Ghosts 'n Goblins Resurrection – Recensione

Switch

L’abito non fa il monaco, non giudicare un libro dalla copertina e tanti altri luoghi comuni. Perché un risultato simile, da Ghosts ‘n Goblins Resurrection, non me l’aspettavo proprio!

Sviluppatore / Publisher: Capcom / Capcom Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Cooperativo Locale PEGI: 12 Disponibile Su: Nintendo Switch

Perché lo scorso Dicembre, quando il gioco venne annunciato, quel trailer lì non mi aveva fatto una buona impressione. Quello stile lì da libro di illustrazioni in movimento, da “Vanillaware senza l’arte di Vanillaware” non mi aveva convinto, anche se l’azione pareva genuina. Insomma, l’interesse c’era, ma era tiepido, dopotutto sono passati dodici anni circa da Ultimate Ghosts ‘n Goblins per PSP e le aspettative per il futuro della serie erano state mantenute al minimo storico dagli orrendi Gold Knights per iOS. Poi, come un fulmine a ciel sereno arriva la rivelazione: il leggendario creatore della saga Tokuro Fujiwara è della partita, trasformando istantaneamente un giochino interessante in un capolavoro annunciato da attendere contando i minuti.

La buona notizia è che il Professor F (uno dei soprannomi di Fujiwara) non ha perso il tocco magico, perché Ghosts ‘n Goblins Resurrection è una bomba, un ritorno ai fasti di un tempo in grande stile che farà la gioia coloro che hanno lasciato cuore e improperi in una sala giochi lontana lontana. La catt… oh, a chi voglio darla a bere! Ogni appassionato di Ghosts ‘n Goblins si augura un livello di sfida imponente, e sarà felice di raccogliere ancora una volta il guanto di sfida lanciato da Lucifero in nome dell’amore per la Principessa Prin Prin. Solo cercate di giocare comodi, possibilmente con un buon arcade stick: se le bestemmie fossero un’unità di energia, le mie ultime giornate in compagnia di Ghosts ‘n Goblins Resurrection avrebbero generato tanta corrente da illuminare a giorno Las Vegas.

ARMATEVI E PARTITE

Ghosts ‘n Goblins Resurrection viene proposto come un incrocio tra gli unici due episodi arcade, ovvero Ghosts ‘n Goblins e Ghouls ‘n Ghosts, e se avete fatto i compiti la cosa dovrebbe risultarvi in qualche modo familiare. I più attenti fra di voi ricorderanno infatti che Capcom ha già riscritto il passato del cavaliere Arthur nel 2002 pubblicando Chomakaimura R per GBA, conversione portatile di Super Ghouls ‘n Ghost con l’aggiunta di una manciata di stage extra nuovi di zecca ispirati proprio ai due capostipiti a gettone.

ghosts n goblins ressurection recensione

Sì, qui stiamo citando Strider 2. Ed è solo l’inizio.

IL SISTEMA DI CONTROLLO È QUELLO DI GHOULS ‘N GHOSTS, MA NON MANCANO LE NOVITÀ

Ghosts ‘n Goblins Resurrection però migliora quell’idea, presentando sette livelli che riprendono e combinano gli elementi dei due giochi sopracitati, riscrivendo parzialmente la sua grammatica per offrire un’esperienza familiare ma completamente fresca. Il sistema di controllo resta quello di Ghouls ‘n Ghosts, ché apparentemente in Giappone il doppio salto dell’avventura per Super Famicom non piace a nessuno, ma le novità partono dal riveduto sistema di potenziamento, che mette da parte i poteri magici dell’armatura d’oro (presente all’appello, ma si limita a incantare gli attacchi base, un po’ come la corazza verde di Chomakaimura) a favore di incantesimi e migliorie da mettere da parte nei… boxer di Arthur, pronti per essere usati a piacere durante il gioco, indipendentemente dall’arma equipaggiata.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Ghosts 'n Goblins è tornato per davvero! / Livelli di difficoltà per tutti i gusti, almeno per il primo “giro” / Restyling complessivamente soddisfacente.

Contro

  • Sette livelli non sono tantissimi, anche se... / Ci vuole pratica e dedizione; astenersi deboli di cuore / Niente classifiche online, e multiplayer solo in locale.
8.7

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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