il 1440p e i MONITOR ULTRAWIDE STANNO CONOSCENDO UNA SEMPRE MAGGIORE DIFFUSIONE, MA RICHIEDONO SCHEDE VIDEO ADATTE. COME, AD ESEMPIO, LA GEFORCE RTX 3070
PERFETTA PER IL 2K
Abbiamo montato la RTX 3070 di Asus sul nostro testbed, composto da una scheda madre Gigabyte Aorus X570 e da un processore Ryzen 5 5600x, con sistema operativo Windows 10 installato su drive SSD Sabrent NVMe e RAM Crucial Ballistix 4400 Mhz. Abbiamo testato la scheda con diversi giochi alle risoluzioni di riferimento Full HD (1920×1080), 2K (o QHD, 2560×1440), 4K (3840×2160) e UWQHD, 3440×1440 pixel, una risoluzione 21:9 più larga della 2K all’incirca del 30%. I risultati sono stati i seguenti:
Come si può dedurre dalla tabella qui sopra, la maggior parte dei videogiochi attuali gira ad almeno 60 frame per secondo fino alla risoluzione 2K, compresa la sua estensione ultra-wide. Sono, però, valori ottenuti chiedendo il massimo a ciascun gioco, impostando cioè le opzioni avanzate in modo che il dettaglio grafico fosse il più elevato possibile. Come prevedibile, il gioco che ha dato più “rogne” è Cyberpunk 2077, il contestato capolavoro di CD Project RED a cui abbiamo dedicato per altro un excursus tecnico a sé stante. Ma bisogna specificare che, per mantenere coerenti le impostazioni con tutte le altre schede video, il framerate riportato riguarda le impostazioni di dettaglio “Ultra” senza DLSS. Attivandolo, in modalità bilanciata, è già possibile riportare il framerate medio sopra le 30 unità alla risoluzione 4K e, soprattutto, è possibile superare senza alcuna fatica i 60 fps a 2K e UWQHD. È piuttosto basso anche il valore a 4K di Red Dead Redemption 2. Il titolo di Rockstar ha un motore grafico estremamente scalabile e bastano pochissime rinunce, per altro difficilmente percettibili, per raggiungere l’agognata soglia dei 60. In altre parole: a 4K, con questa scheda video, ci si gioca eccome. Semplicemente, non sarà possibile farlo al massimo del dettaglio e col ray tracing attivato.
IL CASO DI LARA CROFT
Shadow of the Tomb Raider è un buon titolo con cui è possibile vedere come cambiano le prestazioni delle GPU, quando si attivano gli effetti di ray tracing. Non solo: supporta sia Fidelity FX, sia DLSS, due tecnologie che i produttori di GPU spingono come fiori all’occhiello. Fidelity FX, tuttavia, è open source e supportato anche dalle schede Nvidia. Per questo, preferiamo tenerlo attivato ovunque sia possibile: con Tomb Raider, così come con gli altri giochi della nostra suite (composta, lo ricordiamo, da Cyberpunk 2077, Serious Sam 4, GRID 2019, Red Dead Redempion 2, Dirt 5, Shadow of the Tomb Raider, Horizon Zero Dawn e Borderlands 3). L’avventura di Lara Croft, in più, ci permette di usarlo insieme agli effetti di ray tracing ma, purtroppo, non se il DLSS è attivato. Così possiamo proporvi i frame ottenuti in diversi casi d’utilizzo, in modo che possiate decidere cosa sia meglio:
Nella prima colonna, “Ultra – no ray tracing” abbiamo spinto tutte le opzioni grafiche del gioco al massimo, senza DLSS e senza ombreggiature in ray tracing. In questo modo abbiamo ottenuto il massimo possibile senza ricorrere ai core RT, approfittando anche del lavoro di sharpening effettuato dal tool Fidelity FX.
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