Warhammer 40,000: Dawn of War - Definitive Edition – Recensione

PC

Sono trascorsi più di venti anni dall’uscita del primo Dawn of War, ma ancora oggi è uno dei migliori videogiochi di Warhammer 40,000. Questa Definitive Edition gli avrà reso giustizia?

Sviluppatore / Publisher: Relic Entertainment / Relic Entertainment Prezzo: € 29,99 Localizzazione: Testi Multiplayer: Competitivo e cooperativo online PEGI: 18+ Disponibile Su: PC (Steam, GOG) Data di Lancio: 14 agosto 2025 Genere: Strategico in tempo reale

La risposta è tanto semplice quanto inequivocabile: no. Secco e diretto, così ci togliamo subito dall’impiccio. Un po’ come avvenuto appena due mesi fa con la remaster di Space Marine, anche in questo caso Relic Entertainment ha svolto un lavoro discutibile. E pensare che Dawn of War è forse la sua serie più celebre, tanto che avrebbe meritato un trattamento ben diverso.

Invece la Definitive Edition è un prodotto raffazzonato, valido solo se si considerano le qualità intrinseche dei quattro titoli inclusi nella raccolta. Anche perché, se si volesse valutare solo ed esclusivamente il lavoro di restauro, il voto alla fine di questa recensione sancirebbe una grave insufficienza.

STABILIRE PUNTO NEVRALGICO

Permettetemi tuttavia di partire con ciò che funziona. In primo luogo, come già accennato, i quattro titoli che formano il pacchetto: dall’originale Dawn of War, passando per l’espansione Winter Assault incentrata su quella che allora si chiamava Guardia Imperiale (ora la chiameremmo Astra Militarum), fino agli standalone Dark Crusade (che introdusse Necron e Tau) e Soulstorm (con l’aggiunta delle Sorelle Guerriere e degli Eldar Oscuri, o Drukhari che dir si voglia), quest’ultimo originariamente sviluppato da Iron Lore e non da Relic.

Warhammer 40000 Dawn of War Definitive Edition recensione 04

La campagna dell’espansione Winter Assult vede Guardia Imperiale ed Eldar scontrarsi con Space Marine del Caos e Orki.

Tutti e quattro prodotti di qualità, chi più e chi meno (senza fare nomi: Soulstorm), che portano in dote le rispettive campagne single player e tutte le mappe pensate per le schermaglie offline o multiplayer. Degli RTS dall’alto valore di rigiocabilità, soprattutto Dark Crusade e Soulstorm, che con le loro campagne in stile Risiko con tanto di territori da conquistare e difendere offrono una longevità senza pari.

Ci sono tutte le campagne e le mappe multiplayer

Anche la caratterizzazione delle fazioni è di prim’ordine, tenendo comunque ben presente che il Warhammer 40,000 di inizio anni Duemila è molto diverso da quello attuale, non solo dal punto di vista dell’evoluzione dell’ambientazione, ma anche sul mero versante estetico. Pertanto gran parte dei modelli delle unità potrebbero risultare obsoleti ai nuovi giocatori, mentre i veterani ritroveranno il fascino vintage delle passate edizioni del board game. Per fortuna il lavoro di rimasterizzazione grafica, sebbene sia superficiale, è sufficiente a smorzare quell’effetto “cubettoso” dei videogiochi originali.

DAWN OF WAR PUNTA AL MASSACRO

E ora le note dolenti, che ahimè sono tante. Ciò che salta immediatamente all’occhio è che, al di là di alcune texture rimaneggiate, nonché dei modelli poligonali di strutture e unità più dettagliati, la remaster non ha apportato chissà quali grandi modifiche. Basti pensare che tutti i filmati, fatta eccezione per la celebre sequenza di apertura del gioco base, sono rimasti praticamente immutati. Anzi, semmai sono stati peggiorati dal momento che erano stati pensati con un rapporto in 4:3 e ora sono stati semplicemente spalmati e allungati su un rapporto di 16:9. Ne consegue che le proporzioni sono tutte distorte e sballate.

Warhammer 40000 Dawn of War Definitive Edition recensione 011

C’erano una volta i Necron alti e snelli, ora sono tutti culturisti.

Persino il pathfinding migliorato, una delle principali novità sbandierate sin dall’annuncio, è inesistente. Le unità si muovono esattamente come negli originali, cioè male: perdono praticamente sempre la coesione tra i modelli, si incastrano tra loro, a volte si bloccano sul posto, i costruttori faticano a raggiungere il luogo in cui devono erigere le strutture se un semplice ostacolo si frappone sul loro cammino. Insomma, tutto è rimasto come nei giochi di inizio millennio. L’unica modifica che avrebbe potuto in qualche modo giustificare una remaster così sciatta non funziona.

THIS COULD HAVE BEEN ANOTHER EMAIL

C’è poi un altro problema che riguarda le schermaglie e dunque il multiplayer. Sono disponibili praticamente tutte le mappe di ciascuno dei quattro i titoli, come già detto, ma le schermaglie si basano solo ed esclusivamente sul gameplay di Soulstorm. Non vi è pertanto la possibilità di disabilitare le unità volanti, le quali notoriamente rompono il bilanciamento del gioco (auguri a giocare con i Necron).

Non si possono nemmeno riassegnare i tasti

La pigrizia con cui è stata messa in piedi questa Definitive Edition si nota anche nell’assenza di un’opzione per riassegnare i tasti. Già colpevolmente assente in Dawn of War ed espansioni successive, mi sarei aspettato che a distanza di oltre due decenni fosse stata aggiunta questa impostazione che definirei basilare per un gioco per PC, figuriamoci per uno strategico in tempo reale con decine di scorciatoie. Invece no, bisogna accontentarsi delle hotkey originali e di due nuovi schemi di comandi predefiniti ancora più scomodi.

Pensate che le unità volanti rompano il bilanciamento? Niente paura potete disabilit- ah no?

Insomma, la Definitive Edition di Dawn of War è un’operazione commerciale che ha ben poco rispetto per il materiale originale e non propone alcuna miglioria degna di nota. Non bastano il supporto per i sistemi a 64 bit e una mano di pittura per giustificare una riedizione così goffa. Chissà, magari un Mek Orko con una chiave inglese e due lastre di metallo avrebbe saputo fare di meglio. Peccato che Relic abbia il coraggio di chiedere la bellezza di trenta euro per un lavoro che definire approssimativo è un eufemismo.

In Breve: Warhammer 40,000: Dawn of War – Definitive Edition è una raccolta “definitiva” estremamente deludente: una remaster superficiale che non rende giustizia allo storico primo capitolo della saga di RTS. I quattro titoli inclusi restano validi per contenuti e rigiocabilità, ma il lavoro di rimasterizzazione è minimo e incompleto. A fronte di un prezzo elevato, l’operazione risulta sciatta e priva di qualsivoglia giustificazione. L’ennesima occasione sprecata da Relic Entertainment.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione utilizzata: AMD Ryzen 7 7800X3D, 32 GB RAM, GeForce RTX 4060Ti, SSD
Com’è, Come Gira: Giocato a 2560×1440. Nessun problema di sorta giocando con tutti i dettagli al massimo.

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Pro

  • Quattro titoli di qualità. / Campagne avvincenti. / C’è il supporto alle mod, anche quelle vecchie.

Contro

  • Remaster superficiale. / Pathfinding migliorato? Dove? / Un’altra patch venduta a peso d’oro.
5.5

Insufficiente

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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