CON IL PASSARE DEL TEMPO E IL MIGLIORARE DELLE TECNOLOGIE, E SIAMO SEMPRE PIÙ CONVINTI CHE LA REALTÀ VIRTUALE SIA DAVVERO IL FUTURO DEL GAMING
Il nostro
è un sito di gaming, per cui sorvolerò sulle infinite potenzialità di questo prodotto nel campo del business, dell’ingegneria, della medicina o dell’architettura: aziende e professionisti più qualificati di me saprebbero stendervi con infiniti esempi. Ma basta davvero qualche ora di immersione nell’ambiente Windows Mixed Reality, magari anche solo allo scopo di guardare un film nella “sala cinema virtuale” per capire che sì, gente, il futuro è proprio questo. Magari con dei caschetti più piccoli e più comodi da indossare, che non ci costringano a usare un cavo per comunicare col computer, ma con l’aumentare della risoluzione e il costante miglioramento del software,
un giorno il monitor potrebbe diventare una periferica superflua, buona per la finestra di un terminale.

GLI UNICI DUBBI CHE ABBIAMO NON SONO LEGATI TANTO ALL’OTTIMO REVERB G2, QUANTO PIUTTOSTO ALL’ATTUALE SITUAZIONE DEL MERCATO HARDWARE
Chi abitualmente gioca in VR, come fa il nostro
Marietto, già sente la mancanza di questa modalità nei titoli dotati soltanto dell’approccio classico, e non c’è alcun dubbio che immergersi in un mondo a 360° sia più avvincente che farlo su uno schermo ultra-wide. Ma come dobbiamo giudicare un prodotto come il Reverb G2, così strettamente dipendente dalla potenza della GPU, uscito nel periodo più nero che ci sia mai stato per queste componenti? Ovviamente bene, perché non è certo colpa sua, se anche una scheda video di fascia media può costare
come un’automobile usata, ma la difficoltà di approvvigionamento di una scheda video qualsiasi, di quelle necessarie a sfruttare questo apparecchio, ci pone necessariamente davanti a un dilemma: comprare oggi questo visore per trarne vantaggio in futuro, o aspettare che il mercato delle schede video torni alla normalità, e vedere cosa avrà da offrire invece quello dei visori VR? Già, perché
il Reverb G2 è davvero un ottimo dispositivo: comodo, semplice, pratico e con una risoluzione davvero fenomenale – peccato magari per i controller, ma in fondo chissene – solo che non è facile procurarsi le schede video di cui ha bisogno. E chi ci dice che, un domani, non ci sarà un Reverb G3 o G4, che abbia magari la stessa risoluzione, ma che pesi la metà o abbia funzioni migliorate? Del domani nessuno è certo, scriveva l’Alighieri, ma una cosa è sicura:
chi ha una buona scheda video e vuole entrare nella realtà virtuale oggi, con il Reverb G2 si assicura un buon biglietto d’ingresso.
Voto 9.2
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