Poco M3 Pro e X3 Pro – Recensione

SOLIDITÀ E CONCRETEZZA: POCO X3 PRO

Con un peso di 215 grammi e un display da 6,67 pollici, l’X3 Pro ha dimensioni solo leggermente superiori a quelle dell’M3 Pro, ma presenta alcune peculiari differenze rispetto al “fratello minore”: usa un processore Qualcomm Snapdragon 860 con GPU Adreno 640, ha 2 GB di RAM in più (sei contro quattro) e la stessa capienza di 128 GB. Nell’uso quotidiano questo non si traduce in un aumento stratosferico della velocità e della capacità di reazione ai comandi dell’utente (in particolare: apertura, esecuzione, passaggio tra le app), ma quando si gioca la differenza è visibile, tutta a favore di questo modello. Merito del processore centrale e di quello grafico, uniti in un SoC forse più anzianotto – o sarebbe meglio dire “collaudato” – rispetto dal Dimensity 700, ma più prestante.

Poco X3 Pro recensione

Sono in particolare i titoli in 3D a beneficiare di questa potenza in più, a cui s’aggiunge un’altra caratteristica gradita a noi giocatori: la frequenza massima di refresh del display che sale a 120 Hz. Questo non ne fa la miglior soluzione per giocare in mobilità, perché ci sono telefoni ancora più veloci in circolazione, ma di sicuro può essere considerata un’alternativa ottimale a prezzi appetibili, giacché un ROG Phone 5 di ASUS, forse il miglior telefono che un videogiocatore possa desiderare, costa quasi il triplo. In mezzo ai due estremi ci sono molte alternative tra cui scegliere, ma l’X3 Pro ha molto da offrire.

UN DISPLAY MIGLIORE

Le differenze dello schermo rispetto a quello dell’M3 Pro non si limitano a refresh e dimensioni. Pur avendo la medesima risoluzione e un dot pitch leggermente inferiore (la matematica non è un’opinione…), la resa di testi e immagini è visibilmente migliore, grazie a un punto del bianco sempre freddo ma più equilibrato e a una modalità lettura più convincente, più simile a un display a luce calda. Inoltre, anche al massimo della luminosità, il bianco non è altrettanto abbagliante e il contrasto coi testi è più netto, rendendo web ed ebook sicuramente più leggibili.

Anche in questo caso l’illuminazione automatica lascia un po’ a desiderare, ma si fa molto presto a passare alla modalità manuale e a rendere il telefono fruibile in tutte le condizioni di luce. Diversa anche la resa dell’audio, che sul Poco X3 Pro può contare su un doppio speaker e, per tanto, su un minimo di stereofonia. Anche in questo caso l’intensità è buona, i bassi sono più corposi e si possono ascoltare le canzoni su YouTube (o altri servizi simili) senza cuffie e casse esterne ma, chiaramente, al massimo del volume subentra un po’ di distorsione. Accettabilissima, comunque. Entrambi i telefoni continuano a proporre un ingresso jack per cuffie e auricolari cablati, una scelta che continua a trovare tutta la mia simpatia e la mia piena approvazione.

LE FOTOCAMERE

Croce e delizia di ogni smarphone che si rispetti, il comparto fotografico del Poco X3 Pro trova la sua superiorità, nei confronti dell’altro prodotto, grazie alla presenza di un sensore grandangolare f/2.2 da 8 MP e 119°, che va ad aggiungersi agli analoghi ‘colleghi’ presenti anche nell’M3 Pro. Inoltre, la fotocamera frontale sale da 8 a ben 20 megapixel, ma questo non contribuisce più di tanto a scattare selfie migliori.

CON SCARSE CONDIZIONI DI LUCE, LE FOTOCAMERE HANNO UNA RESA MOLTO MIGLIORE RISPETTO A QUELLE DEL POCO M3 PRO

La resa qualitativa delle fotocamere continua a eccellere nelle condizioni di luce ideali e il software di AI sembra cavarsela meglio che sul fratello minore, ma è soprattutto alle condizioni di luce più scarse che si notano le maggiori differenze tra i due modelli: l’X3 Pro fa scatti migliori, riuscendo a compensare molto meglio la mancanza di luce e a rendere più visibili i particolari che l’M3 Pro fa svanire nel nulla. Inoltre, laddove l’M3 Pro arriva a registrare video fino a 30 fps in Full HD (con una buona stabilizzazione delle immagini), l’X3 Pro sale fino a 4K, sempre a 30 fps, raddoppiando i frame a 60 in Full HD.

SOLO IN 4G

Tutti questi vantaggi purtroppo decadono se, quello che vogliamo, è un telefono in grado di collegarsi a internet e viaggiare sulle “frequenze” del 5G, traendo vantaggio dalla maggiore velocità di trasmissione della nuova rete di comunicazione. E l’unica cosa che ci possiamo augurare, in questo caso, è che Xiaomi (Poco) si metta una bella mano sul cuore e prepari una versione 5G di questo telefono. Anche qui, in ogni caso, non mancano l’NFC, l’USB 2.0 di tipo C e le connessioni wifi e bluetooth.

L’ottima fruibilità e la maggiore estensione della rete 4G, in ogni caso, potrebbero convincervi a rimandare il passaggio generazionale al prossimo telefono e, in questo caso, l’X3 Pro si rivela davvero un buon device, forse un po’ spartano, ma nel complesso più convincente dell’altro. Anche in questo caso la scocca si riempie di ditate ma, se non altro, sono più facili da ripulire.

Voto 8.1

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