ZetaWing – Recensione C64

PC

ZetaWing è uno shoot ‘em up a scorrimento verticale per C64 ispirato alle estati lomellin… a un vecchio gioco da sala chiamato Gemini Wing.
zetawing recensione

Sviluppatore: Sarah Jane Avory Prezzo: 3,99$ Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: 3 Disponibile Su: itch.io

C’era una volta, in una sala giochi piccina piccina ma piena di tamarri, un arcade come tanti altri che, inspiegabilmente, d’estate diventava estremamente gettonato. File e file di giocatori si riversavano nella piccola sala organizzandosi in file chilometriche e aspettando pazientemente – nonostante i tamarri – il loro turno. Il motivo di tanto successo, compresero gli storiografi del videoludo pochi decenni più tardi, era dovuto al luogo in cui si trovava il cabinato e alla peculiare foggia dei nemici che occorreva sconfiggere. Era infatti ubicato in un piccolo paese immerso tra le risaie della Lomellina, altresì conosciute presso gli abitanti del luogo come “La Fabbrica degli Insetti” e, naturalmente, quel gioco era Gemini Wing, con i suoi nemici vagamente artropodi.

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Buffi alieni a forma di insetto e installazioni a terra possono essere letali.

I giocatori riversavano contro di essi l’astio per le punture e l’odio per i ponfi pruriginosi, oltre al fastidio per le chiazze lasciate sui parabrezza. Poi, con l’arrivo dell’autunno, il coin op tornava a essere uno dei tanti, confondendosi tra le luci e i rumori della sala.

VI PRESENTO ZETAWING

Questa moderna fiaba, assolutamente inventata sul momento, mi serviva per introdurvi ZetaWing, un nuovo sparatutto a scorrimento verticale a caricamento singolo, interamente realizzato da Sarah Jane Avory (grafica, musica e programmazione) e parzialmente ispirato al coin op Gemini Wing della Tecmo, di cui fu autrice del porting per Amiga nell’ormai lontano 1989.

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Il primo boss di fine livello è proprio… un gran farfallone!

Sarah Jane Avory, ex Core Design, ha realizzato grafica, musica e codice di questo gioco

L’aspetto grafico di fondali e nemici è indubbiamente simile, ma l’autrice ha introdotto alcune sostanziali modifiche al gameplay, stravolgendo la logica degli upgrade della nostra navicella spaziale. Come in tutti i giochi del genere, infatti, partiamo con il classico fuocherello dallo scarso potere offensivo, ma la situazione può migliorare in modo netto e deciso. I nemici compaiono sullo schermo in diversi sciami e, ogni volta che ne eliminiamo uno completo, ci viene data l’opportunità di raccogliere un bonus a forma di “P”, che va ad aggiungere un segmento a una barra progressiva posta in un angolo dello schermo, accanto all’indicatore delle navicelle a disposizione. Dopo aver raccolto dodici “P”, l’arma a disposizione cambia con una più potente e la barra di progressione torna a zero, pronta a essere riempita di nuovo.

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Visto che siamo davvero in Lomellina? C’è anche il Ticino!

Nel malaugurato caso una navicella fosse distrutta dal fuoco nemico, o per colpa di una collisione con un ostacolo sul fondale, non perderemo tutte le armi ma torneremo a quella immediatamente precedente, mantenendo comunque tutti i segmenti già acquisiti fino a quel momento sulla barra di progressione. Una scelta sicuramente meno punitiva del ricominciare daccapo tipico di questi giochi, dove morire a un livello avanzato significa perdere praticamente la partita.

TRE LIVELLI DI DIFFICOLTÀ

Possiamo affrontare ZetaWing in modalità Facile, Normale o Difficile. La differenza è costituita dal numero di nemici che compongono ogni sciame e da quello di colpi necessari per abbattere i boss di fine livello.

La differenza tra i livelli di difficoltà è costituita dal numero di nemici che compongono ogni sciame

Chiaramente, a una maggiore presenza di nemici sullo schermo corrisponde anche una maggiore difficoltà ad abbattere gli interi sciami e, per tanto, a progredire nella raccolta delle armi, rischiando di infilarsi in un circolo vizioso: il nostro consiglio è quello di affrontare ZetaWing in modalità Normal, quella più equilibrata tra difficoltà del gioco e possibilità di fare punti. Questi ultimi dipendono direttamente dal numero di nemici abbattuti, ma è possibile guadagnarne altri colpendo le “W” e le “Z” che appaiono in punti precisi del percorso. I fondali, fino al terzo livello, sono meramente estetici ma dal quarto livello in poi si arricchiscono anche di ostacoli e di muri con cui l’impatto è fatale.

In breve: Sarah Jane Avory vanta una lunga militanza in Core Design e, da qualche tempo, è tornata a realizzare giochi su Commodore 64 per divertimento. Con ZetaWing ci offre un piccolo gioiello di giocabilità caratterizzato da un buon uso dell’hardware a disposizione, da una grande manovrabilità della nostra navicella e da un rilevamento equilibrato delle collisioni tra sprite, caratteristica questa che può fare la netta differenza tra uno shooter giocabile e uno che non lo è. Inutile aggiungere che si tratti proprio di un bel gioco, il cui piccolo prezzo d’acquisto è assolutamente ben speso.

Piattaforma di Prova: TheC64, VICE su Ryzen 5 1600
Com’è, Come Gira: Gioco a caricamento singolo, quindi niente multiload snervanti tra una partita e l’altra. Ottimo utilizzo della palette e delle risorse del chip Vic-II, con tanto di grafica in parallasse nei livelli più avanzati. Ottimo il fatto che non ci siano flickerii o altri difetti durante lo scrolling.

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Pro

  • Grafica pulita con parallasse e sprite ben disegnati / Scroll fluidissimo senza problemi e difetti / Giocabile e pulito, permette di migliorarsi ogni volta.

Contro

  • Sarebbe bello poter scegliere le armi, una volta acquisite.
8.6

Più che buono

Diffidate delle imitazioni. Il vero prototipo di tecno-nerd ce l’abbiamo noi e si chiama Paolo Besser. La CBS vorrebbe darci un sacco di soldi per un suo cameo in un episodio di BIg Bang Theory, ma il nostro rifiuto è netto e deciso: dopotutto, sapete che figura barbina farebbe fare a Leonard e Sheldon?

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