Mortal Shell – Recensione

PC PS4 Xbox One

Mortal Shell non si limita a ricalcare in maniera derivativa i giochi From Software, ma tenta anche di dire la sua con idee niente male

Gli oggetti curativi, infatti, si limitano generalmente a ripristinare un certo quantitativo di salute in un tempo limitato, senza garantire quell’immediato boost che fa la differenza una volta messi con le spalle al muro. Questo dona ai combattimenti un ritmo a volte eccessivamente lento, specialmente contro i boss, e richiede l’attenta scelta del guscio da “indossare” a seconda della situazione.

Questa spada è lenta come una Duna in salita, ma ho voglia di provare le sue proprietà criogeniche, appena sbloccate all’incudine.

Fortunatamente esistono altri modi per evitare una morte prematura, a partire da un veloce contrattacco in seguito a una parata perfetta (non ci sono scudi nei paraggi, quindi i fan di Bloodborne si troveranno a casa), che elargisce una rapida iniezione di energia se eseguita utilizzando un’unità di determinazione, una sorta di mana rimpinguabile combattendo. Un altro meccanismo difensivo è la pietrificazione, un misterioso potere ottenuto all’inizio del gioco che permette di tramutare il nostro alter ego in una statua, annullando l’attacco nemico; ha un tempo di ricarica di circa cinque secondi e la sua gestione può fare la differenza, specialmente nelle prime ore. Infine, al termine dei punti vita il cadaverico eroe viene sbalzato via dal corpo ospite, e può cercare di possederlo nuovamente per fare il pieno di salute e tornare a combattere. Un sistema simile alla resurrezione di Sekiro, attivabile solo una volta e penalizzato dall’estrema vulnerabilità del “parassita”, a cui basta ricevere un singolo colpo per mordere definitivamente la polvere.

SOLO PER I FAN

Anche le armi sono disponibili in un numero assai limitato, da conquistare sfidando un misterioso guerriero dotato della nostra stessa abilità “statuaria”, possente ma assai facile da battere una volta presa confidenza con la parata. Possono essere migliorate presso gli incudini, reperendo rari componenti con cui aumentarne il danno o dotarle di mosse speciali da attivare spendendo determinazione.

mortal shell recensione

Assaltare quella cittadella stringendo in mano martello e scalpello? Perché no.

Al netto della buona volontà dimostrata, Mortal Shell mostra il fianco a una serie di difetti


Al netto della buona volontà finora dimostrata, Mortal Shell mostra il fianco a una serie di difetti, come la scarsa varietà di nemici e un level design tutt’altro che memorabile, con grossi spazi circondati da aperture più o meno nascoste che non si avvicinano neppure lontanamente ai labirintici capolavori di From Software. La mancanza di livelli, statistiche ed equipaggiamento – messe da parte le armi e un particolare artefatto da riscattare all’inizio del gioco con cui attivare la parata – rende insoddisfacente lo sviluppo del personaggio, e la distanza tra i vari checkpoint è una grossa spina nel fianco, al netto di una direzione artistica riuscita, nonostante la palese ispirazione. Anche la gestione dei gusci non colpisce per efficienza: possono essere cambiati vistando le tombe dei guerrieri caduti o usando particolari effigi usa e getta, una coppia di ottuse limitazioni che circoscrivono l’effettiva utilità di quella che è forse l’idea più interessante dell’intero gioco.

In Breve: Mortal Shell non è male, ma si tratta di un gioco chiaramente destinato a chi non riesce a trascorrere un giorno senza un soulslike contro cui sbattere la testa. Per Cold Symmetry si tratta di una decisa manifestazione d’intenti, un manifesto alla loro bravura come programmatori e grafici, ma al gioco manca qualcosa per essere realmente intrigante, a partire da un level design come si deve e quel tocco di genio che, purtroppo, non è alla portata di tutti. La pratica però rende perfetti, e seguiremo i futuri lavori di Cold Symmetry con la massima attenzione.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7, 16 GB RAM, Nvidia Geforce GTX 1070, SSD
Com’è, Come Gira: Cold Symmetry convince con un gioco che si è dimostrato perennemente fluido con la configurazione di prova, attivando le impostazioni al massimo dei dettagli. Rarissimi bug riguardanti il sistema di puntamento sono stati risolti morendo e ricaricando, un concetto che in un gioco simile non dovrebbe stupire.

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Pro

  • Buona direzione artistica...
  • Alcune interessanti idee...
  • Tecnicamente solido.

Contro

  • … ma estremamente derivativa e scontata.
  • … non perfettamente sviluppate.
  • Scarso senso di progressione.
7.6

Buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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