a proposito di House of The Dying Sun, tu che sei esperto, come lo vedi per un neofita negato nei combattimenti spaziali in genere? è tosto o è un gioco abbordabile.
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Se lo giochi partendo dal livello più facile rigiocandolo via via a quelle più difficili è abbordabilissimo. Se inizi direttamente a medio o difficile senza aver sbloccato nulla allora qualche dubbio l'avrei. Calcola che le difficoltà cambiano proprio la struttura delle missioni quindi è come giocare campagne differenti con quella più facile che serve da introduzione alle basi del gameplay.
STATE OF DECAY 2:
Beh... volevamo provarci in coop ma non ci entusiasmava e non avevamo ben chiare le meccaniche... giocandolo poi da solo mi è piaciuto tantissimo. adoro la fase dove si rovista nei contenitori in cerca di roba utile.
Inoltre tra capo e collo mi sono trovato pure il nuovo aggiornamento che crea delle zone di contagio in cui bisogna distruggere i plague hearts prima di poter acquisire basi o avamposti. prima si poteva fare la base accanto a un plague heart senza nessuna penalità. almeno così ha un senso.
Inoltre non avevo nemmeno capito che per "finire" il gioco bisognasse distruggere tutti i plague hearts, quindi la prima "partita" è durata tantissimo. ora ho fatto una nuova comunità in una nuova area e sto procedendo molto più velocemente visto che so già meccaniche e scopi.
il punto debole è la trama che avendo personaggi generici e con permadeath non ha quel risalto epico che potrebbe avere. niente cutscene, niente dialoghi seri... solo qualche chiamata via radio e dialoghi a scelta multipla del tipo "si ti aiuto" oppure "no è troppo pericoloso".
comunque è un bel giochino passatempo. e pure la gestione della base che di primo acchito mi aveva fatto abbandonare il gioco dopo 10 minuti, devo dire che alla difficoltà predefinita non è affatto una sofferenza. va abbastanza avanti da sola se si sa cosa fare.
Ho finito Solasta: Crown of the Magister.
Non è niente male, soprattutto pensando che il budget non doveva essere altissimo. La trama non è nulla di rivoluzionario, ma è comunque piacevole anche se non è il motivo principale per giocare.
La creazione dei personaggi mi è piaciuta molto, soprattutto perchè permette di dare ad ognuno dei 4 una personalità unica. Pur essendo stati creati da me, le interazioni e i dialoghi tra loro e con gli altri npc, sia durante il gioco sia nelle scene di intermezzo, erano credibili. Insomma non sembrava di avere a disposizione 4 sagome di cartone, per fortuna.
Gli scontri sono molto tattici, divertenti, con i nemici che cercano posizioni di vantaggio (maledetti arcieri) ed è necessario sfruttare bene le abilità di ognuno, visto che il livello di difficoltà mi è sembrato piuttosto alto.
Tra i lati negativi, le quest non sono tantissime e sono piuttosto lineari, a parte qualche possibile variazione che non ha mai portato ad epiloghi molto diversi. Il livello massimo è il 10, e io l'ho raggiunto un po' prima della fine. A quel punto ho lasciato perdere gli incarichi secondari che avevo tenuto da parte. Facendo tutto, probabilmente il level cap si raggiunge con un discreto anticipo sul finale. A proposito del finale, è una delle cose più mosce che abbia visto in vita mia. Non tanto il filmato, ma proprio il combattimento. Ne ho affrontati diversi molto più complessi e il modo in cui si conclude mi ha lasciato davvero sconcertato.
Comunque mi sono divertito ed è un buon antipasto in vista di Baldur's Gate III.
Mmm, bellino.
Potrei farci un pensierino.
Durata?
OK grazie. Intanto lo metto in lista.
