Con questa azione, un semplice clic, avete aperto un portale temporale verso un’altra epoca, o – per dirla à la Mario nostro – avete ingenerato una bella ucronia ove la narrativa interattiva (interactive fiction, in inglese) ancora domina il panorama videoludico. Avventure testuali, come le chiamiamo in Italia: giochi che richiedono di digitare esplicite istruzioni (verbo seguito da sostantivo, in genere) affinché l’interprete comprenda le nostre intenzioni e muova di conseguenza l’avatar nel mondo di gioco, sovente rappresentato a livello puramente descrittivo o con l’ausilio di alcune pregevoli schermate statiche.
Se siete vecc… riformulo, se siete “saggi” come il sottoscritto, avrete forse avuto il piacere di visitare la tossica miniera di carbone in Sorcerer (seconda avventura magica di Infocom), oppure siete impazziti nel tentativo di portare a destinazione una fonte luminosa ancora utilizzabile dopo aver esposto il mezzo all’acqua salmastra, nell’esilarante Hollywood Hijinx. E magari sapete anche che Roger Wilco (Space Quest, a partire dal 1986) non è stato il primo spazzino ad occuparsi di “verità, giustizia e pavimenti realmente puliti”, dacché già in Planetfall (sempre di Infocom, 1983) eravamo chiamati a vestire i lindi panni di un netturbino intergalattico.
Il presente editoriale, nondimeno, non è qui unicamente per fare appello alla vostra nostalgia, ma per informarvi – o ricordarvi, nel caso – che il Bel Paese ha rischiato di divenire terra di Grue (dove l’ombra cupa scende) per quanto concerne questa antica, ma invero nobilissima foggia di intrattenimento, non fosse stato per OldGamesItalia, sito che si è fatto “tedoforo” della vetusta lanterna d’ottone (fonte d’illuminazione nel primo, indimenticabile, iconico Zork).
oggi alle avventure più tradizionali, magari realizzate con Inform, si affiancano lavori più “morbidi”
Infine, se vi afferra saldo e scuote il timore di dover affrontare un’impresa titanica (come quelle richieste per sbrogliare gli antichi titoli Infocom) sappiate che oggi alle avventure più tradizionali, magari realizzate con Inform, si affiancano lavori più “morbidi” che possono essere assaporati come una pagina web, con link ipertestuali invece delle azioni canoniche dettate a schermo, e creati con programmi quali Twine o Pandor+, realizzato dagli amici di E-Paper-Adventures.
Con quanto detto, non affermo che dobbiate smettere di fraggare, giammai!, ma – ogni tanto – vi invito a colmare un parser con la vostra fantasia.