SUPERHOT - Recensione Switch

Lungi da me fare battute scontate, ma la versione Switch di questo splendido FPS indie uscito nel 2016 si conferma caldo come sulle altre piattaforme, anzi, SUPERHOT! Mandare in frantumi quegli insidiosi tizi rossi, ovunque e senza limiti di sorta, è quindi da oggi una piacevole realtà grazie a una conversione impeccabile, annunciata a bruciapelo durante la Gamescom e prontamente disponibile sullo store digitale, rapida e implacabile come un proiettile al rallentatore.

FA CALDO DA QUESTE PARTI…

Nel caso aveste vissuto senza una connessione internet (o privi della voglia di videogiocare, il che forse è anche peggio) negli ultimi anni, sappiate che, anche su Switch, SUPERHOT è una delle esperienze FPS più cald… geniali di sempre, in un genere che pareva oramai aver detto tutto, e qui troverete la recensione originale, scritta dal nostro amabile Daniele Dolce. Nel gioco il tempo trascorre quasi impercettibilmente, ma tutto si muoverà fluidamente appena decideremo di spostarci, fare fuoco o raccogliere oggetti vari, da usare come armi improvvisate contro un esercito di anonimi assalitori cremisi.

Tutto attorno, gli avversari si affollano minacciando la nostra fragile vita, armati fino ai denti e in schiacciante maggioranza numerica; basta un colpo e si va al tappeto, pronti a ricominciare daccapo il livello senza la minima frustrazione, colmi di rivalsa e del desiderio di provare qualche nuova strategia. È un po’ come se Matrix e John Wick si incontrassero per una partita a scacchi, insomma: l’azione è potenzialmente esplosiva tra eserciti di scalmanati e le colorate scie dei proiettili, ma il ciak viene dato solo quando decideremo di prendere l’iniziativa, valutando la priorità dei bersagli e soppesando le opzioni a nostra disposizione. Il genio consiste nell’inquadrare un’azione arcade al cardiopalma all’interno di un puzzle game, dove è necessario prendere la giusta decisione per sgominare l’assalto dei cattivi nella maniera più efficace muovendosi, combattendo o addirittura scambiando il corpo con quello dell’avversario.

…ANZI, È SUPERHOT!

Ogni livello è ambientato in un set piece che non sfigurerebbe in un film d’azione (o nel suo eventuale adattamento digitale), presentando scene dal grande carisma in una riuscita veste low poly, dove l’acceso colore dei nemici e il nero pece delle potenziali armi – convenzionali o meno – si stagliano su fondali neutri, rendendo l’azione leggibilissima e decisamente a proprio agio su Switch, che si prende la briga di offrire una performance solida a sessanta fotogrammi al secondo praticamente sempre.

L’uso degli analogici al posto del mouse non pesa affatto vista l’indole principalmente riflessiva del gioco, ma l’uso (escludibile a piacere) del giroscopio permette di avere quel pizzico di precisione in più nei momenti in cui un centro perfetto è questione di vita o di morte. Il punto debole di SUPERHOT è la brevità della campagna, che può essere portata a termine in una manciata di ore senza troppa fatica; fortunatamente, al termine vengono sbloccate una serie di opzioni stuzzicanti, come una sfilza di sfide dove giocare con apposite limitazioni per bilanciare l’esperienza accumulata o una modalità infinita, alle prese con un incessante flusso di cattivi da abbattere nel modo più caliente possibile.

Ci sarebbe da obiettare che SUPERHOT è disponibile oramai da anni, a prezzi irrisori (al momento è in forte sconto su Steam, e in passato è stato dato in omaggio con Amazon Prime) o come esplosiva nonché consigliatissima esperienza in realtà virtuale, tuttavia, se la console Nintendo con la sua portabilità resta la vostra opzione ludica di fiducia, sappiate che il risultato vi lascerà assolutamente soddisfatti. Oggi come ieri, SUPERHOT si conferma il più innovativo FPS degli ultimi anni e rimane un’esperienza imprescindibile su qualunque schermo la si voglia giocare, portatile o casalingo che sia, Switch, fortunatamente, in quest’ambito riuscirà davvero a far felici tutti.