Hades II – Recensione

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Ci stupiamo davvero che il primo sequel nella storia di Supergiant sia il prosieguo del loro videogioco di maggior successo? Hades II punta a bissare quel risultato, ma basterà riproporre la stessa formula?

Sviluppatore / Publisher: Supergiant Games / Supergiant Games Prezzo: € 28,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12+ Disponibile Su: PC (Steam, GOG, Epic Games Store), Nintendo Switch, Switch 2 Data di Lancio: 25 settembre 2025 Genere: Action roguelite

Inutile girarci intorno: tanto vale tirare subito via il dente. Sì, Hades II è esattamente quello che in tanti hanno chiesto. Se anche voi, dopo aver fatto fuggire Zagreus dall’Oltretomba più e più volte, fate parte di quella vasta porzione di utenti che avrebbero voluto una continuazione di quelle vicende, con quel gameplay e qualche novità ben piazzata, ecco, ho una bella notizia da darvi.

Questo sequel non stravolge nulla. Certo, cambia protagonista e ritocca o aggiunge qualche cosa qua e là, ma non rivoluziona una ricetta che – diciamocelo chiaramente – aveva già raggiunto la piena maturità cinque anni fa con il primo Hades. Un “more of the same” quindi? Certo, ma uno di quelli che si poggiano su delle fondamenta solidissime.

NEL NOME DI HADES II, OLIMPO, ACCETTO QUESTO SEQUEL!

Le fondamenta, dicevo, sono solide e sono rimaste pressoché invariate. La struttura di gioco vede la strega Melinoe, sorella minore di Zagreus e anch’ella figlia di Ade e Persefone, affrontare una serie di arene generate in maniera procedurale suddivise in vari biomi, ciascuno con nemici specifici, mini-boss e boss di fine livello, fino ad arrivare allo scontro finale con il cattivone di turno.

Hades II Recensione 06

Chi poteva trovare il tempo per festeggiare durante l’assedio dell’Olimpo? Ovviamente quell’ubriacone di Dioniso.

Durante ogni incursione nelle profondità dell’aldilà o verso le vette dell’Olimpo (sì, ora i percorsi potenziali sono due), Melinoe viene aiutata dalle divinità greche che si sono schierate al suo fianco nella guerra contro Crono, il titano del tempo che non si sa come è riuscito a liberarsi dalla sua prigione nell’abisso del Tartaro e prendere possesso del trono di Ade. Questi aiuti prendono ancora una volta forma nei doni che gli dèi dell’Olimpo conferiscono a Melinoe. Ogni dio ha una sua specializzazione: per esempio le abilità offerte da Zeus gravitano tutte attorno alla potenza dei fulmini, quelle del dio della forgia Efesto conferiscono maggiore protezione dai danni, Afrodite ammalia e indebolisce i nemici, mentre Ares – da buon dio della guerra – si specializza nell’infliggere ingenti quantità di danni e far sanguinare i nemici.

Fallire durante una partita significa essere rispediti immediatamente al Crocevia

Trattandosi di un roguelite, fallire durante una partita significa essere rispediti immediatamente al Crocevia (l’hub centrale) ed essere costretti a ricominciare daccapo, perdendo i doni e i potenziamenti temporanei accumulati fino a quel momento. Tuttavia Melinoe mantiene tutti i materiali raccolti, con i quali può realizzare potenti incantesimi e fatture che le permettono di sbloccare potenziamenti passivi permanenti, acquisire carte degli arcani che modificano le sue abilità iniziali o forniscono bonus generici, e forgiare nuove armi che possono essere a loro volta potenziate nelle fasi più avanzate del gioco. Insomma, come spesso accade in questo genere di giochi, più si va avanti, più Hades II diventa facile, tanto che battere Crono o salvare l’Olimpo dal nemico che assedia il monte degli dei (non vi dirò chi) diventa quasi una passeggiata.

