Sabrent Rocket NVMe 2280 2TB – Recensione

SABRENT METTE ANCHE A DISPOSIZIONE UNA VERSIONE PERSONALIZZATA DI ACRONIS TRUE IMAGE, CHE CI HA PERMESSO DI CLONARE LE PARTIZIONI SENZA ALCUNA DIFFICOLTà

In questo modo, abbiamo potuto realizzare un volume D sullo stesso SSD da 1660 GB, lasciando all’unità C circa 250 GB di spazio. Se li sommiamo non fanno proprio 2000, ma questo è dovuto soltanto al modo differente con cui si calcolano i GB (1000 o 1024 MB) e i loro multipli di conseguenza. Ciò che conta veramente è che, ancora una volta, è bastato impostare nel BIOS il Sabrent come unità di avvio e Windows 10 ha funzionato subito al primo colpo.

VELOCITÀ DA URLO

Dopo la “cura” il nostro testbed (basato su una scheda madre Gigabyte X570 Aorus con CPU Ryzen 5 3600) è diventato subito più reattivo: più veloce a caricare il sistema operativo, più lesto nel caricamento del file di paging quando necessario, più rapido, naturalmente, a caricare tutto il software che abbiamo trasferito sulla nuova unità. Del resto, i benchmark parlano chiaro.

CrsytalDiskMark 7 “spara” subito altissimo: 3461 MB al secondo in lettura e 2997 MB/s in scrittura, praticamente il massimo che si possa ottenere con un bus PCI Express x4 di terza generazione. Il più moderato AS SSD parla invece di 3003 MB/s in lettura e 2837 MB/s in scrittura, aggiungendo però i tempi di accesso pari, rispettivamente, a 0,027 e 0,021 millisecondi.

Anvil’s Storage Utilities fornisce risultati altrettanto incoraggianti (2709 MB/s in lettura e 2852 MB/s in scrittura), ma è ATTO Disk Benchmark che ci racconta qualcosa di più interessante su questo drive. Se andiamo a confrontare i suoi risultati con quelli dell’MP400, drive basato sullo stesso controller Phison E12 ma dotato di celle QLC, la differenza è sottile ma importante: come abbiamo già più volte sottolineato, tutti i drive (tradizionali e a stato solido) esprimono al meglio la loro velocità trattando file di grandi dimensioni, ma riducono le performance con i file più piccoli. Esiste quindi un “punto di flessione” sotto il quale il drive va più lento e, più piccole sono le dimensioni dei file in cui avviene il salto di qualità, migliori sono le aspettative che possiamo riporre sul dispositivo.

RISPETTO AD ALTRI PRODOTTI SIMILI, IL SABRENT ROCKET SI DIMOSTRA Più EFFICIENTE ANCHE A DIMENSIONI DEI FILE MINORI

ATTO ci aveva mostrato che l’MP400 comincia a dare il massimo con i file di 128 KB ma perde terreno dai 32 KB in giù. Questo significa che il suo punto di flessione sono i file da 64 KB. Anche il Sabrent Rocket comincia a dare il meglio a 128 KB, ma con file da 64 KB i risultati sono molto simili, spostando quindi sui 32 KB il suo punto di flessione e abbassando ai file da 16 KB o meno la sua “area grigia”. Inoltre, le velocità di scrittura massime superano di misura i 2,80 GB/s, laddove l’MP400 si fermava al massimo a 2,79. Che significa, questo? Banalmente, che i due drive offrono sostanzialmente la medesima velocità massima, ma che il Sabrent se la caverà un po’ meglio in diverse occasioni. Anche i tempi di accesso registrati da AS SSD e gli IOPS mostrati da Anvil’s Storage sono migliori e, alla fine, tra i due prodotti ci sono solo 10 euro di differenza: questo conferma che il Corsair MP400 sia davvero un ottimo drive, capace di stare al passo anche con le soluzioni TLC, ma anche che il Sabrent Rocket da 2 TB sia venduto davvero a un ottimo prezzo, in linea con le migliori soluzioni QLC.

MEGLIO ABBONDARE

Il drive Sabrent Rocket NVMe è disponibile in più formati, da 256 GB a 4 TB. Ma è a partire dal modello da 1 TB (150 euro) che si ottengono le prestazioni maggiori. L’azienda sostiene infatti che la velocità massima di scrittura del modello da 256 GB sia 1050 MB/s e quella del modello da 512 GB 2000 MB/s. È a partire dal modello da 1 TB che questo valore sale a 3000 MB/s, sebbene per quello da 2 TB il valore misteriosamente scenda a 2700 MB/s. In questa recensione, però, abbiamo sicuramente toccato velocità maggiori e l’unico appunto che possiamo muovere è che il modello da 4 TB costi purtroppo 850 euro, sensibilmente di più di due esemplari da 2 TB. Quest’ultimo, dunque, si conferma come la scelta ideale per prezzo, capienza e prestazioni generali. Non preoccupatevi infine per l’affidabilità: forse Sabrent non sarà un nome conosciuto come altri, ma certifica questi drive per 1.800.000 ore di funzionamento e li copre con una garanzia lunga 5 anni.

VOTO: 9.1


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