Bloodroots è azione scatenata, coloratissima e senza freni, di quelle che ricordano un altro, violentissimo titolo.
Sviluppatore / Publisher: Paper Cult / Paper Cult Prezzo: 16,79€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS4, Nintendo Switch
Converrete tutti con me quando dico che nel panorama videoludico manca qualcuno che abbia saputo affrontare di petto l’eredità di Hotline Miami, cercando di ripercorrere quelle stesse orme con paragonabile potenza. In questo senso, nonostante gli emuli, dal secondo capitolo dei ragazzi di Dennaton Games datato 2015 nessun segno di vita sui nostri radar.
La curiosità si è accesa a manetta quando mi passò sotto il naso il trailer di uscita su Steam di Bloodroots, arrivato sul negozio digitale di Valve dopo l’esclusiva temporale sullo store di Epic. L’estetica stilosissima e la necessità di testare nuovamente la mia reattività in una nuova sfida, hanno fatto il resto: Bloodroots si presentava benissimo e dovevo averlo tra le mie mani. Mai come questa volta, le sensazioni sono state ripagate anche più di quanto mi sarei mai aspettato.
CONCENTRAZIONE MASSIMA
Negli occhi l’ultraviolenza patinata e in testa il continuo sound concentrato, isterico, in pieno trip, Hotline Miami è una sorta di comfort zone nella quale mi rifugio costantemente e sempre con il massimo piacere. C’è qualcosa di estremamente malsano ma anche appagante in ogni tentativo, in ogni cadavere lasciato dietro di noi che ha lanciato il gioco in quel piccolo Olimpo di indie incredibilmente appaganti e con un contesto narrativo mica da ridere.
Bloodroots dei ragazzi di Paper Cult non nega o nasconde mai la palese derivazione, quasi ispirazione a Hotline Miami, dedicandosi più a un mondo simil western contaminato da uno stile cartoonesco e quindi solo all’apparenza più leggero, ma quando c’è da menare le mani le sensazioni non tradiscono le aspettative. La morte porta conoscenza e questa porta a una concentrazione massima, tentativo dopo tentativo. Si muore con un colpo solo, noi quanto i nemici, ma questi ultimi pulluleranno in gran quantità in ogni livello.
UN LUPO GRIDA VENDETTA
Il comparto narrativo prende il via con un incipit incredibilmente avvincente e fulminante per poi andare a calare atto dopo atto. Il nostro protagonista utilizza il suo copricapo ricavato da pelle di lupo per ripararsi dal freddo di una tormenta di neve assassina. Davanti a sé una distesa di bianco che si tinge di rosso passo dopo passo. La sua tribù è stata brutalmente assassinata da un uomo, anch’esso con un copricapo di pelle di lupo, tinto del nero di nefasti presagi. I due lupi, bianco e nero, acerrimi nemici, faccia a faccia. Il nostro eroe cade nello scontro, ma il destino gli regala la possibilità di vendicarsi.
Lupo bianco si alza, apprende le abilità e possibilità del combattimento, salta di piattaforma in piattaforma anche grazie all’uso degli oggetti disseminati nella mappa. Proprio questi regalano una libertà ludica impressionante. Tutte le armi lunghe, tipo bastoni, remi o spadoni, possono essere usati anche per darci uno slancio verso un’altra zona, e magari saltare una trappola di prossimità o lanciarsi contro un nemico. Purtroppo, in alcuni punti non avremo la reale percezione del salto appena effettuato, dunque capiterà di cadere facilmente da una piattaforma o di non centrare perfettamente quella successiva.
Continua nella prossima pagina…
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