Finalmente un'adventure in cui osservazione e capacità intuitive contano per davvero, mi sono sempre piaciuti i titoli che mettono alla prova il giocatore con puzzle non immediatamente leggibili. Non siamo ai livelli degli enigmi astrusi di Riven o Black Dahlia ma in alcuni passaggi c'è da ragionare e questo volge a favore della sensazione di incertezza e smarrimento data dal vivere l'avventura in completa solitudine. Di contro, per mio personale gradimento avrei preferito se certe tematiche fossero sviluppate in chiave orrorifica. Sarebbe stato più banale? Probabile, forse però anche più efficace. L'ambientazione è molto valida ma proseguendo perde la propria suggestione perturbante per rientare in una convenzione favolistica che esprime certa povertà di fondo. Non spoilero oltre, anche se secondo me si intuisce troppo presto dove andrà a parare e nel mio caso ha comportato una certa noia durante la fase intermedia e pre-conclusiva. Sarebbe stato bello qualche scossone o deviazione dal percorso risaputo, comunque non male.