Kojima non riesce davvero ad espandere il medium del videogioco verso nuovi orizzonti
Nei suoi primi trailer e video, Death Stranding è stato mostrato come un gioco nel quale il viaggio è più importante della destinazione, una lunga e relativamente rilassante passeggiata nella natura.
Al giocatore è sempre richiesto un certo livello di partecipazione attiva, dalla preparazione del percorso al calcolo del peso trasportato
Non mancano poi le situazioni tutt’altro che riposanti: l’azione è tutta concentrata nel fuggire o nel combattere sia misteriose creature a suon di granate fatte usando il nostro sangue e urine (sì, condivido la vostra preoccupazione) che i Muli, fazioni di umani molto poco socievoli pronti a saccheggiare gli ignari viaggiatori come noi. La difficoltà si rivela essere, quasi subito, non tanto quella di scappare o combattere i nostri nemici bensì quella di destreggiarsi con un movimento pesantemente basato sulla quantità di moto, che non permette di agire con l’agilità alla quale altri videogiochi ci hanno abituati e ci costringe, volenti o nolenti, a prendere quel poco di tempo in più per evitare rovinose cadute.
La difficoltà si rivela essere non tanto quella di scappare o combattere, bensì di destreggiarsi con un movimento basato sulla quantità di moto

Come ogni giovincello che si rispetti sa benissimo, non è mai il momento sbagliato per un selfie artistico!
Non proprio positiva è anche l’esperienza con dei menù nati ovviamente dall’esigenza di condensare il più possibile le opzioni a quella manciata di tasti presenti sul pad. Ogni singola operazione sembra essere inutilmente più complicata del dovuto e, purtroppo, ben poco è stato fatto per rendere il tutto più gestibile per chi, come il sottoscritto, avrebbe preferito giocare con mouse e tastiera da PC, piuttosto che con un controller.
INNOVAZIONI E OCCASIONI PERSE
Quando lo si guarda da un punto di vista puramente tecnico, quello di Death Stranding è un port su PC che assolve il suo compito in modo davvero buono ma che non si spinge oltre. Lasciando perdere i comunque molto poco dignitosi 45 secondi di caricamento necessari ad avviare la partita, sotto tantissimi aspetti il gioco non sfrutta la superiore potenza messa a disposizione dalla piattaforma.
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