Visitare Night City è un po’ come rinascere in un mondo digitale denso e credibile, in grado di commuovere i punk più devoti
SNOW CRASH
Ovviamente qualche magagna c’è, ed era inevitabile considerando il periodo che stiamo vivendo. Spesso nella coraggiosa review build le armi dei nemici abbattuti restavano sospese in aria, inamovibili anche dopo essere state confiscate, e qualche animazione si prende delle pause con personaggi che scivolano o emettono suoni restando immobili come manichini (in entrambi i casi c’è un netto progresso dopo il corposo update durante la fase di review, e drasticamente meglio dovrebbe andare dopo la lunghissima lista di correzioni della day one patch). Occasionalmente un certo ritardo nel caricamento delle texture trasfigura la folla in curiosi alieni, ma si tratta di un peccato marginale, dovuto probabilmente anche al mio hardware ben dentro ai requisiti raccomandati ma non all’ultimo grido.
IL LAVORO FATTO CON L’OTTIMIZZAZIONE è DAVVERO NOTEVOLE, E CONFERMA ANCORA UNA VOLTA L’ABILITà DI CD PROJEKT RED

Mentre parlo con questo bestione un elicottero militare apre il fuoco contro quel grattacielo in tempo reale. Particolari come questi mi fanno uscire di testa!
Cyberpunk 2077 è un gioco di ruolo fino al midollo; un dato di fatto da ricordare sempre e comunque, nonostante il gunplay sia tanto divertente e appagante da far dimenticare nella foga i tiri di dado virtuali che scattano ogni volta che premiamo il grilletto. Come sempre vi raccomando di giocare sin dall’inizio al livello difficile, a mio avviso il più equilibrato tra i quattro disponibili. Probabilmente assisterete all’insolito spettacolo dei nemici più forti che si rialzano conservando la testa attaccata al collo dopo aver accolto tra le orbite un proiettile calibro 50, ma sarete ripagati da una sfida degna che non banalizzerà i progressi fatti. I nemici del resto sanno farsi valere e mostrano un’intelligenza più che discreta; preparatevi a vederli far fuoco dai ripari coprendosi e lanciando granate, sfruttare diavolerie cibernetiche per fiondarsi su V zigzagando a velocità innaturale o cercare di superare le sue difese informatiche per friggergli il cervello.

Le auto sono favolose! Questo modello ha il parabrezza rivestito da polimeri che liberano la visuale una volta al volante.
Le armi sono sufficientemente variegate e l’uso del pad (blasfemo! NdMario) restituisce un gustoso feedback cortesemente offerto dalla vibrazione ma, come previsto, il combattimento corpo a corpo manca di grinta; sicuramente c’è uno sforzo di fondo nel renderlo interessante tra pugni di varia intensità, parate e contrattacchi, ma alla fine si rivela poco più che funzionale, specie se visto come alternativa alle ben più divertenti armi da fuoco.
HARDWIRED
L’equipaggiamento è disponibile in diversi livelli di rarità e, come da copione, gli oggetti più prestigiosi presentano bonus extra e slot dove alloggiare appositi modificatori; se la fortuna non dovesse girare e i nemici sconfitti si rivelassero avari di gingilli di valore, ci si può sempre dedicare alla creazione. Basta avere una manciata di materiali e i progetti per tentare la fortuna, magari facendo un po’ di gavetta per incrementare il livello di crafting potenziando gli strumenti che prendono polvere nell’inventario. Poi, quando la forza bruta fallisce, arriva il momento di estrarre il cyberdeck e dedicarsi alla nobile arte dell’hacking.
Continua nella prossima pagina…