Tra tutti i gestionali cittadini, quanti ci permettono di creare una megalopoli cyberpunk? Se non ve ne viene in mente nessuno, sappiate che ora c’è Dystopika a colmare questo vuoto.
Sviluppatore / Publisher: Voids Within / UNIKAT Label Prezzo: € 6,99 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: N.D. Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: 21 giugno 2024
Dystopika non è un city builder tradizionale, ossia un gestionale cittadino in cui si vestono i panni di un sindaco virtuale intento a districarsi tra budget sempre più risicati, delibere, gestione del traffico e benessere dei cittadini. No. Dystopika è un sandbox puro, uno di quelli in cui il focus è solo sulla costruzione della città, senza alcuna distrazione o complessità. Un’opera ispirata ai viaggi del suo autore in Estremo Oriente, concepita durante lunghe camminate notturne in quelle metropoli asiatiche dove le strutture più moderne si fondono agli edifici del passato.
Qualcuno a questo punto potrebbe obiettare che non vi è alcuna sfida in un titolo del genere, ed effettivamente è così: nel videogioco sviluppato dal solo Matt Marshall non è prevista l’eventualità di un game over. Non ci sono risorse da gestire, nessun piano regolatore, i cittadini non si lamentano mai. Siamo soli con la nostra città, liberi di farla crescere e di personalizzarla come meglio crediamo. Dystopika è quindi uno di quei videogiochi che si inseriscono nella sfera delle opere rilassanti, un “chill game” da avviare quando si vuole staccare la spina dalla routine quotidiana.
LA CITTÀ DEL FUTURO SECONDO DYSTOPIKA
Sì ok, tutto bellissimo, ma cosa si fa in Dystopika? In linea di massima ci troviamo di fronte a un videogioco senza uno scopo ultimo prestabilito, come molti altri sandbox. Al primo avvio veniamo accolti da una tela bianca, anzi nera trattandosi di un’opera ad ambientazione cyberpunk. Qui possiamo iniziare a erigere i primi grattacieli tipici di una megalopoli futuristica: strutture che si stagliano verso il cielo, illuminate da sgargianti insegne al neon, tutte personalizzabili.
Ci troviamo di fronte a un videogioco senza uno scopo ultimo prestabilito
Man mano che vengono posizionati sempre più edifici, poi, ecco che si sbloccano ulteriori elementi con cui personalizzare la propria città cyberpunk. Dalle torrette che proiettano immagini olografiche nel cielo agli zeppelin pubblicitari, passando per gli immancabili cartelloni al neon da piazzare sulle facciate dei grattacieli, fino agli snodi per il traffico di automobili volanti. Insomma, tutto ciò che attiene alla sfera cyberpunk viene rappresentato in Dystopika, permettendo all’utente di sbizzarrirsi nella creazione della propria città dei sogni. Come se non bastasse, il gioco permette di caricare le proprie immagini, così da creare insegne e banner pubblicitari personalizzati. In futuro, poi, arriverà il supporto nativo per le mod, al momento assente ma già previsto in un prossimo aggiornamento gratuito.
UNA CITTÀ DA FOTOGRAFARE
Tutto qui? Non proprio. Dystopika è un vero e proprio paradiso per i fotografi virtuali, soprattutto per chi ama le ambientazioni cittadine. Nel gioco è difatti presente una modalità foto con cui sbizzarrirsi a immortalare la propria città cyberpunk ideale. È una photo mode particolarmente dettagliata, quella predisposta da Matt Marshall.
Si possono persino girare dei brevi video panoramici attraverso la città
Purtroppo sono assenti altre impostazioni che avrebbero fatto senz’altro comodo, come quelle legate alla profondità di campo, ma anche in questo caso è già stato messo in cantiere un aggiornamento gratuito che introdurrà nuove feature legate proprio alla modalità foto. Insomma, Dystopika è un piccolo gioiellino che si rivolge a una nicchia ben precisa: un consumatore che sa cosa va ad acquistare difficilmente rimarrà deluso da un’opera di questo calibro. Certo, mancano alcune feature accessorie che arriveranno gratuitamente nel corso dei prossimi mesi, ma per essere un prodotto realizzato in un anno da una singola persona siamo davvero al cospetto di un’opera di qualità.
In Breve: Dystopika è un city builder rilassante senza alcuna velleità tipica dei videogiochi gestionali. È un sandbox puro con cui dare libero sfogo alla creatività ed erigere la propria megalopoli cyberpunk dei sogni. L’unico difetto che mi sento di sottolineare riguarda la gestione dei contenuti: alcuni arriveranno solo in seguito con degli appositi aggiornamenti gratuiti. Siamo comunque di fronte a un prodotto affascinante sviluppato da una singola persona in appena un anno, un’opera che si pone un semplice obiettivo e lo porta a compimento nel migliore dei modi.
Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, RTX 4060Ti, SSD Nvme
Com’è, Come Gira: Giocato a 2560×1440. Il gioco mette parecchio sotto sforzo la GPU, questo perché il cap del frame rate presente nelle opzioni non funziona come dovrebbe. Per mitigare il tutto ho dovuto limitare gli FPS direttamente dal pannello di controllo della scheda video.