LA CONFIGURAZIONE HARDWARE DEL LEGION T5 GARANTISCE UN FLUSSO DI LAVORO FLUIDO CON QUALSIASI APPLICAZIONE LAVORATIVA
L’unico elemento di disturbo è il rumore: quando la CPU va sotto stress, la ventola del dissipatore comincia a ruotare talmente forte che sembra di aver acceso un asciugacapelli. È molto forte, al limite del fastidio. Fortuna che simili interventi della ventola durano mediamente pochi secondi. È impossibile, inoltre, non notare l’alimentatore da 400 Watt: come è lecito attendersi, è certificato 80 Plus, ma ha una potenza a mala pena sufficiente per il sistema così com’è, lasciando pochissimo margine a eventuali espansioni. Questo significa, in altre parole, che se un giorno doveste decidere di sostituire la scheda video con una più potente sarà necessario cambiare anche quello.
OTTIMO PER IL FULL HD
La scheda video in dotazione è una GeForce RTX 2060, il modello più controverso della precedente generazione di GPU Nvidia. La sua caratteristica peculiare era, e almeno per il momento è rimasta, quella di essere la scheda più economica con cui fosse possibile attivare gli effetti grafici in ray tracing assistito dall’hardware, messi a disposizione dall’architettura Turing di Nvidia. Oggi è possibile acquistare questa scheda per meno di 300 euro, ma le sue prestazioni generali sono poco entusiasmanti e permettono di giocare al massimo del dettaglio, con effetti RTX attivi, soltanto fino a 1920×1080 pixel.
Rinunciando al ray-tracing, alle ombre e agli effetti di illuminazione più complessi è possibile salire a 2560×1440 pixel e, con qualche vistoso scatto, anche a 4K.
VISTO IL PREZZO DEL LEGION T5, LA RTX 2060 SI RIVELA UNA SCELTA POCO FELICE PER IL CONSUMATORE
LE PRESTAZIONI LUDICHE
Abbiamo sottoposto il Legion T5 90NC0081IX a diversi benchmark sintetici e ad alcuni giochi. I risultati sono sostanzialmente in linea con quanto sostenuto finora. Abbiamo superato stabilmente la soglia dei 60 fps in tutti i giochi soltanto alla risoluzione Full HD, ottenendo comunque risultati molto diversi in base alle opzioni grafiche avanzate. Nella tabella sottostante potete leggere i risultati di tre differenti risoluzioni, in alcuni giochi di riferimento, tra cui il recentissimo racing game DIRT 5.
Abbiamo volutamente scelto le modalità grafiche più complesse, quelle più ricche di dettaglio e, come possiamo notare, basta salire a 1440p per cominciare a perdere colpi. Va detto, però, che le schede RTX hanno un’arma formidabile a loro vantaggio, la tecnologia DLSS. Nei giochi che la supportano fa la differenza. Prendiamo per esempio Shadow of the Tomb Raider: in modalità Ultra con gli effetti RTX al massimo, può visualizzare solo 53 fps in Full HD ma, attivando l’AA DLSS, i frame salgono a 58, lambendo la soglia psicologica dei 60 fps. La situazione migliora notevolmente se ci accontentiamo – ed è un grandissimo giocare lo stesso! – di un’applicazione più modesta del ray tracing: con RTX medio e DLSS attivo saliamo a ben 92 FPS, mentre disattivandoli entrambi scendiamo a 90. Questo perché un effetto di antialiasing viene comunque applicato ma, non essendo operato dai tensor core che lavorano indipendentemente dagli shader, ruba tempo di elaborazione, e quindi fotogrammi.
Continua nella prossima pagina…