Warcraft III: Reforged – Recensione

PC

Sul versante del comparto tecnico, e dunque del rifacimento grafico in senso stretto, la remaster si presenta in maniera piuttosto fiacca

Peccato che Blizzard abbia contestualmente diffuso una patch per la versione originale affinché sia compatibile con la Reforged, e che tale update impone tutte le limitazioni citate poc’anzi anche a chi non ha acquistato l’ultima incarnazione, di fatto castrando a posteriori un titolo di diciotto anni fa senza alcuna possibilità di tornare indietro.

LA TEMPESTA PERFETTA

Al di là di queste assurdità, però, ciò che resta è un ottimo strategico in tempo reale. Questo non potrebbe mai cambiare, a meno che Blizzard non decidesse di auto-sabotarsi ulteriormente e distruggere uno dei migliori RTS sulla piazza, anche a quasi venti anni dalla sua pubblicazione originale. Ed è solamente per questo motivo che il voto in calce a questa recensione supera la sufficienza. Warcraft 3 era e rimane un’opera videoludica straordinaria, nonostante il modo in cui la Casa di Irvine ha trattato questa versione remasterizzata, e di riflesso i suoi fan, sia di fatto da biasimare.

Warcraft 3 Reforged Recensione PC 01

Tra le novità della remaster troviamo la nuova localizzazione per i troll, che ora parlano in napoletano.

Questo anche perché sul versante del comparto tecnico, e dunque del rifacimento grafico in senso stretto, la remaster si presenta in maniera piuttosto fiacca. I modelli poligonali delle unità sono stati rivisti e le animazioni sono state aggiornate, ma le texture dei terreni e degli edifici appaiono slavate mentre la saturazione della palette cromatica è stata ritoccata rendendo preferibile quella del gioco originale. Un esempio su tutti a riguardo: il verde dell’erba – e della vegetazione in generale – adesso è talmente acceso da risultare altamente innaturale, laddove quello dell’originale rendeva il tutto più realistico.

Qualche criticità anche per quanto riguarda la stabilità del codice di gioco. Rispetto ai problemi segnalati in rete devo ammettere di non aver trovato la situazione tanto drammatica quanto quella tratteggiata dalla community, ciononostante va detto che ogni tanto ho assistito a qualche crash e a diversi rallentamenti nella campagna single player, mentre il netcode durante le schermaglie online non è sempre stato ottimale, risultando a volte instabile. Alla luce di tutto questo e senza nemmeno tanti giri di parole, Warcraft 3 Reforged è esattamente quello che sembra: un’operazione di restyling estremamente svogliata portata a termine al solo fine di spremere il franchise in attesa di un quarto capitolo che con buona probabilità non vedrà mai la luce del sole. Un vero peccato perché un titolo così importante avrebbe meritato un trattamento decisamente diverso.

In breve: Warcraft 3 Reforged sembra far di tutto per farsi odiare dai fan del franchise e della vecchia Blizzard. Peccato perché resta uno dei migliori RTS mai pubblicati, purtroppo azzoppato da un rifacimento che sfiora pericolosamente i limiti di ciò che può essere considerato offensivo. Vi consiglierei di giocare all’originale, ma solamente nel caso in cui possediate la prima edizione su CD-Rom, dato che gli sviluppatori sono riusciti a peggiorare anche la versione classica digitale. In caso contrario potreste anche accontentarvi di questa difettosa remaster, ma solo tenendo in conto tutti gli appunti segnalati nella nostra recensione.

Configurazione utilizzata: Intel i5 3,5GHz, 8 GB RAM, Nvidia GeForce GTX 970
Com’è, come gira: Per la maggior parte del tempo, Warcraft 3 Reforged gira magnificamente al livello massimo di dettaglio e in FullHD, ma ogni tanto si assiste a qualche calo di prestazioni apparentemente casuale.

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Pro

  • Rimane uno dei migliori RTS sulla piazza.
  • La storia è sempre affascinante.

Contro

  • Rimasterizzazione estremamente pigra.
  • Mancano troppe feature.
  • Non è così che si tratta una community.
6.7

Sufficiente

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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