CHE LA LUNA CI SIA GUIDA

Pertanto – come detto in apertura – Hades II non stravolge niente, ma si limita a offrire una mole maggiore di contenuti rispetto al suo diretto predecessore. Più divinità, e quindi più doni, una serie di famigli che Melinoe può portare con sé per avere bonus aggiuntivi, più biomi, più nemici, più boss e mini-boss, il tutto coadiuvato da una colonna sonora di prim’ordine (non riesco a togliermi dalla testa Olympus Aflame) e una trama lineare ma ben scritta, soprattutto nelle interazioni tra Melinoe e i vari personaggi secondari.

Il gameplay, per quanto ampliato, rimane sostanzialmente invariato

Il gameplay, per quanto opportunamente ampliato nei suoi sistemi di gioco e nelle meccaniche, rimane sostanzialmente invariato. Siamo sempre al cospetto di un action con visuale isometrica estremamente accessibile, mai troppo difficile o punitivo. Anzi, in linea di massima questo sequel risulta persino più facile rispetto al primo Hades. Fortuna che ci sono i cosiddetti Testamenti per chi cerca una sfida più elevata: sono dei modificatori negativi del tutto opzionali che si applicano alla partita, ad esempio per limitare o inibire del tutto le cure, aumentare vita o danni dei nemici, oppure far sì che i boss siano più potenti, e così via.

Hades II Recensione 03

Memorizzare i pattern di attacco dei boss è la chiave per la vittoria. Vale ancora di più con Prometeo, il titano della preveggenza.

Semmai tra i difetti si può annoverare una tendenza a bloccare fin troppi potenziamenti e feature di base dietro il sistema di meta-progressione. Un esempio su tutti: la possibilità di salvare fino a sei loadout di arcani è disponibile solo dopo molte notti e dopo aver raccolto vari materiali per sbloccare il relativo incantesimo. Inoltre, il vero finale si ottiene soltanto dopo molti tentativi (riusciti e non) di eliminare Crono, giacché le ricette per i diversi potenziamenti necessari a sconfiggere il titano una volta per tutte vengono centellinate. Ciò naturalmente aumenta in maniera artificiale la durata, ma a mio avviso è un meccanismo del tutto superfluo dal momento che la mole di contenuti di Hades II, nonché la sua formula di gameplay immediata e coinvolgente, già sarebbero bastati a rendere l’opera di Supergiant piuttosto longeva e rigiocabile.

Hades II Recensione 01

Ogni arcano ha un costo specifico in energia così che non sia possibile attivarli tutti contemporaneamente.

In linea di massima, Hades II è un ottimo sequel di un videogioco con pochissimi difetti. Eppure non riesco a scrollarmi di dosso una sensazione fastidiosa: siamo sicuri che non stia giocando a una bellissima espansione del primo, piuttosto che a un nuovo capitolo di quella che – di fatto – è ora l’unica saga di Supergiant Games?

In Breve: Siamo al cospetto di un sequel solido e coinvolgente, che espande l’universo di Hades senza particolari rivoluzioni. Un secondo capitolo conservativo, quindi, che riprende la formula vincente del predecessore senza stravolgerla. Supergiant cambia protagonista, introduce nuovi biomi, divinità e meccaniche di contorno, ma resta fedele al gameplay action roguelite già molto apprezzato nel 2020. Pur senza troppe sbavature, però, Hades II non riesce a scrollarsi di dosso quella sensazione di essere “solo” una grande espansione, piuttosto che un vero e proprio nuovo videogioco.

Piattaforma di Prova: PC / Steam Deck
Configurazione utilizzata: AMD Ryzen 7 7800X3D, 32 GB RAM, GeForce RTX 4060Ti, SSD / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Giocato a 2560×1440. Hades II è un videogioco incredibilmente leggero che gira senza sbavature. Non ho mai riscontrato nessun bug né incertezza del frame rate al massimo livello di dettaglio. Perfetto anche su Steam Deck.

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Pro

  • Gameplay immediato, accessibile e coinvolgente. | Tantissimi contenuti. | Esteticamente delizioso.

Contro

  • Nessuna vera, grande novità. | Più facile del primo Hades. | Meta-progressione molto lenta.
8.5

Più che buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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