Obsidian ha deciso inspiegabilmente di puntare sulla componente action, vero tallone di Achille della produzione
SPARA CHE TI PASSA
L’altro problema che affligge Pericolo su Gorgone è la presenza massiccia di situazioni che si possono risolvere soltanto facendo volare un bel po’ di piombo. Gli sviluppatori hanno infatti riempito l’asteroide di nemici vecchi e nuovi, tra cui varianti aggiuntive dei predoni, con cui è impossibile impiegare le doti oratorie per evitare di far parlare le armi da fuoco. Peccato che, come ho avuto modo di segnalare già in sede di recensione del gioco base, le sparatorie rappresentino il difetto più grande di The Outer Worlds.

Questa mazza con spuntoni fiammeggianti è una nuova arma scientifica inclusa nel DLC e legata a un’apposita side quest.
La maggior parte del tempo trascorso su Gorgone la si passa sparando con armi che non hanno alcun feedback, in combattimenti piatti dove l’intelligenza artificiale – sia nemica che alleata – si comporta in maniera tutt’altro che sagace. Obsidian ha dunque deciso inspiegabilmente di puntare più sulla componente action, vero tallone di Achille della produzione, che non su quella narrativa e ruolistica di The Outer Worlds. Il risultato è un’espansione tutto sommato godibile che però lascia ben poco al giocatore alla fine delle cinque o sei ore necessarie a completarne tutti i contenuti, comprese le poche missioni secondarie. Una mezza occasione sprecata, insomma: speriamo che con il secondo DLC vada meglio.
In breve: Pericolo su Gorgone espande ulteriormente il background narrativo di The Outer Worlds e della colonia di Alcione, ma punta quasi tutte le sue fiches su una parte del gioco – i combattimenti – già abbastanza deficitaria nell’esperienza principale. Al netto dei troppi conflitti armati, però, ciò che resta è un’ambientazione che purtroppo non viene sfruttata nel migliore dei modi nonostante la premessa narrativa appaia sin da subito intrigante. Chiudono il cerchio le poche opportunità ruolistiche offerte al giocatore, andando a creare un’espansione fin troppo lineare.
Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Ci troviamo al cospetto di un’espansione che non modifica di una virgola l’impianto tecnico del gioco base: anche in questo caso l’esperienza è stata del tutto priva di intoppi.
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