado di adoperare una pala oppure un piccono per aprirsi la strada. A volte, per muoversi rapidamente da una parte all’altra delle ostili gallerie precedentemente costruite, potrebbe addirittura essere necessario creare un collegamento attraverso una ferrovia. In quanti, prima di oggi, non hanno mai costruito dei binari in qualche videogioco LEGO? In Core Keeper questo è possibile, come lo è anche, e soprattutto, sopravvivere. Procediamo con ordine, però, dal vero inizio.

UN NUCLEO, LA SOPRAVVIVENZA E IL CORE KEEPER

Il contesto rappresentato è di assoluto valore. Su schermo viene dipinta, infatti, una storia che è possibile vivere con un amico o da soli. Meglio, a mio parere, se con qualcuno. In Core Keeper non esiste una trama, ma c’è il lore del mondo a sopperire questa mancanza per fornire tutte le informazioni necessarie al giocatore per permettergli di interfacciarsi con quanto scopre nel corso del viaggio. Si tratta di un’opera che può superare benissimo le cento ore, ed è tutto nelle mani del minatore che s’impersona.

Luoghi ameni e molto altro…

Scelti la fisionomia, gli indumenti e, chissà, pure il volto e il corpo, si parte all’avventura senza troppe preoccupazioni. Cosa riesce a catturare immediatamente è il modo con cui esso dialoga con il giocatore. Le mappe sono procedurali, il che significa che cambiano in base alla partita che si sceglie di affrontare, così da permettere una maggiore divergenza al suo interno, tra partita e partita. La storia, come accennavo, si focalizza sulle scelte del giocatore: no, nessuna opzione multipla, se qualcuno potrebbe domandarselo. Ogni mossa compiuta ha una conseguenza e qualunque opzione presa, se non si è accorti, può condurre celermente alla fine del viaggio.

Scelti la fisionomia, gli indumenti e, chissà, pure il volto e il corpo, si parte all’avventura senza troppe preoccupazioni

Per quanto possa dunque essere invitante raggiungere un luogo dominato da slime di vario genere e impossessato da creature leggendarie da uccidere, è bene proseguire con accortezza. Nel gioco si può partire immediatamente costruendo, esplorando o uccidendo. Consiglio, comunque, di prendersi prima del tempo necessario per capire cosa si ha attorno.

STUDIARE, ATTACCARE E SOPRAVVIVERE

È attraverso lo studio della natura che si raggiunge la massima consapevolezza in cui si è realmente. In Core Keeper, soprattutto nel lato del suo game design, questa è la filosofia. Bisogna capire cosa offre il mondo attorno a sé e prendere, di conseguenza, delle scelte reali e tangibili. Per iniziare ho costruito una piccola base usando del legname e, in seguito, del rame per potenziarmi a dovere. È sopraggiunta la necessità di cibo, e nel mondo in cui mi sono ritrovato c’era un’abbondanza tale di funghi che ho quasi pensato di farci una torta con il sangue di slime. Non so come sarebbe venuta fuori, ma in una caverna appare davvero invitante.

Luoghi oscuri da illuminare.

Esplorare è una parte importante dell’opera di Pugstorm, poiché attraverso essa si può conoscere più da vicino cosa si cela davvero attorno ai segreti dei luoghi che si esplorano. È bene procedere adagio, senza fretta, raggiungere un obiettivo e disseminare torce in giro per avere una visuale completa. L’intera caverna è completamente buia, dunque l’imprevedibilità regna sovrana: per avere una maggiore consapevolezza di dove si sta andando è bene fissarne un paio lungo il tragitto, possibilmente tra le varie aree e la casa. Può sembrare in un certo senso una grande perdita di risorse, specie di legname, ma è il metodo fondamentale per migliorarsi e dare uno strappo sostanziale alla propria produttività.

Esplorare è una parte importante dell’opera di Pugstorm, poiché attraverso essa si può conoscere più da vicino cosa si cela davvero attorno ai segreti dei luoghi che si esplorano

Una volta spaccato del rame, ottenendo dei minerali dalle pietre, è possibile in seguito usarne per fabbricare dei mattoni. Essi rappresentano un’elevatissima percentuale di aumentare le costruzioni e di erigere strutture più forti, nonché di arrivare, alla fine, ad avere del ferro per dare sostanza alle costruzioni. Non serve una particolare accortezza per costruire una casa, bensì capire se si vuole stare più vicino a una foresta, o un laghetto. Essere immersi nel verde è forse la scelta migliore, perché è possibile cacciare degli animali e avere del bestiame. Niente però è affascinante quanto un lago in cui pescare, e ammetto di aver provato a lungo a vivere in quel modo.

Bisogna saper gestire a modo il proprio inventario.

Non è sempre facile, tuttavia, riuscire ad avere il pieno rispetto da parte della natura, che mai come in questo videogioco sa essere brutale. La vivacità di Core Keeper proviene da una sottotrama che non viene palesata energicamente, ma che è un pochino alla base di tutto. Esistono dei Titani, delle creature talmente potenti che possono cambiare il destino del mondo un semplice sguardo. È bene quindi armarsi di spada, prepararsi a dovere al combattimento e sopravvivere agli slime e ai boss proposti nelle varie aree della mappa. È un aspetto che ho adorato perché ha messo in bilico tutto quanto, non facendomi sentire al sicuro.

L’utilizzo di una grafica in pixel art, talvolta molto sprite e caratteristica, rende tutto notevole e affascinante

La progressione, invece, è molto lenta: ci vuole del tempo per sbloccare tutte le abilità. Qualcuno potrebbe trovare macchinoso attendere che un’abilità si sblocchi, eppure è l’unica scelta plausibile per avere maggiori possibilità di sopravvivenza. Nonostante la sua fisionomia molto wholesome e dal grande impatto emozionale, Core Keeper è un videogioco che presenta un game design favoloso, di reale e tangibile qualità. L’utilizzo di una grafica in pixel art, talvolta molto sprite e caratteristica, rende tutto notevole e affascinante. Esplorare, studiare e sopravvivere, quindi, non è mai stato così coinvolgente.

In Breve: Coinvolgente ed appassionante, Core Keeper è un perfetto esempio di sviluppo e creatività. Oltre a tenere completamente incollati allo schermo, con la 1.0 aumenta a dismisura le ore che qualcuno potrebbe spendere al suo interno, permettendo così di far perdere la cognizione del tempo al giocatore appassionato da videogiochi di questa caratura. Il game design della produzione è la parte certamente più viva e prorompente, così come il mondo attorno al personaggio principale. Inoltre, ho dato dei nomi ad alcuni animali all’interno della produzione, che potrebbero far piacere ai colleghi di TGM.

Piattaforma di Gioco: PC
Configurazione di Prova: i5-12400F, 16 GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, come gira: Girerebbe pure su catamarano. Liscio liscio, come il caffè.

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Pro

  • Piacevole e spensierato / Tanto oscuro quanto affascinante: ecco perché è bene portarsi una torcia / Contesto appassionante / La sopravvivenza non si estende solo al cibo, ma anche alle botte da orbi

Contro

  • Potrebbe rapirvi e chiedere il riscatto alla vostra famiglia
9

Ottimo

Cosa succede se unite letteratura, tanta curiosità e un mix letale di videogiochi indipendenti e di produzioni complesse? Otterrete Nicholas, un giovane virgulto che scrive tanto e vuole scrivere di più. Chiamato "Puji" ben prima di nascere, dovete dargli una penna per tenerlo calmo. O al massimo un pad.

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