Gods Will Fall – Recensione

Sulla carta, quelle di Clever Beans per il loro RPG roguelite a tema divino sono tutte idee buone, anche se il loro funzionamento in concreto è affidato un po’ troppo al caso. Il dover scegliere sia il dungeon sia il personaggio con cui affrontarlo alla cieca condanna alcune partite alla deriva quasi immediata. Basta pescare due reami particolarmente ostici o scegliere il guerriero con le caratteristiche meno adatte alla missione per vedere ridursi le probabilità di successo abbastanza in fretta. Qualche problema inoltre si può far risalire anche alle meccaniche di Gods Will Fall, non sempre raffinatissime: una volta all’interno dei dungeon quello che ci si trova ad affrontare è in buona sostanza un hack’n’slash che tuttavia non sempre riesce a gratificare il giocatore. Colpa, principalmente, di una IA molto grezza, che riesce a mantenere ignaro e di spalle un nemico anche quando stiamo massacrando a colpi d’ascia il suo compare a pochi centimetri di distanza.

Ma anche il combat system in sé non è particolarmente vario, al punto che alcuni dungeon di basso livello possono essere superati semplicemente lanciando verso il nemico l’arma rubata dal cadavere del precedente. Il comparto tecnico, infine, sembra racchiudere in sé pregi e difetti dell’intero gioco.

Benché tecnicamente non all’avanguardia, Gods Will Fall se la cava grazie a uno stile grafico efficace, che il qualche modo si rifà a quello di Breath of the Wild, declinato in chiave più cartoon ma mantenendo le sembianze di un dipinto in movimento. Gli scenari spesso suggestivi, anche se incastonati nel canone classico del genere per tematiche e struttura, sono magnifici diorami da esplorare in prospettiva isometrica, senza tuttavia che si possa interagire con quasi nulla, fatta eccezione per i nemici e sporadici oggetti disseminati lungo il percorso.

BIANCO & NERO

Partendo dalla citazione di un altro celebre gioco che aveva a che fare con delle divinità difficili da gestire, nella prima prova importante e “autonoma” di Clever Beans luci e ombre si contendono la scena: alla lunga, in Gods Will Fall, la spunta il bianco, ma la dose di nero non può essere ignorata. Le intuizioni di partenza sono buone e non mancano tocchi di bravura, come il fatto che alcuni guerrieri abbiano paura di particolari divinità e dunque subiscano un malus di terrore nel loro dungeon. I limiti del gioco finiscono però per affossarne almeno in parte il potenziale e il fatto che Gods Will fall vada a posizionarsi in un genere oggi abbastanza inflazionato non aiuta di certo.

In Breve: Quando spunta un’idea nuova in un settore che spesso affonda le radici nel riciclo non si può che elevare una preghiera al cielo: ed è il caso di Gods Will Fall, col suo promemoria che sfidare gli dei è sempre una partita a dadi. Purtroppo lo spunto, abbastanza furbo da risultare apprezzabile anche quando produce incazzatura, non è sostenuto da un impianto di gioco altrettanto valido. Gli sconti con i vari dei restano per la maggior parte divertenti, meno intrigante invece è la sequenza di scontri ripetitivi contro nemici poco brillanti che bisogna affrontare per arrivarci.

Piattaforma di Prova: PS4
Com’è, Come Gira: Provato su PS5, Gods Will Fall non ha mostrato problemi di sorta. La grafica non è particolarmente esosa, quindi non c’erano grossi dubbi. Anche i caricamenti si sono dimostrati molto rapidi, uno standard che questa generazione ha ormai imposto abbastanza in fretta.

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