Sono passati cinque anni, praticamente una generazione, da quando Mario Kart 8 si è imposto in cima alla piramide alimentare dei kart game, cannibalizzando il genere come un Lewis Hamilton baffuto, irraggiungibile, semplicemente troppo veloce e spettacolare per osare una reazione. L’edizione Deluxe poi, fondamentale per lanciare la volata al successo di Switch nel 2017, ne ha praticamente colmato ogni imperfezione, come un nuovo motore sviluppato a metà stagione, rendendo ancora più improbo il lavoro degli ingegneri di Sumo Digital, team che vanta sul curriculum un lavoro superbo sulle Ferrari di OutRun 2006: Coast to Coast e che da tempo si è messa al servizio di colui che, sulla carta, dovrebbe essere il pilota più veloce di tutti: Sonic.
La squadra corse britannica gli ha finalmente fornito un mezzo competitivo, votato al drifting più fluido e pulito, tanto da pensare di avere saponette al posto delle gomme, ingaggiando anche i due compagni storici a dargli man forte, Tails e Knuckles. Un trio perfetto per competere nel campionato a squadre di Team Sonic Racing organizzato dal misterioso tanuki Dodon Pa, rivisitando il concetto di collaborazione a tre alla base di Sonic Heroes e applicandolo a un racing arcade fresco, divertentissimo, che finalmente prova a sfidare a viso aperto il monopolio Nintendo.
AVVENTURE IN CONTROSTERZO
Ma dove si può colpire il rivale di sempre per farlo vacillare? Sul modello di guida magari? No, anche se come leggerete, il gap si è drasticamente ridotto. Ancora troppo perfetto “quello là”, con le sue curve disegnate al pixel, quella pulizia antibatterica nelle collisioni, quella sensazione di morbidezza che restituiscono le animazioni all’ancheggiare dell’analogico. No, Sumo Digital ha deciso di mirare al nervo scoperto, alle modalità per giocatore singolo. Non si può neanche parlare di sfida, perché su questo versante non c’è proprio gara. L’avventura che fa da portata principale all’opera è deliziosa, lunga (soprattutto puntando al 100%), condita da dialoghi surreali (ben doppiati in italiano) per sciorinare un canovaccio meravigliosamente pretestuoso, col solo obiettivo di lanciare il giocatore in un turbine di eventi. Sfide, gare e campionati (affrontabili in ben tre livelli di difficoltà), sempre impreziositi da obiettivi secondari sotto forma di stelle e chiavi, come iconografia classica comanda, guadagnando nel frattempo gettoni da usare come valuta per sbloccare nuovi potenziamenti, per un po’ di sano tuning. Una varietà che permette di godersi il lavoro di Sumo in tutte le sue sfaccettature, come se avessero voluto sezionarlo per mostrare la versatilità di un mezzo capace di infiammare l’anima riportando la memoria muscolare all’era d’oro dei corsistici SEGA. La modalità Testa Calda di Team Sonic Racing è solo un esempio di quanto il titolo possa essere tecnico, obbligandoci a passare in derapata radente vicino ai paletti sapientemente disposti per i tracciati, stile slalom gigante. Più si riuscirà a padroneggiare la manovra e più il punteggio salirà vertiginosamente fino alla medaglia di platino. Fantastiche anche le variabili sorelle, Sfida Ring e Attacco al Traffico, entrambe reinterpretazioni delle classiche gare contro il tempo, che ricordano molto la modalità Cardiopalma di OutRun 2006, dove gli iconici anelli e checkpoint in movimento diventano trasfusioni di tempo (e punti) per colmare l’emorragia di secondi. Sono quelle sfide che spingono ad affondare le mani nel sistema di guida, a scoprirlo, portando al limite la sua apparente semplicità. Due grilletti, uno per accelerare e l’altro per derapare (non si frena qui, sia chiaro!), tanta voglia di trovare i punti di corda giusti, pennellando sbandate infinite da caricare fino a tre gradi di turbo (come in Mario Kart 8 Deluxe), e scovare le scorciatoie di ogni tracciato. E vale la pena allenarsi, perché le gare sono tutt’altro che semplici, basate come sono sia sul talento individuale che sulla generosità.
L’avventura che fa da portata principale all’opera è deliziosa, lunga, condita da dialoghi surreali, con l’obiettivo di lanciare il giocatore in un turbine di eventi
UN MOTORE POTENTE, MA DELICATO
E Team Sonic Racing è tanta roba anche da guardare e ascoltare, con un impatto visivo coloratissimo, meraviglioso, ricco di elementi in movimento, esseri giganti sullo sfondo, pedane turbo lampeggianti, esplosioni, accompagnate da una colonna sonora di altissimo livello, come da tradizione SEGA, che spazia dal rock all’elettronica fino al fusion jazz in salsa teriyaki. Tracce belle ricche, ben arrangiate che contribuiscono a creare un’atmosfera da festival, con un track design sincronizzato al loro ritmo incalzante. I tracciati sono tanti, ben differenziati (magnifici quelli ambientati nel casinò), barocchi, grassi, costruiti sfruttando anche la verticalità di certe ambientazioni, ignorando la gravità e ritrovandosi spesso a testa in giù per poi piombare su mongolfiere sospese nel vuoto. Giri della morte, trappole dietro ogni curva, laser che prendono di mira i rettilinei, fiches da poker in piena chicane; c’è veramente di tutto, talmente tanto che, mettendoci anche gli avversari che sciamano attorno, talvolta è difficile leggere le situazioni, trovandosi non si sa come in testacoda colpiti da “qualcosa”.
È questo forse l’unico vero difetto del titolo, il suo essere ancora un po’ sporco, grezzo, con collisioni talvolta un po’ campate per aria
Team Sonic Racing è un arcade delizioso, perfetto incontro tra l’alta scuola di Mario Kart e l’OutRun teorizzato da Sumo Digital nel 2006. Se pad alla mano il gap tra i due rivali si è sensibilmente ridotto, Sonic vince a mani basse la sfida della varietà. Una modalità avventura longeva, piena di sfide che mettono a nudo tutte le qualità dell’opera, con una narrazione divertentissima e surreale, sorretta da idee di game design brillantissime, che ridimensionano l’individualismo delle corse automobilistiche per esaltare la cooperazione tra compagni di squadra, che siano IA o, ancora meglio, umani. Qualche sporcizia di troppo nelle collisioni e del frame rate tengono ancora lontano Sonic dal primo gradino del podio, ma se la strada è questa e se si continuerà ad affrontarla con derapate così morbide, la sfida si preannuncia caldissima e dai risvolti dolcissimi per i giocatori.