Marvel's Spider-Man: Miles Morales – Recensione

PS4 PS5

È un po’ un peccato ritrovarsi nel 2020, a inizio nuova generazione, con il pathos spento all’improvviso da generatori scarichi e altri banali puzzle ambientali

È quindi un po’ un peccato ritrovarsi nel 2020, a inizio nuova generazione, con il pathos spento all’improvviso da generatori scarichi e altri puzzle ambientali di una banalità così grigia e fastidiosa da non avere assolutamente nulla a che vedere con il tema supereroistico. Residui di un game design che non ha più senso di esistere, raccordi in contropendenza che non hanno niente a che vedere con altri momenti veramente epici, clamorosi, altissimi, per carica emotiva e gameplay; inseguimenti notturni in mezzo a una tormenta di neve, ponti distrutti da violentissime esplosioni in cui alternarsi tra combattimenti ed evacuazione di civili fino a poche ma tiratissime boss fight, con un finale che, senza anticiparvi neanche una parola, non ha niente da invidiare ai migliori epiloghi del Marvel Cinematic Universe. Momenti veramente fuori di testa, da cuore in gola.

marvel's spiderman miles morales recensione

Times Square in mezzo alla tormenta, un’esplosione di luci nel grigio impenetrabile.

Molto più sensati e contemporanei, per permettere al giocatore di tirare il fiato, i momenti esclusivamente ludo-narrativi, come una cena di Natale dove sembra di sentire il profumo delle pietanze e quel calore familiare, avvolgente, tipico della festa, andando a cercare un disco tra quelli preferiti del padre, poliziotto rimasto ucciso in un attacco terroristico l’anno prima, per accendere l’atmosfera e lasciarsi cullare da ricordi che diventano un po’ nostri.

UNA SCENEGGIATURA CHE SI CONCENTRA SUI DETTAGLI E NON SUL FACILE PIETISMO

Una sceneggiatura che si concentra sui dettagli invece che su un più facile pietismo, capace di farci sentire Miles e la sua famiglia (ma anche il fraterno amico e assistente Genke) estremamente umani, vicini, creando un legame forte e fondamentale per motivare le nostre azioni, in una vicenda in cui gli affetti, l’amore e i rancori passati sono indissolubilmente legati ai momenti più drammatici e indelebili del racconto. Commovente.

SPIDER-SPETTACOLO

E così come Spider-Man in famiglia torna ad essere Miles Morales, togliendosi la maschera e mettendosi a nudo, l’opera Insomniac su PS5 comincia a mostrare i muscoli della macchina alle prese con un mondo denso, vivo, un formicaio che si sviluppa tanto in orizzontale quanto in verticale, ben lontano dai curatissimi ma piccoli e graziosi mondi di Astro’s Playroom.

Certi panorami sono veramente da togliere il fiato, quanta meraviglia architettonica.

È nel passaggio dal macro al micro e viceversa che Marvel’s Spider Man: Miles Morales trabocca dai suoi 4K per restituire una sensazione di vertigine e scala scioccante, impetuosa, fenomenale. Questione di proporzioni, metrature, altezze, per uno degli open world più credibili mai visti, e non solo per aver reso virtuale la città più famosa al mondo. Stare appollaiati sulla punta dell’Avengers Tower, osservare un orizzonte sterminato, che prosegue ben oltre le aree giocabili, il nevischio più credibile mai realizzato che sferza il viso. Sotto di noi distese di isolati, grattacieli, strade brulicanti di traffico e pedoni caricati istantaneamente a qualsiasi distanza si trovino, senza pop-up di sorta, con un’immagine pulitissima ai confini della realtà.

Continua nella prossima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Atmosfera natalizia/invernale straordinaria in una NYC splendida / Combat system impegnativo, stratificato e fluido / Tecnicamente sontuoso, senso di scala pazzesco / Momenti epici in una storia emozionante.

Contro

  • Puzzle ambientali imbarazzanti / Non tutte le attività secondarie hanno lo stesso mordente / La sola missione principale si esaurisce in fretta.
8.5

Più che buono

Password dimenticata