NEO: The World Ends With You – Recensione

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Con Neo: The World Ends with You Square Enix ha finalmente regalato un seguito a uno dei suoi più particolari e riusciti giochi di ruolo

Banalmente, un sistema tanto unico doveva essere riprogettato da zero per funzionare universalmente, e così è stato: Rindo e gli altri tre compagni di squadra possono equipaggiare una spilla ciascuno (almeno inizialmente) da attivare martellando o tenendo premuto un preciso pulsante, e il personaggio che inserisce l’ultimo input può essere mosso direttamente per schivare, cambiare bersaglio e riposizionarsi, il tutto in tempo reale.

L’INEVITABILE CAOS DEL SISTEMA DI COMBATTIMENTO È SOLO APPARENTE

Sembra la ricetta per un confusionario disastro destinato al mero button mashing e all’inizio è inevitabilmente così, tuttavia andando avanti e prendendo confidenza si scopre una nuova dimensione dietro all’apparente caos: alternare metodicamente gli attacchi passando la staffetta ai compagni nel momento propizio incrementerà un apposito indicatore con cui attivare potentissimi attacchi collettivi, mentre un sistema di cooldown impedisce che i poteri delle spille vengano continuamente utilizzati, imponendo una precisa cadenza agli scontri che va padroneggiata per avere la meglio nelle situazioni più impegnative.

I bonus concessi dai pasti variano a seconda dei gusti personali. Bisogna sperimentare.

Allo stesso tempo, il giocatore può decidere quanti Rumori attirare a sé prima di menare le mani e la loro aggressività, scegliendo se affrontare una sequenza di nemici più o meno agguerrita tutta d’un fiato (i punti ferita della squadra sono collettivi, e normalmente vengono rimpolpati tra un combattimento e l’altro) in cambio di maggiori ricompense; con simili concessioni in ballo, il sistema di combattimento – oggettivamente caotico sulle prime – può venire assimilato un po’ alla volta senza eccessivi problemi. Non guasta affatto l’apprezzabile dinamicità riscontrata grazie ai 60fps fissi sulla PlayStation 5 usata in sede di recensione che, assieme alla peculiare direzione artistica, scatena sui nostri schermi sequenze degne di un anime tra raffiche di colpi, esplosioni e agguerriti adolescenti che volano da tutte le parti!

ARTE URBANA

Sullo sfondo, una rappresentazione di Shibuya e dintorni stilizzata ma perfettamente riconoscibile, tracciata da linee trasversali e prospettive “impossibili” che descrivono un affascinante punto d’incontro tra le due dimensioni – psichica e reale – grazie a un interessante uso di contrasti cromatici che richiama lo stile del gioco originale esaltandolo all’ennesima potenza, specialmente nella rappresentazione dei Rumori, non più relegati a semplici sprite ma possenti nella loro inedita veste poligonale e dotati di attacchi nuovi di zecca.

The World Ends with You Recensione

A seconda della spilla attiva avremo determinati attacchi speciali. Qui i Rumori deboli all’elettricità farebbero bene a levarsi di torno.

Dagli altoparlanti giunge infine una colonna sonora che definire eclettica sarebbe fortemente riduttivo, frutto del pentagramma del medesimo Takeharu Ishimoto che già firmò le tracce dell’avventura su DS; troverete brani provenienti dal passato remixati per l’occasione assieme ad altri del tutto originali, spaziando dal J-pop al rock nell’arco di un battito di ciglia. Il lato ruolistico di Neo: The World Ends with You è piuttosto limitato ma a sua volta affascinante, legato come il resto del gioco alla street culture giapponese: nonostante siano spettri, Rindo e compagni possono comunque entrare nei negozi che espongono l’adesivo dei Reaper per acquistare capi di vestiario all’ultimo grido o mangiare un boccone.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Presentazione audiovisiva dallo stile unico / Oltre trecento spille offrono una personalizzazione spaventosa / Trama intrigante dall'inizio alla fine, ricca di colpi di scena.

Contro

  • Narrazione un po' diluita dalla presenza in campo delle squadre avversarie, protagoniste di noiosi filler / Una volta presa la mano, il combattimento resta semplice anche ai livelli di difficoltà più ripidi.
9.1

Ottimo

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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