Ghostrunner – Recensione

PC PS4 PS5 Switch Xbox One Xbox Series X

In attesa di Cyberpunk 2077, Ghostrunner ci dà un assaggio di un’altra possibile faccia di distopie futuribili. Niente armi da fuoco, ma un’affilatissima katana.

Sviluppatore / Publisher: One More Level, 3D Realms, Spligate Ironworks / 505 Games / All in! Games Prezzo: 29.99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store, GOG), PlayStation 4, Xbox One, Nintendo Switch (27 ottobre); PlayStation 5 e Xbox Series X | S (2021)

Ghostrunner è un gioco coraggioso per una serie di aspetti, dal singolo hit point del nostro alter ego alla scelta della sua arma.

Aggiungeteci poi che il parkour non ha tantissimi titoli di riferimento da cui prendere spunti o raccogliere insegnamenti, e capirete come sarebbe stato facile per gli sviluppatori di One More Level compiere qualche errore irreparabile. Io non ne ho trovati, e sono ben contento di raccontarvelo.

BLACK HOLE SUN

Il Ghostrunner di cui vestiamo i cibernetici panni è un guerriero nato metà uomo e metà macchina, dotato di innesti sintetici che gli conferiscono poteri al limite del sovrannaturale. E questa è una gran fortuna, visto che fin dalle prime battute della campagna ci mettiamo contro la despota di turno e tutto il suo esercito. L’agilità del nostro personaggio è l’abilità che, sfruttata a dovere, gli consente di sfuggire agli attacchi dei molti avversari, e al tempo stesso gli permette di farsi sotto in modo da affettarli con un colpo fulmineo della fida katana. In sostanza ci ritroviamo in un gioco d’azione in prima persona dalla forte componente parkour, dove l’ambiente circostante è un vero e proprio puzzle da navigare nel modo più rapido ed efficiente possibile.

ghostrunner recensione

Bel quartiere residenziale cyberpunk. Non vedo l’ora di vivere il futuro.

I livelli si compongono di due parti, alla stregua di quanto vediamo negli arena shooter: certi spazi sono occupati da contingenti di diverse entità e composizioni da eliminare prima di passare oltre, dopodiché ci si ritrova a cercare il modo di raggiungere i punti più impensabili grazie alle nostre capacità, come il wall-running o scatti per coprire distanze altrimenti irraggiungibili.

UN COLPO PER MORIRE, UN COLPO PER UCCIDERE: QUEL CHE è GIUSTO, è GIUSTO

Questi due lati di Ghostrunner sono in realtà facce della stessa medaglia, perché anche nelle arene di combattimento l’unico modo per uscirne vivi è trovare il percorso più adeguato per eliminare i nostri nemici prima di finire abbattuto da uno dei loro colpi. Sì, ne basta uno. Un colpo per morire, ma anche un colpo per uccidere: quel che è giusto è giusto. Tale radicale scelta di design porta all’estremo la necessità di eseguire movimenti eleganti e colpi precisi, in un raffinato concatenarsi di azioni calcolate al centesimo di secondo: lo spazio di manovra è davvero risicato e le conseguenze di ogni piccolo errore, appunto, fatali.

ghostrunner recensione

Il Ghostrunner ha accesso a porzioni della realtà inaccessibili ad altri. Ideali per la meditazione zen.

Di tanto in tanto ci ritroviamo poi a esplorare aree speciali collocate in sacche di realtà separate, accessibili solo a chi ha innesti cibernetici: si tratta di solito di livelli tutorial che ci insegnano le basi dei quattro poteri speciali che andiamo ad accumulare nel corso della campagna. Il modello fisico ha uno stampo prettamente arcade, specie se lo confrontiamo a titoli con qualità maggiormente simulative, come Mirror’s Edge: Catalyst.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Gameplay frenetico / Un solo colpo per uccidere e essere uccisi / Sfida alta ma non punitiva / Quasi tutti i livelli introducono qualcosa di nuovo.

Contro

  • Tecnicamente non eccelso / Scarsa varietà delle ambientazioni / Niente trick avanzati di parkour.
8.4

Più che buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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