Compagni,
la vittoria del Comunismo in tutto il mondo come ben sapete è qualcosa di ineluttabile.
Eppure, in certi momenti è necessario forzare la mano alla storia.
Non si può più lasciare ai nemici del proletariato, tanto ai fascisti quanto ai "democratici", l'iniziativa. Non dobbiamo più limitarci ad intervenire in difesa dei popoli oppressi, come recentemente in Scandinavia e già prima in Iraq.
È necessario uno sforzo bellico offensivo, la cui propulsione è l'amore fraterno e proletario tra i popoli.
Per questo quindi, di comune accordo con l'alleato giapponese abbiamo deciso per la guerra.
Basta allo sfruttamento del proletariato americano.
Basta al dominio imperialista britannico su mezzo mondo.
Sarà guerra totale fino all'annientamento per chi, tra le altre cose (sarà forse una coincidenza?) dà asilo a quel criminale di Trotsky e inscena un finto tentativo di assassinio per screditare il compagno Stalin.
E stranamente ecco che poche settimane dopo i fascisti scendono in campo in aiuto dei "democratici". Servono forse altre prove per dimostrare che plutocrazia e fascismo sono le due facce di una stessa medaglia?
Le orde fasciste avanzano verso le 3 nostri grandi città: Leningrado, Mosca e Stalingrado. Che vengano pure! Troveranno come già 130 anni fa la requie nel gelido abbraccio di Madre Russia. Credono di avere la meglio, ma è solo una ritirata tattica.
E mentre i fascisti si illudono di poterci invadere, ecco che i nostri avanzano su Suez liberando la Giordania, Palestina e Sinai e nel cuore della penisola arabica per restituire ai fieri beduini la libertà. E ancora la sponda sinistra dell'Indo è già libera e i senza-casta indiani attendono speranzosi il nostro arrivo.
Pure i nostri alleati giapponesi avanzano nel Pacifico e nel Sud-Est asiatico.
E Hong-Kong, uno dei lucchetti con cui l'imperialismo plutocratico incatena l'Asia è già stato spezzato.
Chi può pensare di opporsi al Capitale e al Codice Bushido? A falce, martello e katana?