:pat:
Dopo i primi due Leisure Suit Larry (commentati qui e qui) proseguo il mio recupero retrogaming con... Zak McKracken and the Alien Mindbenders! Mancato per motivi generazionali (a parte qualche Infocom per C64, il mio primo adventure è stato The Secret of Monkey Island di due anni successivo a Zak), l'ho sempre considerato una mia grossa lacuna che prima o poi avrei dovuto colmare per forza. L'ho fatto ora e.. che classico! Basterebbe confrontarlo con un qualsivoglia coevo (Larry 2, Police Quest 2, Neuromancer, Déjà Vu 2, King’s Quest 4..) per rendere evidente quanto Lucasfilm fosse avanti anni luce rispetto a tutti gli altri. L’unico limite del gioco è la caratteristica per cui ancora oggi è tanto amato e celebrato: quel nonsense spregiudicato (tanto da far sembrare Maniac Mansion come un intuitivo schema a incastri congegnato da Gottfried Leibniz) che si riflette in situazioni del tutto improbabili/paradossali, collegamenti ostici da decifrare anche adottando un punto di vista obliquo o contrario a ogni logica (dis)umana. Il sempreverde "prova tutto con tutto" aiuta a sbloccare diverse situazioni ma se qualcuno vi ha detto che lo ha finito senza dare più di una sbirciatina alla soluzione, state pur certi che vi ha mentito spudoratamente. C'è poi un motivo se in pochi si ricordano di David Fox e Matthew Kane, al contrario della premiata ditta Gilbert/Schafer/Purcell: i protagonisti sono marionette prive di personalità o caratterizzazione e l'afflato comico è limitato a una manciata di sporadiche gag. Resta un primo grande, importante passo verso il salto di qualità che sarebbe arrivato di lì a poco; lieto di averlo recuperato a trentatrè anni dall'uscita. :sisi:
Bonus track, la recensione di TGM (numero 6, febbraio 1989):
..e quella di K (numero 5, aprile 1989):
Zak McKracken lo avevo giocato sul mio primo PC (Amstrad PC 1640 DD) con grafica EGA, è stato il terzo gioco originale che comprai (i primi due furono Gran Prix Circuite e Microprose Soccer).
Mi appassionò tantissimo e ci dedicai moltissimo tempo (non è che all'epoca il backlog fosse minimamente paragonabile a oggi), confermo la difficoltà nel collegare alcuni oggetti a situazioni assurde e inimmaginabili. Devo dire che mi aiutò molto quel finto giornale allegato al gioco nella confezione, i cui assurdi articoli davano suggerimenti per alcuni enigmi (l'uovo nel microonde sull'aereo... ricordo ancora la maledetta frase ripetuta alla nausea dall'hostess "ehi tu, non dovrebbe farlo!". La traduzione in italiano lasciava un po' a desiderare ma nel complesso, complice forse anche la mia verde età di quel periodo, uno dei giochi che ricordo con maggior piacere. :sisi:
Io ricordo solo che un enigma su Marte si risolve ricordando la danza degli aborigeni che fanno, una volta sola, ben prima che uno venga a conoscenza dell'enigma su Marte :asd:
Se non ti sei segnato l'ordine (e perché avresti dovuto farlo?) tocca consultare una guida
Quello è micidiale perchè inizia e finisce prendendoti alla sprovvista, senza darti nessuna indicazione sull'importanza di memorizzare i piegamenti. Capito l'andazzo ho subito recuperato un salvataggio immediatamente precedente e mi sono segnato l'ordine. Ma poi non è casuale ad ogni partita? Perchè la mia seconda sequenza differiva dalla prima e posso solo immaginare tutti quelli che all'epoca finirono tristemente la loro esperienza di gioco una volta arrivati su Marte. :asd:
È possibile pagare lo sciamano per rivederla, se non ricordo male
Ah ok, non ci ho mai provato e in effetti mi è sembrato strano che avessero inserito un punto di non ritorno così punitivo.. come certe instant death della Sierra. :terrore:
Finito Leisure Suit Larry: Wet Dreams Dry Twice, come e (molto) meglio del predecessore Wet Dreams Don't Dry, che già era parecchio divertente.
