Dopo la prova sulla beta PC di TT Isle of Man: Ride on the Edge svolta circa un mese e mezzo fa, sono finalmente tornato in pista sulla Snaefell Mountain Course per affrontare la più pericolosa competizione a due ruote del panorama mondiale. Come vi raccontavo in sede di anteprima, non è la prima volta che la Isle of Man TT Race arriva sui nostri monitor, ma il titolo di Kylotonn ne offre la sua riproduzione più completa, con gli oltre 60 chilometri del tracciato dell’isola britannica perfettamente digitalizzati a colpi di laser-scanning e fotogrammetria. Si tratta di un valore aggiunto non da poco e che offre un’esperienza radicale agli appassionati di motociclismo, dal momento che sentire il brivido sulla schiena mentre si sfreccia a 280 km/h in mezzo alle case a pochi palmi dai marciapiedi è un lusso che davvero poche persone al mondo possono permettersi, e che resta solo un sogno per tantissimi altri. La Snaefell è un po’ come il vecchio Nürburgring, ed esercita un fascino magnetico anche nella sua riproduzione virtuale.
CONSOLE O PC?
Sto giocando a TT Isle of Man: Ride on the Edge dagli inizi di marzo, ma abbiamo deciso di aspettare la versione PC (arrivata alla fine dello scorso mese) prima di vergare la recensione. Il motivo è molto semplice: rispetto alla beta, la mia prova su PS4 Pro mi è sembrata molto indietro in ogni aspetto. Dal dettaglio grafico fino al frame rate non costante e bloccato comunque a 30 fps, ho trovato sinceramente talmente inglorioso il paragone con quanto avevo provato in beta su PC che, anche se siete appassionati cronici di motociclismo, mi riesce un po’ difficile consigliarvela; anche il miglior aspetto di TT Isle of Man, ovvero la meravigliosa sensazione di velocità data dallo sfrecciare in strade strettissime, è penalizzata dal frame rate bloccato e ballerino.
La versione PC è di gran lunga la migliore del lotto
SULLA GRIGLIA DI PARTENZA
TT Isle of Man: Ride on the Edge è una bestia difficilmente domabile e dalla natura stramba. Nato come simulazione intransigente, una serie di scelte in corso d’opera hanno trasformato il titolo in un ben più accondiscendente ibrido, che mostra però ancora spigoli vivi estremamente taglienti. Il modello di guida non insegue necessariamente il realismo, ma controllare le Supersport e Superbike (tutte su licenza ufficiale) non è un’impresa semplice, soprattutto su circuiti angusti e privi di vie di fuga. Di base, il rapporto con la moto è molto fisico, nel senso che il peso specifico dei modelli necessita una continua correzione con l’analogico. Sebbene rispetto alla beta sia tutto più dolce, anche in termine di feedback visivo delle animazioni, non si ha mai la sensazione del controllo assoluto. Da una parte, soprattutto quando si apre a tutta il gas, il gioco riesce a comunicare efficacemente il superamento del limite e il senso di adrenalina di una competizione così estrema; dall’altra, quando la moto inizia a imbarcarsi è finita, e non c’è mai la possibilità di correggere o tenerla. L’anteriore tende a vivere di vita propria, non c’è modo alcuno di sentire che si sta arrivando al punto di non ritorno, laddove la situazione è aggravata dall’assenza di setup e regolazioni della sensibilità dei controlli.
guida è nervosa, quasi nevrotica e molto rigida
IL SORPASSO
Il cuore del gioco è, dunque, affrontare la Snaefell Mountain Course senza commettere errori: una vera e propria impresa titanica che può essere affrontata sia in una gara “rapida” (il tempo di percorrenza per sei giri è intorno all’ora e quaranta, se siete bravi), sia come epilogo di una modalità carriera molto lineare e senza particolari guizzi, che offre un minimo di gestione economica e una classica dinamica dove in base ai risultati abbiamo accesso a moto più performanti e competizioni via via più prestigiose, fino alla Isle of Man TT Race vera e propria.
Il cuore del gioco è affrontare la Snaefell Mountain Course senza commettere errori
AL TRAGUARDO
Complessivamente, dunque, TT Isle of Man: Ride on the Edge è un prodotto molto strano: da un lato offre un’esperienza adrenalinica, al limite e folle, che premia l’abilità del giocatore, la sua pazienza e la capacità di staccare al millimetro fra piccoli dossi e sconnessioni riprodotti in maniera sublime; dall’altra, c’è un sistema di guida ibrido ma assolutamente rigido, ruvido, dalle forti incongruenze e difficile da metabolizzare.
TT Isle of Man: Ride on the Edge è un prodotto molto strano
Con TT Isle of Man: Ride on the Edge Kylotonn offre il sogno di una vita agli appassionati centauri che vogliono misurarsi con leggende come Joey Dunlop e John McGuinness. Il problema è che per trarne il meglio bisogna avere le loro stesse capacità, perché sopravvivere indenni allo strano e intransigente modello simcade messo a punto dallo sviluppatore francese è una questione per pochi, e serve molta, moltissima pratica. Pur attivando gli aiuti, il gioco offre un’esperienza certo adrenalinica folle ed emozionante, ma anche assai spigolosa, con pochi contenuti al di là della Snaefell e altalenante dal punto di vista tecnico.