Warparty è un gioco di strategia in tempo reale ambientato in una preistoria di fantasia, dove gli esseri umani non solo erano contemporanei ai dinosauri, ma avevano rischiato addirittura di estinguersi prima di loro. Ci fu infatti la grande civiltà dei Go’n che, per esercitare il proprio dominio sulle terre emerse, aveva imparato a imbrigliare le forze magiche e quelle della natura. Poi qualcosa andò storto e i pochi umani rimasti si organizzarono in tribù, evolvendosi in tre razz… in tre etn… in tre fazioni differenti (scusate, ma non è facile adeguare le recensioni ai moderni dettami di un linguaggio politically correct): i wildlanders, i necromans e i vithara, ognuno dei quali specializzato in una delle tre arti antiche dei Go’n (tecnologia, necromanzia e magie naturali). Questi tre popoli sono costretti a vivere in un mondo ricco di vestigia ma avaro di risorse, lottando tra loro per conquistare il predominio e dare vita al lungo cammino evolutivo che, migliaia di anni dopo, li porterà a guardare l’Isola dei Famosi in TV. Fortunatamente per loro, gli antichi altari dei Go’n funzionano ancora e, pertanto, possono dare loro una mano durante le battaglie.
QUESTIONE DI (POCA) CIVILTÀ
Warparty non ha la pretesa di seguire i tre popoli per tutta la durata della loro civilizzazione, ma si concentra unicamente sul periodo preistorico e in funzione della guerra. Scordiamoci di passare dall’invenzione della ruota a quella del turbo reattore a curvatura: in questo gioco dobbiamo soltanto misurarci con un minimo di agricoltura, di manifattura e di sviluppo militare. Le risorse materiali sono soltanto due: cibo e pietra, e vanno raccolte per poter incrementare la popolazione, allestire un esercito e costruire edifici. C’è anche una terza risorsa spirituale, il potere magico, che si acquisisce conquistando le rovine dei Go’n e costruendo appositi altari.
I dinosauri possono essere cacciati oppure catturati e domati
CLASSICO MA IMPEGNATIVO
Il bello, ma anche il limite di Warparty, è proprio la sua specializzazione bellica. Chi ama i lunghi periodi di pace al solo scopo di concentrarsi sulla micro-gestione e sul cammino evolutivo, à la Civilization, non troverà pane per i suoi denti. Tuttavia, chi preferisce la pugna e non vede l’ora di lavarsi nel sangue del nemico, avrà certamente ciò che vuole. Anzi, dovrà darsi da fare di gran carriera per allestire l’esercito più grande, ben armato e cattivo possibile, perché l’attesa porterà sicuramente qualche nemico a sfondare le nostre difese e a compiere il massacro della nostra tribù! Non bisogna farsi addolcire dall’aspetto cartoon dei personaggi: pur essendo molto simile a quello che si vede negli RTS “da tablet”, con questi ultimi Warparty non ha proprio niente a che spartire, offrendo al contrario un livello di sfida bello tosto, perfino a difficoltà “molto facile”. Imparare dai propri errori è fondamentale, ma il gioco ci dà una mano notevole alla fine di ogni missione: possiamo infatti trarre ispirazione dalla lista delle conquiste della fazione vittoriosa, con tanto di tabella oraria.
UN PICCOLO GIOIELLO
Un altro aspetto lodevole di questo gioco è che non pretende di aggiungere nulla a un genere consolidato, limitandosi a riproporne tutte le abitudini migliori. Lo sviluppo della società e quello dell’esercito sono lineari, l’allevamento dei dinosauri è una bella pensata e la possibilità di scatenare maledizioni contro i nemici uno spasso. L’interfaccia utente è ridotta all’osso e molto facile da padroneggiare: anche senza studiare le scorciatoie da tastiera, ritroviamo in Warparty le stesse meccaniche di selezione, raggruppamento e attacco che abbiamo imparato a usare in decine di RTS.
L’interfaccia utente è ridotta all’osso e molto facile da padroneggiare
Warparty offre il giusto compromesso fra l’immediatezza dei primi RTS e la ricchezza degli ultimi rappresentanti del genere, mettendo ogni cosa a suo posto e svolgendo, in parole molto povere, il suo compito in modo eccellente. Le fazioni sono solo tre ma molto diverse fra loro, il cammino evolutivo è breve ma divertente, la sfida non è mai banale e l’interfaccia molto pulita. Non andremo quindi a gridare al miracolo o al nuovo caposaldo del genere, ma ci limiteremo a consigliare Warparty agli amanti degli RTS più classici, perché è proprio a costoro che questo gioco è dedicato. Un buon lavoro, davvero, che forse risente di un costo un po’ più alto della media degli indie.