The Signifier – Recensione

PC

Risolvere un omicidio andando a indagare gli ultimi ricordi della vittima non è mestiere facile, ci insegna The Signifier.

Sviluppatore / Publisher: Playmestudio / Raw Fury Prezzo: 16,79€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam)

Anni di fantascienza letteraria e cinematografica ci hanno insegnato, saggiamente, che il futuro dell’umanità è qualcosa da temere, per lo più per colpa nostra. Un messaggio questo che col tempo abbiamo imparato a fare nostro, sottovalutando tuttavia il momento in cui avremmo dovuto iniziare ad aver paura, di noi stessi in primis. Sempre la fantascienza, infatti, ci aveva convinto che le minacce future sarebbero state accompagnate da segnali subito riconoscibili, come la caduta del pianeta in uno stato di decadenza, notti eterne e nebbiose solcate dai neon, macchine volanti o robot senzienti.




Invece il momento in cui il nostro presente si è trasformato in un futuro inimmaginabile si è palesato in un tranquillo e soleggiato pomeriggio di febbraio, cogliendo tutti alla sprovvista: se solo The Signifier fosse arrivato un po’ prima, avremmo imparato anche noi che persino i futuri luminosi ed esteticamente appaganti nascondono minacce.

IL CIELO AZZURRO DELLA DISTOPIA

Come già raccontato nella nostra anteprima, il futuro messo in scena da The Signifier appare come il sogno ad occhi aperti di ogni arredatore di design più che un incubo tecnologico. Appartamenti graziati da una luce calda e avvolgente, dove il calore del legno di sposa a linee e materiali super moderni, si affacciano su una città bianchissima, in cui lucenti ed eleganti edifici torreggiano contro un cielo graziato da un azzurro rassicurante.

IL PAESAGGIO è RASSICURANTE, MA Ciò CHE SUCCEDE SOTTO L’AZZURRO CIELO MOLTO MENO

Molto meno tranquillizzante invece è ciò che avviene sotto le sparute nuvole bianche solcano l’orizzonte: megacorporazioni ormai più grandi e potenti degli stati regolamentano e guidano la vita dei cittadini, sacrificando la privacy alla frenesia di guadagno, trattenute solo dalle poche regole faticosamente imposte dagli enti sovranazionali, come il divieto di estrapolare dati grezzi dalle scansioni cerebrali, un vero e proprio furto bio-tecnologico di dati sensibili.

the signifier recensione

Gli interni di The Signifier sono il sogno proibito di ogni arredatore.

Tempi eccezionali, come sempre, richiedono però misure eccezionali e la morte della vicepresidente di una delle più grandi megacorporazioni tecnologiche del paese è un buon pretesto per sforare qualche limite affidandosi a Frederick Russell, psicologo ed esperto di AI, nonché inventore del Dreamwalker, un macchinario che consente di esplorare le scansioni digitali del cervello umano.

NEL LABIRINTO DELLA MENTE

È proprio a questo punto che Playmestudio e Raw Fury ci chiedono di vestire i panni di Frederick e infilarci in questa spinosa e delicata immagine, in cui i limiti della legge e quelli della morale si confondono al pari di mondo reale e mondo onirico. Le tracce per venire a capo dell’intricato delitto, infatti, si trovano tanto nella camera da letto della vittima quanto nei meandri del suo inconscio, digitalizzati e resi esplorabili dal Dreamwalker. Impronte, oggetti, dettagli fuori posto che nel labirinto mentale reso accessibile dal macchinario diventano pensieri allo stato grezzo da ricomporre e rimettere al loro posto, per ritrovare il filo logico degli eventi.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Atmosfera intrigante / Dura il giusto / Tocca temi non comuni per un videogioco

Contro

  • Non c’è molto sotto l’atmosfera / Qualche problema tecnico di troppo.
7

Buono

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