A 23 anni di distanza dall’arrivo di Soul Edge nelle sale arcade, la saga di SoulCalibur è pronta a tornare alla ribalta con il suo sesto capitolo. Nonostante la concorrenza spietata degli ultimi anni, il suo ingresso nell’Olimpo dei picchiaduro di ultima generazione potrebbe non essere così irraggiungibile. Quasi per scusarsi della scarsa quantità di contenuti del volume precedente, infatti, gli sviluppatori di Project Soul ci hanno coccolato regalandoci svariate novità adatte ai diversi tipi di pubblico, da quello più casual al più intransigente degli hardcore.
Tra tutte spiccano ben due modalità single player. La prima, chiamata “Bilancia dell’anima”, è una lunga campagna in stile gioco di ruolo, in cui è possibile creare e personalizzare il proprio avatar per poi seguirne le avventure all’interno del mondo. La cura riservata a questa modalità è stata talmente tanta che probabilmente, con piccole modifiche, avremmo potuto avere un vero e proprio titolo indipendente. Gli stili di combattimento utilizzabili sono presi dai moveset dei protagonisti della saga e a decidere le movenze del nostro alter ego è la scelta della sua arma. Più che positivo il livello di difficoltà, che riesce a offrire un’eccellente sfida anche ai giocatori veterani, specie in alcune quest opzionali. Se la sfida dovesse risultare fin troppo ardua, comunque, esiste un interessante sistema di mercenari che permette di utilizzare i soldi guadagnati per ottenere i servigi di PNG che affronteranno gli avversari prima di noi.
SoulCalibur VI offre anche un’altra campagna single player molto più classica
VECCHIE E NUOVE TECNICHE
Oltre a vari tutorial e a una sezione di allenamento che spiega dettagliatamente i concetti di base di ogni personaggio, SoulCalibur VI offre ai nuovi giocatori anche una nuova particolare meccanica utile a colmare il divario con i più esperti. Si tratta del Reversal Edge, una tecnica che permette di deviare automaticamente un certo ammontare di colpi e restituire la cortesia con un ampio fendente verticale. Nel caso in cui questo vada a segno o venga parato, i due duellanti si ritrovano coinvolti in una breve animazione che li vedrà impegnati in un piccolo mini-game simile alla morra cinese.
Gli attacchi speciali dei nostri personaggi sono i più colorati e stilosi di sempre
QUASI PERFETTO
Grazie al motore Unreal Engine 4 il gioco è fruibile praticamente da chiunque e, anche su hardware di fascia media, è possibile mantenere tranquillamente i 60 frame al secondo, indispensabili per qualsiasi picchiaduro. Il reparto grafico (fatta eccezione per alcune texture qua e là) è senz’altro uno dei punti di forza di quest’ultimo SoulCalibur. Tutto è di primissima qualità – compresi i modelli dei personaggi più succinti e l’importantissimo sistema di jiggle physics – e gli effetti e l’ottimo antialiasing lo rendono una vera gioia per gli occhi su PC.
Tutto è di primissima qualità, compresi i modelli dei personaggi più succinti e l’importantissimo sistema di jiggle physics
“EROE” NASCOSTO
Naturalmente, il publisher non ci ha risparmiati dall’amata usanza di dispensare DLC a pagamento. Il Season Pass di SoulCalibur VI, già annunciato e recuperabile sugli store attraverso l’acquisto della “Deluxe Edition”, permetterà di sbloccare un bel po’ di contenuti aggiuntivi. Oltre ai cento oggetti per la personalizzazione – che almeno porranno rimedio agli scialbissimi colorswap dell’edizione base, che “il mio falegname con 30 mila lire avrebbe fatto meglio” – verranno resi disponibili altri quattro personaggi giocabili.
Una delle più amate antagoniste dell’intera saga è tenuta semplicemente in ostaggio
SoulCalibur VI offre tantissime ore di divertimento, non solo online. Alcune interessanti aggiunte al gameplay e nuovi personaggi rendono fresca e variegata l’esperienza di gioco, anche se qualche animazione troppo lunga rischia di spezzarne la dinamicità. Non fosse stato per la decisione alquanto antipatica di bloccare Tira come bonus del Season Pass, l’ultimo lavoro di Project Soul avrebbe ben poche cose delle quali farci lamentare.