Un tempo i videogiochi erano più semplici e più difficili di quelli di oggi. L’apparente contraddizione è presto spiegata: vantavano un gameplay ridotto all’osso, oseremmo dire istintivo, esclusivamente improntato all’azione; ma, nel contempo, ponevano costantemente il giocatore sotto stress, obbligandolo ad affrontare tanti nemici tutti assieme, sparando all’impazzata e trovando i tempi giusti per fare lo slalom tra i loro proiettili, che affollavano rapidamente lo schermo. Insomma, le “cinque regole del Dodgeball” secondo Patches O’Houlihan: “schiva, piegati, evita, tuffati e… schiva”, che qui funzionano alla perfezione e, al massimo, andrebbero allargate anche a “spara!”. Questo era vero soprattutto per i frenetici sparatutto a scorrimento degli anni Novanta come Metal Slug, Contra e infiniti seguiti, che costringevano l’ignaro principiante a uscire di casa con tonnellate di monetine. Era, tra l’altro, un genere che metteva in mostra le capacità degli arcade e delle console a 16 bit su cui fioriva: Neo Geo, Mega Drive, Super Nintendo… macchine che ci hanno fatto sudare le proverbiali sette camicie, ma che davano anche un infinito senso di soddisfazione quando riuscivamo a mettere mano su una nuova, sudatissima cartuccia: merito soprattutto della velocità, dei mille colori, di uno stile che ha letteralmente fatto la storia e che Blazing Chrome, con grande maestria, ha saputo interpretare e replicare alla perfezione, riportandoci esattamente a quei giorni.
UN TOSTAPANE INTELLIGENTE CI DOMINERÀ
Come nei “bei giochini di una volta”, una vera trama non c’è: il più classico dei cliché della fantascienza è sufficiente per dare inizio al massacro. L’umanità sarà infatti presto soggiogata dal regno delle macchine, governato da un’intelligenza artificiale malvagia e instaurato dopo che tutti i macchinari del mondo (compresi, presumibilmente, gli elettrodomestici) si sono coalizzati per farcela pagare.
il più classico dei cliché della fantascienza è sufficiente per dare inizio al massacro
AVANZA E DISTRUGGI
La sfida è quella tipica degli action-platformer di una volta: avanziamo verso la fine del livello correndo, saltando, arrampicandoci e sparando all’impazzata a tutti i nemici. Saltuariamente può essere necessario fare qualche variazione salendo su un mecha o su qualche altro mezzo di trasporto, mentre i nemici solitamente attaccano seguendo uno schema predefinito. Alla fine di ogni livello incontriamo i mostri finali e, proprio in questi frangenti, si nota la voglia di esagerare dei game designer: alcuni di loro (dei mostri, eh, non dei game designer) sono davvero giganteschi! E ovviamente vanno finiti con gran dispendio di armi, proiettili e… vite perdute nel tentativo.
L’esperienza è piuttosto breve, perché il gioco è composto soltanto da una manciata di livelli, ma davvero intensa
Blazing Chrome è il coin op che non avete giocato in sala giochi, la cartuccia che non è mai uscita per Neo Geo, il gioco che vi mancava tanto su PC e neanche lo sapevate. Un retrogame fantastico capace di riportarci a un’epoca indiscutibilmente passata, ma in qualche modo sempre viva nelle nostre anime di videogiocatori. Un gioco dall’azione spasmodica, sadica e punitiva, proprio come piaceva a noi nel 1993, quando ammiravamo gli enormi sprite bidimensionali gestiti dal meglio della tecnologia dell’epoca, quella che ancora non considerava l’accelerazione 3D un’opzione. Il tutto, però, comodamente gestito dalle console e dai computer moderni, secondo i dettami del presente. Costicchia, ma fatelo vostro lo stesso!