Fallen Legion: Revenants – Recensione

PS4 Switch

Un mondo sprofondato in un abisso di oscurità e fetore, le cui creature sono state trasformate in mostri da una piaga invisibile. Nessun luogo è sicuro tranne un castello fluttuante che rappresenta l’ultimo rifugio dei superstiti. Nelle sue stanze risiede il segreto per far ritornare la vita sul pianeta, un’ultima speranza che risiede nelle mani dei Revenants, i quali possiedono l’antico potere di controllare potenti armi senzienti. Questa è la trama alla base di Fallen Legion Revenants, ultimo capitolo di una serie di JRPG poco conosciuta in Europa che prova a farsi largo nell’affollato panorama delle uscite di inizio 2021.

Sviluppatore / Publisher: YummyYummyTummy / NIS America Prezzo: 49,99€ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PS4, Nintendo Switch

La saga Fallen Legion è nata solo 4 anni fa ma in Europa sono davvero pochi quelli che la conoscono. Ancora meno sono quelli che l’hanno sentita nominare in Italia, ma se prima di avventurarvi in Revenants volete fare un ripasso potete scaricare il precedente Sins of an Empire per PS4 e nel caso possediate ancora una PS Vita anche il capitolo portatile Flames of Rebellion.




Volendo, su Nintendo Switch è anche disponibile un pacchetto intitolato Fallen Legion: Rise to Glory, che include entrambi i giochi e qualche piacevole extra. Fallen Legion: Revenants riprende buona parte delle meccaniche dei suoi predecessori, mettendovi però nei panni di Rowena e Lucien, due personaggi inediti immersi in un mondo devastato da una piaga che ha tramutato gli animali in bestie fameliche.

DUE VOLTI, DUE RUOLI

I due protagonisti hanno valenze ben distinte all’interno del gioco. La metà maschile, Lucien, vive all’interno del castello di Welkin. Non è un tipo da scontro fisico, preferisce la diplomazia ed è a lui che dovrete affidarvi quando avrete bisogno di qualcosa. Quando ne prenderete il controllo il ritmo dell’azione calerà a zero, visto che dovrete cercare supporto dal punto di vista politico e commerciale parlando con numerosi personaggi secondari per ingraziarvi i loro favori. In queste fasi saranno i colloqui a farla da padrone, ma non mancano alcune fasi pseudo-stealth (la politica si sa, è fatta di sotterfugi) e di ricerca di informazioni.

Fallen Legion Revenants recensione

Le battaglie sono impegnative fin dall’inizio e si rivela fondamentale scoprire e sfruttare le debolezze dei nemici.

A DISPETTO DI UN BUON POTENZIALE, LE FASI CON LUCIEN NON SONO PARTICOLARMENTE ENTUSIASMANTI

Potrete addirittura darvi al borseggio, ma occhio a non incappare in sguardi indiscreti. Descritte in questo modo le fasi di gioco con Lucien sembrano interessanti, ma all’atto pratico si traducono in un continuo susseguirsi di click e scelte di dialogo che raffreddano non poco i bollenti spiriti di chi magari cerca qualcosa di più frizzante. A ravvivare quegli spiriti ci pensa però Rowena, ovvero la parte attiva del duo. Lei ha avuto una vita a dir poco difficile, culminata con la sua… morte. Il suo spirito però è ancora legato al mondo materiale e cerca vendetta nella furia delle battaglie.

SI SCENDE IN CAMPO

Il gameplay “combattivo” di Fallen Legion Revenants ricalca quello dei capitoli precedenti e ricorda giochi come Valkyrie Profile o le produzioni Vanillaware. L’azione si svolge su binari a scorrimento orizzontale, con combattimenti in tempo reale che utilizzano meccaniche un po’ particolari. Tutto poggia (ancora una volta) sulle figure degli Exemplar, personificazioni materiali di antiche e potenti armi che sul campo di battaglia si presentano con forme umanoidi di vario genere. Ognuno di essi possiede dei parametri di attacco diversi e tempistiche da tenere in considerazione quando ci si trova ad affrontare uno o più avversarsi.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Combat System interessante ma quasi identico ai precedenti / Lore interessante (ma frammentata) e finali multipli.

Contro

  • Esteticamente è assolutamente deludente / Game design generale decisamente sotto tono / Nessuna localizzazione in italiano.
5.6

Insufficiente

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