Hunting Simulator 2 – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

Esistono delle norme ben precise che regolamentano e limitano ogni elemento di gioco

QUANDO SI SPARA?

“You spend your life waiting for a moment that just don’t come”, così canta Bruce Springsteen in Badlands. In scala ridotta (e con qualche adattamento), potrei utilizzare la stessa frase per descrivere una sessione di gioco di Hunting Simulator 2. Invece di una vita, nel titolo Neopica si possono trascorrere minuti e minuti in attesa di un momento che sembra destinato a non arrivare mai. Proprio come nella realtà (o perlomeno, suppongo sia così non avendo mai partecipato a una battuta di caccia live), prima di arrivare a premere il grilletto bisogna affrontare una lunga trafila seguendo tracce dopo tracce oppure appostandosi su un’altana in attesa della comparsa di qualche animale.

Hunting Simulator 2

Ogni animale ucciso può essere trasformato in un trofeo di caccia o venduto per ottenere denaro extra.

Il ritmo di gioco è lentissimo


Il ritmo di gioco è quindi lentissimo, studiato per premiare tutta una serie di comportamenti “virtuosi” (movimenti ridotti al minimo e furtivi al massimo) e di punire quelli più sconsiderati (correre equivale a fare terra bruciata intorno a sé). Pazienza deve essere la parola d’ordine, anche perché gli animali presenti sono piuttosto intelligenti, oltre a non essere particolarmente numerosi. A questo proposito, è inspiegabile come sia praticamente assente il concetto di branco. Le potenziali prede, fatta eccezione per i volatili negli stagni, non sono mai presenti in gruppi. Un trucchetto adottato con tutta probabilità per rendere più complicate le fasi di individuazione e inseguimento, ma che stona in un titolo che ha nel realismo il suo principale (e forse anche unico) punto di forza.

Hunting Simulator 2

Ogni animale deve essere abbattuto al massimo con due colpi. Al terzo proiettile scatta un’ammenda.

Poche e semplici le annotazioni da fare per quanto riguarda la realizzazione tecnica. Siamo intorno alla sufficienza, con un sonoro ridotto ai minimi termini e un comparto grafico che non riesce mai a stupire. Le ambientazioni sono diverse tra loro, è vero, ma mancano di quella spinta necessaria a renderle memorabili. Sarebbe bastato qualche scorcio particolarmente suggestivo o qualche punto panoramico mozzafiato per imprimerle nella mente, così invece sono solo distese semi-deserte, foreste e pianure destinate a cadere nel dimenticatoio non appena spenta la console. Peccato infine per la mancanza di modalità multigiocatore, che avrebbero potuto fornire qualche spunto in più e, perché no, portare anche a conseguenze fantozziane. Non sarebbe stato male cacciare in compagnia e finire per scambiare due orecchie sinistre con l’indice della mano di un avvocato. Con l’unghia, ovviamente…

In breve: Hunting Simulator 2 è un titolo particolare, in cui sparare è solo una piccola parte di un’esperienza più lunga, complessa e a tratti esasperante. Una trasposizione in formato virtuale della caccia a 360° che, nella sua fedeltà e accuratezza, rischia di risultare indigesta a una considerevole fetta di videogiocatori. Lentissimo nell’incedere e piuttosto ripetitivo nelle meccaniche, offre una discreta mole di contenuti (sarei pronto a scommettere sull’uscita di nuove mappe via DLC) e una realizzazione tecnica sufficiente, ma non strabiliante.


Com’è, come gira: Ho provato Hunting Simulator 2 su PlayStation 4. Non ci sono particolari annotazioni da segnalare. Il gioco dispone di opzioni per la gestione dell’interfaccia e dell’audio, con la possibilità di attivare/disattivare indicatori di gioco o di avventurarsi in sessioni di caccia senza alcun tipo di aiuto.

Torna in prima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Discreta mole di contenuti.

Contro

  • Lento fino all’esasperazione.
  • Realizzazione tecnica priva di personalità.
  • Manca il multigiocatore.
5.8

Insufficiente

Password dimenticata