Disintegration fonde istinto, freddezza e concentrazione fino a cortocircuitare il nostro cervello, i nostri occhi e le nostri mani per calarci in uno stato di trance
LOVESONG
Ok, ci siamo, credo di aver riassunto tutte le componenti principali di gioco, ma quello che di sicuro non ho trasmesso è il ritmo di gioco. Nella maggior parte delle situazioni, i combattimenti sono un fluido fondersi delle meccaniche appena descritte che si sovrappongono le une alle altre in una miscela di abilità di guida del proprio mezzo, capacità balistica e visione tattica.
Istinto, freddezza e concentrazione che cortocircuitano il nostro cervello, i nostri occhi e le nostri mani per calarci in uno stato di trance dove sembra quasi che sia lo scontro a fuoco a guidarci, il suo fluire frenetico ma morbido a dettarci la prossima mossa, che altro non è se non parte di un movimento unico più ampio.
Nei suoi momenti migliori il gioco ci farà sentire come se cavalcassimo un’onda in stile Point Break

Un’aeronave minacciosa sullo sfondo, un robot gigante davanti a noi e dei missili a ricerca che stanno per partire in nostra direzione. Tipico martedì per Shoal.
Arrivare a tali picchi di libidine è tutto tranne che immediato, e mi tocca ammettere di essere passato attraverso una discreta quantità di “Mission Failed” prima di poter solo pensare quello che ho appena scritto. Anche i gravicicli più corazzati non sono in grado di assorbire colpi su colpi, quindi serve imparare a guardarsi intorno e sfruttare tutto lo sfruttabile. Dopo essere stato ucciso diverse volte, ho cominciato a notare barili esplosivi ed altri elementi capaci di eliminare nutriti gruppi di nemici in una singola stupenda fiammata, e mi sono reso conto che certe formazioni rocciose sembravano fatte apposta per offrire una buona copertura da mezzi aerei pesanti che fino a poco prima mi facevano a pezzi.
Arrivare a godere del gameplay è tutto tranne che immediato e richiederà una discreta quantità di “Mission Failed”

Mentre lo scan del graviciclo è attivo, non possiamo usare i suoi armamenti, ma diventa molto più facile individuare i bersagli e comandare la nostra squadra di attaccarli.
I quattro livelli di difficoltà offrono esperienze di gioco molto diverse: lasciando stare il più facile, con “Recruit” ci viene concessa la libertà di un approccio più sconsiderato che aumenta la frenesia e l’adrenalina senza però offrire una sfida tattica. Ha il suo fascino arcade, ma è con “Maverick” che è opportuno interiorizzare e padroneggiare tutti gli elementi di cui ho parlato, in cambio di una gran bella soddisfazione alla fine di ogni scontro; ad allungare la longevità del titolo ci pensa poi un ultimo livello di sfida. Ho poi trovato molto comoda la possibilità di scegliere la difficoltà all’inizio di ciascuna missione invece di dover iniziare una nuova campagna da zero. Bene così ragazzi, per oggi la lezione di meccanica finisce qui; dopo la campanella, storia.
FASCINATION STREET
Disintegration è ambientato in un mondo colpito da una serie di problematiche che hanno causato il collasso dell’umanità; i sospetti sono sempre i soliti, tra cui inquinamento e sovrappopolazione. Questa volta non mancano nemmeno le pandemie. Fin qui, quindi, gli elementi fantascientifici sono pressoché inesistenti, ma eccoli che arrivano.
Continua nella prossima pagina…