The Outer Worlds : Pericolo su Gorgone – Recensione

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Obsidian ha deciso inspiegabilmente di puntare sulla componente action, vero tallone di Achille della produzione

Ecco che ci ritroviamo semplicemente a essere i galoppini della giovane Minnie e degli altri personaggi secondari presenti su Gorgone. Addirittura quasi tutte le – poche a dire il vero – sidequest ci chiedono proprio di recuperare degli oggetti e riportarli alla persona che ci ha affidato inizialmente l’incarico. Le scelte morali sono ridotte all’osso, e in linea di massima si ha l’impressione che le azioni portate avanti sull’asteroide abbiano pochissime – se non proprio zero – conseguenze sull’esito finale del DLC. L’unica decisione che assume un’importanza particolare è quella finale, laddove The Outer Worlds ci aveva abituato a bivi narrativi lungo tutto il corso dell’avventura.

SPARA CHE TI PASSA

L’altro problema che affligge Pericolo su Gorgone è la presenza massiccia di situazioni che si possono risolvere soltanto facendo volare un bel po’ di piombo. Gli sviluppatori hanno infatti riempito l’asteroide di nemici vecchi e nuovi, tra cui varianti aggiuntive dei predoni, con cui è impossibile impiegare le doti oratorie per evitare di far parlare le armi da fuoco. Peccato che, come ho avuto modo di segnalare già in sede di recensione del gioco base, le sparatorie rappresentino il difetto più grande di The Outer Worlds.

The Outer Worlds Pericolo su Gorgone Recensione 04

Questa mazza con spuntoni fiammeggianti è una nuova arma scientifica inclusa nel DLC e legata a un’apposita side quest.

La maggior parte del tempo trascorso su Gorgone la si passa sparando con armi che non hanno alcun feedback, in combattimenti piatti dove l’intelligenza artificiale – sia nemica che alleata – si comporta in maniera tutt’altro che sagace. Obsidian ha dunque deciso inspiegabilmente di puntare più sulla componente action, vero tallone di Achille della produzione, che non su quella narrativa e ruolistica di The Outer Worlds. Il risultato è un’espansione tutto sommato godibile che però lascia ben poco al giocatore alla fine delle cinque o sei ore necessarie a completarne tutti i contenuti, comprese le poche missioni secondarie. Una mezza occasione sprecata, insomma: speriamo che con il secondo DLC vada meglio.

In breve: Pericolo su Gorgone espande ulteriormente il background narrativo di The Outer Worlds e della colonia di Alcione, ma punta quasi tutte le sue fiches su una parte del gioco – i combattimenti – già abbastanza deficitaria nell’esperienza principale. Al netto dei troppi conflitti armati, però, ciò che resta è un’ambientazione che purtroppo non viene sfruttata nel migliore dei modi nonostante la premessa narrativa appaia sin da subito intrigante. Chiudono il cerchio le poche opportunità ruolistiche offerte al giocatore, andando a creare un’espansione fin troppo lineare.

Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Ci troviamo al cospetto di un’espansione che non modifica di una virgola l’impianto tecnico del gioco base: anche in questo caso l’esperienza è stata del tutto priva di intoppi.

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Pro

  • Fa sempre piacere tornare su Alcione. / Premessa narrativa interessante. / Una nuova area tutta da esplorare.

Contro

  • Il setting non viene valorizzato a dovere. / Troppi combattimenti. / Trama dimenticabile.
7.5

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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