Non è che abbia death ends, è che è avaro di indizi e i puzzle tendono a essere totalmente controintuitivi poiché assurdi. prova tutto con tutto, è l'unico modo. Quando poi ci sono altri personaggi, diventa palloso sapere che puoi fare dove con chi.
Poi le gag non sono nemmeno eccezionali
Ho finito The Last of Us Remastered.
Gioco più sopravvalutato di sempre.
La storia è discreta, ma davvero nulla di nuovo o particolarmente originale. Dopo The Walking Dead, queste storie sull'apocalisse zombie con gli umani cattivi che sono peggio degli zombie sono ormai trite e ritrite. Anche il rapporto tipo padre/figlia si era già visto in TWD di Telltale che è uscito prima di TLOU.
Almeno in TWD ci sono delle scelte difficili che ti fanno sentire una merda e influenzano un po' la storia. Qui linearità totale.
Ma la vera nota dolente del gioco è il gameplay davvero pessimo. Lo stealth è fatto da cani, lo shooting è appena decente, il crafting è inutile e soprattutto quelle cazzo di sezioni tutte uguali in cui devi raccogliere la scala e trovare la zattera per Ellie. Ogni santa volta. :facepalm:
Poi vabbè ci sono scene assurde tipo il boss umano che con 3 pugnalate che penetrano 30 cm nel torace ma rimane fresco come una rosa oppure la fuga
Gioco da 6,5 e sono generoso.
PS Plus Collection e comunque è uno di quei giochi che bisogna avere giocato per poter criticare :asd:
Per "L'angolo della tamarrata", ho finito Maneater.
Si tratta di un open world in cui si interpreta uno squalo, facendolo crescere da piccolo cucciolo che deve temere anche un luccio fino a diventare più grosso di un peschereccio. Ovviamente l'unico modo per crescere è mangiare di tutto: pesci, tartarughe e tanti, tantissimi poveri cristi che pensavano di poter andare al mare impunemente. Oltre a questo, ci sono una marea di collezionabili e obiettivi secondari che sbloccano potenziamenti da applicare e migliorare salendo di livello.
Strano a dirsi, ma un gioco che si basa essenzialmente su due meccaniche (va in giro a mangiare tutto quello che trovi e cerca i collezionabili mangiando tutto quello che trovi) ha anche una trama e, sorprendentemente, è anche divertente da seguire: un po' Moby Dick, un po' Lo Squalo e tanta tamarraggine.
Alla fine si tratta di fare sempre la stessa cosa: andare in giro mangiando di tutto. Ma sarà che le mappe sono grandi, piene di percorsi segreti e nascondigli, saranno le tante citazioni cinematografiche e il tono leggero e scanzonato, sarà che sbranare tizi urlanti è molto divertente, ma a me è piaciuto molto. Sono partito con zero aspettative e mi sono trovato con un ottimo gioco per quando si vuole solo spegnere il cervello e lasciarsi andare.
Concordo. pure a me è piaciuto molto Maneater.
ho guardato un video su youtube e mi è venuta voglia di rigiocare Silent Hill 3 :bua:
King's Quest I: Quest for the Crown, il primo "blockbuster" Sierra - qui giocato nella versione enhanced del 1990 - all'uscita celebrato per il rivoluzionario AGI e oggi da ricordare per l'estro di Roberta Williams. Corpo narrativo meno che basilare ma il rischio noia è allontanato dalle tante schermate e trovate che perseguono meticolosamente i principi dello schema di Propp, attingendo da vari elementi fiabeschi classici come il drago, la strega di Hansel & Gretel o i giganti e la pianta di Jack. Restano i tipici limiti dei primi adventure con interfaccia grafica. Uno mutuato dai testuali, ovvero certe spiazzanti sudden death che colpiscono a tradimento senza un minimo preavviso (ma quantomeno, rispetto ai Larry qui assumono un loro logico significato contestuale). E poi i dialoghi elementari che si risolvono in due mezze frasi prive di utili info sul collegamento fra oggetto e azione, anche se va detto che la riconoscibile matrice fantastica di alcuni eventi (unita all'estrema brevità che si riflette nello scarso inventario) lo rende decisamente più intuitivo rispetto ai arzigogolati deliri di Zak McKracken. Inoltre c'è questa fissa della prima Sierra nell'ideare alcune sequenze "arcade" in cui bisogna arrampicarsi o procedere lungo un percorso dal quale basta uscire di un singolo pixel per sfracellarsi con esiti fatali. Cosa dire poi dell'assurda parte in cui dobbiamo posizionarci in un preciso punto della schermata e poi saltare al momento giusto, afferrando al volo le zampe di un'aquila che passa sopra le nostre teste? :azz: Evidentemente ai coniugi Williams piaceva farsi inondare di missive inviate da giocatori disperati. Comunque bene, si prosegue con i successivi: Long Live the King!
