Ghosts 'n Goblins Resurrection – Recensione

Switch

Ghosts ‘n Goblins Resurrection riscrive parzialmente la sua grammatica per offrire un’esperienza familiare ma completamente fresca

Volete che i classici fulmini evochino una sferzante pioggia d’acqua santa per esorcizzare il male, oppure richiamare le magie più rapidamente? Allora dovete tenere gli occhi aperti e andare a caccia di lucciole, una sorta di valuta nascosta nei livelli con cui acquistare bonus vari presso l’Albero Divino, una reliquia che i demoni hanno ben pensato di prosciugare dell’essenza vitale. In questo modo il gioco diventa un po’ più accessibile a ogni potenziamento acquisito; a tal proposito sono presenti quattro livelli di difficoltà di cui uno francamente inutile, dato che offre importanti facilitazioni (una tra tutte la possibilità di resuscitare sul posto e non presso i canonici checkpoint) in cambio di una rosa di migliorie ristretta e dell’impossibilità di assistere al vero finale su cui non posso sbottonarmi.

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I varchi infernali sono davvero diabolici, ma la cosa più difficile è scovarli.

Vi basti sapere che per trionfare definitivamente sul male è necessario un certo numero di sfere maledette, ma completare il gioco una sola volta non vi permetterà di intascarne a sufficienza; i veterani sanno che un solo “giro” non è mai abbastanza per avere la meglio su Ghosts ‘n Goblins, ma stavolta non dovrete limitarvi a ripercorrere semplicemente i vostri passi, e qui taccio, lasciando a voi il piacere di scoprire il motivo per cui ho guadagnato una scomunica per la stesura di questa recensione.

CORAGGIO, FATTI MALEDIRE

Scherzi a parte, Arthur può incassare un numero di colpi che varia a seconda del livello di sfida, e le vite infinite addolciscono le situazioni più disperate: al netto di una difficoltà sicuramente non per tutti, Ghosts ‘n Goblins Resurrection si conferma come un gioco di piattaforme dove la pratica rappresenta la chiave per la vittoria senza essere (quasi) mai ingiusto. Una parola di elogio per l’eccellente level design, desideroso di omaggiare il passato con rispetto e inventiva: ritroverete tante situazioni che avete amato in sala giochi come il diluvio da attraversare a testa bassa tra raffiche di vento e le lame delle kamaitachi direttamente da Ghouls ‘n Ghosts, tuttavia reimmaginate e ampliate, tanto per situazioni quanto per tipologia di avversari.

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Gli unicorni me li immaginavo un attimo più leggiadri…

Astaroth o Satana sembrano uscito da un libro di fiabe creato dalla mente di Tim Burton!

Anche i boss sono hanno nuove carte da giocare, fedeli nella caratterizzazione ma nuovi di zecca per quel che riguarda i pattern di attacco; specie nel loro caso, lo stile grafico adottato fa faville, e pesi massimi come Astaroth o Satana sembrano uscito da un libro di fiabe creato dalla mente di Tim Burton! In generale, però, la grafica funziona bene, molto leggibile laddove Ultimate Ghosts ‘n Goblins tendeva a “strafare”, e il sonoro si comporta egregiamente con una serie di tracce nuove e classiche, anche loro remixate per l’occasione. Una nota per la simpatica modalità cooperativa, che vede affiancare ad Arthur tre spiriti capaci rispettivamente di sollevarlo, creare ponti e proteggerlo con uno scudo energetico. Vanno giù dopo pochi colpi ma torneranno presto in azione, e il secondo giocatore può alternali liberamente e entrare nella partita in ogni momento. Una bella idea per cavalieri affiatati, nonché la degna ciliegina su una squisita torta demoniaca.

In Breve: Sto amando Ghosts ‘n Goblins Resurrection, anche se ho la sensazione che lui un po’ mi odi. Sentimenti non corrisposti a parte, l’ultimo capitolo “regolare” (facciamo che i Gold Knights non sono mai esistiti…) della serie è un eccellente ritorno ai fasti di un tempo, grazie anche alla mano di uno dei più grandi game designer di sempre. Brutale ma raramente ingiusto, e assolutamente raccomandato a tutti i fan di Arthur.

Piattaforma di Prova: Nintendo Switch
Com’è, Come Gira: Specie al livello Leggenda (il più tosto) Ghosts ‘n Goblins Resurrection soffoca lo schermo di proiettili e nemici, ma lui è figlio di Tokuro Fujiwara e se ne frega, non mostrando il fianco alla minima indecisione, sia in modalità handheld che docked.

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Pro

  • Ghosts 'n Goblins è tornato per davvero! / Livelli di difficoltà per tutti i gusti, almeno per il primo “giro” / Restyling complessivamente soddisfacente.

Contro

  • Sette livelli non sono tantissimi, anche se... / Ci vuole pratica e dedizione; astenersi deboli di cuore / Niente classifiche online, e multiplayer solo in locale.
8.7

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

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