La storia dello Slayer arriva finalmente alla sua conclusione nella seconda parte del DLC The Ancient Gods di DOOM Eternal. Riuscirà uno dei migliori sparatutto di sempre a continuare a fare centro per la terza volta di fila?
Sviluppatore / Publisher: id Software / Bethesda Softworks Prezzo: 19,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4, Xbox One
Dopo il continuo crescendo che ha portato alle rivelazioni della prima parte del DLC, la fine di DOOM Eternal prometteva davvero fuoco e fiamme. La nuova piccola espansione, in vendita dal 18 marzo scorso, inizia letteralmente dove la precedente ci aveva lasciati e ci catapulta immediatamente in mezzo allo scontro, proprio come ci si aspetterebbe da una serie senza freni.
Ancora una volta id Software ci delizia con fantastici livelli e tantissima adrenalina, utilizzando la stessa formula già già rodata in passato e intonando il motto: “Se non è rotto, non aggiustarlo”. Tuttavia, qualcosa questa volta sembra non girare per il verso giusto…
TATTICA VINCENTE
Quando si lascia ai giocatori tutta la libertà del mondo è inevitabile che questi finiscano in un modo o nell’altro con l’utilizzare a ripetizione la mossa che si è dimostrata vincente in passato. Per questo, verso la fine di DOOM 2016, si iniziava a sentire una certa ripetitività quando per l’ennesima volta si scattava in faccia a un demone per farlo esplodere con un colpo di doppietta. Lavorando all’ultimo capitolo della saga, id Software pensò bene di aggirare questo meccanismo in modo un po’ inaspettato. Aggiungere solamente un pizzico di novità alla già ottima base creata qualche anno prima rese DOOM Eternal uno dei migliori titoli degli ultimi anni, elevandone il già eccellente gameplay a livelli al limite della perfezione. Il segreto? Costringere il giocatore a mantenere sempre alta la concentrazione per seguire dei determinati pattern durante l’azione. A differenza del capitolo precedente, per vincere fu reso necessario trovare l’ordine al caos e dare sempre la priorità alle più pressanti minacce nelle orde, distruggendo i punti deboli e disabilitando le più pericolose abilità nemiche.
Ingabbiare il giocatore all’interno di schemi comportamentali può sembrare una pessima idea per un videogioco metal come DOOM ma, tirate le somme, quella adottata dal team di sviluppo si rivelò invece una scelta vincente all’uscita di Eternal, grazie soprattutto alla incredibile varietà di nemici e al modo in cui tutta l’esplosiva rabbia dello Slayer veniva magistralmente incanalata in un approccio così strategico e metodico. Questa tattica è stata dunque riutilizzata subito per la produzione della prima parte del DLC di DOOM Eternal, The Ancient Gods. Amalgamata sapientemente con un design di livelli e nemici ancor più tosto da affrontare, la prima delle due espansioni in programma ha offerto ai giocatori un livello di sfida crescente che l’ha resa immediatamente un’ottima aggiunta per tutti coloro che avevano apprezzato il gioco base, ovviando quasi la pesante assenza delle musiche industriali di Mick Gordon.
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