La serie Sierra migliore per quanto mi riguardo è Quest for glory
Preparati a bestemmiare in modi ancora sconosciuti :asd:
Kingdom Come: Deliverance
Fantastico! Allora si possono fare gdr in prima persona di livello. L'ambientazione medioevale est-europea rende benissimo con i suoi piccoli villaggi, castelli e praterie infinite, le quest sono piuttosto variegate e sempre curate dal punto di vista del realismo/storico (come tutto il gioco), e la scrittura è di ottimo livello (come da tradizione da quelle parti). Le meccaniche all’inizio paiono complicatissime e il nostro povero omino non è capace di fare niente, ma in un centinaio di ore diventerete un vero cavaliere con vari assi nella manica. Graficamente semplicemente strepitoso, non solo a livello di texture ma l'ambiente sembra proprio "vero", non come per esempio in un Assassin Creed o Elder Scroll.
Qualche difettuccio c'è: il sistema di salvataggio potrebbe provocare qualche frustrazione, il sistema di combattimento finché non ci si prende la mano è veramente una roba aliena, persino colpire un bersaglio ravvicinato con un arco è un impresa tosta, l'ai dei nemici spesso va completamente in crash e non è in grado di individuarci anche se gli siamo davanti in groppa a un cavallo bardato giallo canarino, l'inventario è un gran casino, è fin troppo facile fare soldi e non c’è niente di "grosso" da comprare e infine, vista l'impostazione realistica del gioco, ci sarebbe aspettati un’interfaccia più immersiva (nota personale, mi sarei aspettato di vedere più tette :wat2:).
Tutto considerato è un must.
https://i.imgur.com/RJQjjQO.png
Concordo sul giudizio su KCD che è piaciuto molto anche a me, ma mi fa ridere che parli così bene di un gioco che ha avuto problemi molto simili a quelli di Cyberpunk 2077 ed è ottimizzato talmente male che ancora oggi lagga pure su GeForce Now (provato in prima persona) :asd:
Però CP2077 è lammerda perché l'hai letto su Reddit.
Concordo, KCD gioco veramente immersivo e ben realizzato, di cui non possiamo che attendere un bel seguito.
Ma ogni gioco che posto qua devi venire fuori con CP? :asd:
Non ho avuto problemi di performace escluse le battaglie campali dove un po' calava, e il gameplay non è imbarazzante come Cp e c’è un livello di sfida che nell'altro gioco per bambini nutellosi è del tutto assente
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Il seguito mi preoccupa perché se usi Henry sei già un campione fatto e finito :pippotto:
Beh sei solo un cavaliere e non è detto che non ci siano cavalieri più bravi di te. Del resto che Geralt era già uno strigo :asd:
Secondo molti è imbarazzante il combat system di KCD :asd:
Di certo è molto scomodo. Io preferisco giocare non letale / stealth quando posso quindi non è stato un grosso problema, gli unici combattimenti che ho fatto sono stati quelli obbligatori.
CP77 pur coi suoi limiti dà molta più libertà di scelta.
Secondo me sono due giochi più o meno sullo stesso livello, molto belli entrambi, ma con diversi difetti che gli impediscono di essere capolavori.