Godfall – Recensione

PC PS5

Gli evidenti limiti di design non nascondono il valore di un’opera che mostra i muscoli di PlayStation 5

Questa piccola aggiunta ci permette letteralmente di danzare sul campo di battaglia, arrecare danni a più nemici contemporaneamente e sfruttare tutte le abilità attive e passive, anche grazie a succose combo da concatenare con perizia chirurgica. Come ha già sottolineato il buon Stefano nella sua recensione di Astro’s Playroom, non posso che confermare e replicare l’entusiasmo riguardo il DualSense e il feedback aptico, che restituisce sensazioni impagabile scontro dopo scontro. Il pad si trasforma in una vera e propria elsa, i dorsali alla pressione scaturiscono una violenta energia che si plasma su palmi della mano iniettando vera adrenalina che si attacca fin nelle ossa.

godfall recensione

I giochi di luce e gli effetti particellari sono di altissima qualità.

Sarà davvero difficile tornare indietro e giocare a qualsivoglia titolo senza questa sensazione che restituisce un’immersione atipica, mai provata prima. Immaginate di premere il tasto per evocare lo scudo e parare un violentissimo colpo: il DualSense letteralmente restituisce il colpo alle mani e il dorsale premuto per difenderci spinge verso l’alto contro i nostri ordini, per tornare con violenza alla posizione originaria. Proprio grazie al DualSense, anche il più piccolo scontro con nemici debolissimi diventa orgasmico e galvanizzante.

OGGETTI SMARRITI

Concettualmente, come già sopracitato, Godfall usa tutte le sue energie in un combat system sopraffino ed entusiasmante e in una resa estetica brillante, ricca di dettagli e fissa su 60 fps. Il resto del pacchetto ludico si può riassumere con il semplicissimo concetto di “occasione sprecata”. La struttura da looter slasher del titolo prevede di farci passare molto tempo nell’hub di gioco, il Settimo Sanctum, dove poterci allenare, potenziare il nostro equipaggiamento e sbloccare le dodici armature degli Arconti. Non fatevi illudere dal nome altisonante: a livello di statistiche non c’è granché da dire, e la differenza è principalmente estetica. Certo, le varie armature si differenziano per la loro abilità speciale, ma concretamente l’effetto sarà sempre lo stesso spalmato su diverse abilità (evocare alleati oppure avere un boost momentaneo di velocità o attacco).

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Spenderemo molto tempo a scegliere e ottimizzare il nostro equipaggiamento.

NOTEVOLE LA PERFORMANCE TECNICA, MA IL RISULTATO DI TUTTI QUESTI EFFETTI PARTICELLARI E DI LUCE è UN DESIGN TROPPO PACCHIANO

Le mappe di gioco hanno tutte un level design abbastanza intrigante, ma la quantità di dettagli su schermo, se da un lato restituisce dei mondi sì fantastici, dall’altro li rende fin troppo pacchiani. Gli elementi di contorno dovrebbero essere inseriti in una cornice ben calibrata e giustificata, ma invece lo scopo sembra tutt’altro, ovvero mostrare quanti più dettagli su schermo mentre l’azione scivola via senza rallentamenti o perdita di frame. Bellissimo per gli occhi, meno per il cuore. Anche il comparto narrativo è abbastanza obsoleto, affossato anche da un taglio netto della trama – come dei contenuti – che troverà una naturale continuazione nella già annunciata espansione. Difficilmente si entra in confidenza con una storia che tenta di essere epica per poi ridursi a una scaramuccia tra fratelli.

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Il Settimo Sanctum, HUB di gioco e magazzino delle nostre armature.

Godfall in qualche modo è un titolo che richiede di andare a fondo, di capirne la struttura – basilare e semplice – e trovare godimento in quello che offre: nelle più di 25 ore di gioco per portarlo a termine abbiamo trovato un combat system raffinato, feroce e appagante in un mondo vivo e ricco di dettagli, ma a discapito di un’anima non originalissima e derivativa e un comparto narrativo praticamente inesistente. I ragazzi di Counterplay Games hanno avuto tra le mani l’occasione di mostrare letteralmente i muscoli con un titolo affascinante, interessante e anche innovativo su alcuni versanti, ma non si possono non sottolineare le diverse criticità date dall’inesperienza del team.

In Breve: Godfall si è dimostrato un titolo piacevole, ottimo per testare le potenzialità di PlayStation 5. A un combat system curato, appagante e galvanizzante si alterna uno stile estetico pacchiano e un endgame che reitera scontri e missioni e già giocate. Con un pelo di esperienza in più, il titolo avrebbe potuto ambire a vette molto più alte.

Piattaforma di Prova: PlayStation 5
Com’è, Come Gira: Con infiniti effetti particellari, dettagli e nemici su schermo, Godfall mantiene i 60 fps saldi. Un grosso banco di prova per la nuova macchina Sony.

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Pro

  • Il feedback aptico del DualSense restituisce grandi sensazioni / Ottima colonna sonora / Combat system incredibilmente appagante...

Contro

  • ...ma oltre quello è la fiera del già visto / Trama non pervenuta / Endgame poco consistente.
7

Buono

Tra un tunnel carpale e l'altro, amo Dwayne "The Rock" Johnson, Independence Day, Destiny e il DC Extended Universe, tutti buoni motivi per farmi odiare.

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