Ember e Rime si dividono il mondo. Sembra una di quelle frasi altisonanti che si usano solo per i grandi protagonisti della scena internazionale, per esempio “Trump e Putin si dividono il mondo”, ma nel caso dei due protagonisti di questo gioco, beh, non potrebbe esserci una frase più indovinata. Perché Ember e Rime condividono uno strano potere, quello di portare con sé due stagioni e, soprattutto, due livelli di temperatura ambientale completamente diversi, provocando il gelo istantaneo ovunque si trovi Rime, e una calda e radiosa estate ovunque ci sia Ember. Ma se i due capitano nello stesso luogo?
UN MONDO A METÀ
Degrees of Separation è l’ultimo rappresentante di un genere che, ultimamente, sta mostrando un’inaspettata vitalità, quello dei platform game collaborativi a enigmi. Così come in Golem e in Another Sight, tanto per citare due recenti rappresentanti della categoria, anche in questo caso abbiamo due protagonisti diversamente dotati e obbligati a collaborare per salvare il mondo. Un po’ come capitava in Giana Sisters: Twisted Dreams, l’ambiente cambia in base al personaggio che lo attraversa. Rime congela istantaneamente qualsiasi pozza d’acqua e può camminare sul ghiaccio, ferma i geyser e spegne le torce nelle vicinanze. Ember, al contrario, scioglie il ghiaccio e la neve, può camminare sott’acqua, riaccendere le torce e volare via come una foglia, spinta dal vapore emesso dai geyser.
Un po’ come capitava in Giana Sisters: Twisted Dreams, l’ambiente cambia in base al personaggio che lo attraversa
UN NOBILE PEDIGREE
La semplice, ma nel contempo elegante linearità di Degrees of Separation non deve stupire. Fra i collaboratori dello sviluppatore Moondrop figura infatti un nome di assoluto prestigio, quello di Chris Avellone: entrato nel mondo dei videogiochi nel lontano 1995 con Interplay, ha svolto il lavoro di sceneggiatore e di game designer per decine di titoli di successo, tra cui ci piace ricordare Fallout 2, Icewind Dale (I e II), Baldur’s Gate: Dark Alliance, Star Wars Knights of the Old Republic II: The Sith Lords, Neverwinter Nights 2, Prey (quello di Arkane Studios, uscito nel 2017) e molti altri ancora. Un game designer di richiamo, però, può fare ben poco da solo.
Lo stile grafico è ricco di dettagli, gradevole e molto pulito
Degrees of Separation è un piccolo gioiellino, in un panorama che si sta facendo sempre più affollato e ricco di aspettative. Le soluzioni tecniche, semplici ma di sicuro effetto, unite a un game design intelligente, fanno di questo gioco un piacere non solo da vedere e da sentire, ma anche da giocare. Destinato principalmente a un pubblico pervicace, questo platform soffre soltanto di un po’ di ripetitività e di una poco chiara gestione dei salvataggi (i livelli sono lunghi da affrontare e si ricomincia dall’inizio dell’ultimo raggiunto), ma per il resto si dimostra una gradevole sfida, da affrontare poco per volta, meglio ancora se in compagnia. Bisogna, però, che entrambi i giocatori siano molto pazienti!