Cyberpunk 2077 – Recensione

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Cyberpunk 2077 è profondo, ma al tempo stesso dinamico e adrenalinico, un risultato ottenuto celando con successo la sua anima ruolistica sotto una presentazione audiovisiva straordinaria

È semplice: ogni livello permette di incrementare una caratteristica, e ciascuna spalanca le porte a una ricca rete di abilità che spaziano dai perk a nuove tecniche come abbattimenti in salto o coltelli da lancio per ghermire gli ignari nemici dalle tenebre. Queste vengono attivate investendo punti guadagnati a ogni livello, ma per ottenere i risultati migliori c’è bisogno della buona, vecchia pratica sul campo: per fare un semplice esempio, sconfiggete i nemici strisciando inosservati e in breve tempo perfezionerete l’arte dell’occultamento, ottenendo in premio punti supplementari, bonus specifici e sbloccando i vantaggi più interessanti.

MIRRORSHADES

I più anziani riconosceranno lo stesso sistema che regolava i progressi nel vecchio Dungeon Master, ma qui c’è un piccolo cavillo: il livello della caratteristica dominante decreta il limite raggiungibile nei suoi alberi delle abilità. Riallacciandoci all’esempio precedente, per diventare un vero ninja dovrete obbligatoriamente far salire la caratteristica Cool (unione tra freddezza e forza di volontà; perdonate l’assenza di una traduzione ufficiale ma il codice fornito per la recensione era completamente in inglese) e padroneggiare perfettamente il sentiero dell’assassinio silenzioso; come incoraggiamento, tenete sempre presente che ogni caratteristica offre anche benefici immediati, incrementando i punti ferita, l’evasione e le resistenze elementali.

SAREMO PRIVI DI OGNI RESTRIZIONE NELLO SVILUPPO DEL NOSTRO PERSONAGGIO

È un meccanismo preciso come un orologio, che permette di sviluppare archetipi personalizzati e privi di qualunque restrizione: volete un energumeno tostissimo negli scontri a fuoco e nel corpo a corpo? No problem, basta padroneggiare Corpo, Riflessi e le relative abilità per plasmare il gorilla dei vostri sogni, tanto abile nella lotta quanto utile nello scardinare porte blindate a mani nude. Vi sta esplodendo la testa pianificando il vostro avatar ideale? Rilassatevi, perché c’è ancora tanto di cui parlare. Una delle “vittime” illustri nel passaggio dal gioco cartaceo è l’empatia, ovvero una sorta di carisma che determina anche l’attaccamento del personaggio alla propria umanità in un mondo dove possedere impianti cibernetici più o meno intrusivi fa parte del quotidiano, l’indice che separa un essere umano lucido da un incubo biomeccanico fuori controllo.

cyberpunk 2077 recensione

Il filo che lega V a Johnny è complesso. Il fatto che quest’ultimo sia un adorabile figlio di buona donna non aiuta particolarmente.

È un argomento piuttosto caldo, esplorato con supposizioni anche da noi di TGM durante una vecchia chiacchierata in streaming. Orbene, questa prospettiva è stata totalmente eliminata in Cyberpunk 2077, probabilmente perché poco stimolante in assenza di un party e di un master in carne e ossa che potesse rendere miserabile la vita al novello Frankenstein. V può dunque installare tutti i dispositivi che vuole, a patto di visitare la clinica del più vicino ripperdoc sventolando denaro sonante. La chirurgia del futuro fa miracoli, e il corpo di V può essere modificato inserendo innesti assortiti in venti diversi slot per ottenere abilità sovrumane.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Presentazione audiovisiva fuori parametro / RED Engine leggero ma spettacolare / Atmosfera assolutamente perfetta / Trama principale coinvolgente con eccellenti attori digitali.

Contro

  • Parecchie missioni secondarie sanno un po' di filler / Qualche imperfezione tecnica più o meno evidente / Alcune scelte stilistiche non troppo felici.
9.5

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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