Mario Golf: Super Rush – Recensione

Switch

SE VI ASPETTAVATE UN GIOCO RILASSANTE, CASCATE MALE! IN MARIO GOLF: SUPER RUSH SI CORRE, SI SALTA, SI SPRINTA E SI USANO I TIRI SPECIALI PER ROVINARE LA GIORNATA AGLI AVVERSARI

Addio tripla pressione, un tap per far partire l’indicatore e un altro per impostare potenza/distanza/inerzia (in base al tasto usato, per esempio la B sta sempre per Backspin), poi dipende tutto dalla levetta sinistra per imprimere l’effetto (più marcato in base al tempo di inclinazione), che sia un giro laterale, un tiro a parabola alta e morbida o bassa e secca. La precisione è al 90% in mano al giocatore e al 10% in mano al caso, con la barra caricata al massimo che comporta una probabilità di “sporcare” il tiro abbastanza casuale, e per questo mai drammatica. Tutto più facile quindi? Figuriamoci! Perché esclusi i primi due campi per impratichirsi, le cose si fanno subito complesse a livello planimetrico, con pendenze infami, dislivelli, bunker piazzati in maniera malefica, corsi d’acqua e barriere architettoniche tipicamente mariesche, con un risultato da applausi, che mostra una grandissima cura nel course design dei sei percorsi.

mario golf super rush recensione

I percorsi sembrano quasi livelli di un Super Mario tridimensionale, tra salti, scorciatoie, trappole, nemici, monete…

Certo, mancano quasi del tutto i tracciati completamente fuori di testa stile World Tour, che bisogna ammettere aveva tutta un’altra personalità a livello stilistico, con piattaforme rimbalzanti, fairway “turbo”, ambientazioni subacquee e foreste “macro”; ma da una parte il Direct dell’E3 ha già svelato il segreto di pulcinella dei DLC in arrivo (con tanto di New Donk City in bella mostra, per far sentire a casa Pauline, new entry del roster) e dall’altra lo rende un titolo sportivo nettamente migliore, perché percorsi più “realistici” (aggiungete anche altre virgolette a piacere) lasciano respirare tutto l’ottimo lavoro svolto sulla fisica. Vedremo poi nei prossimi mesi cosa si inventeranno.

L’ESSENZA DEL GOLF RIMANE INTATTA, MA ASSOCIATA A TUTTA LA FOLLIA TIPICA DEL PEACH WORLD

Ma quindi a questo punto vi starete chiedendo se il golf sia diventato di botto uno sport stressante, e la risposta varia da “assolutamente no” a “anche peggio di così”. Perché il golf classico, tutto relax e studio del terreno è lì come un totem in mezzo all’offerta ludica, inscalfibile, mentre dall’altra parte si arriva addirittura a una modalità battaglia giocata in campo aperto su un’arena disegnata appositamente e che premierà il primo giocatore a chiudere tre buche con ogni mezzo a disposizione, unendo velocità, strategia e cattiveria in partite da tachicardia, diventando il paradiso del multiplayer e un contenitore di insulti più o meno meritati. Tanto poi quando si vuole staccare e stare un po’ da soli, c’è sempre l’Avventura.

IL TOP PLAYER DEL MUSHROON KINGDOM

Un Mii alle prime armi, una classifica da scalare a suon di Birdie, Eagle e Albatross e tanti golf club sparsi per gli angoli più suggestivi del Regno dei Funghi popolati dalla gente più bizzarra, tipo Goomba, Koopa, Boo, Strutzi e chi più ne ha più ne metta.

Popolo colorato e colorito di un’avventura che parte come epopea sportiva per poi vederci eroi del destino impelagati nello sventare una grave minaccia climatica. Una sceneggiatura bislacca e adorabilmente no-sense che mette nel mood giusto per imparare le basi (inizialmente) e poi trovarsi nel mezzo di boss fight assurde, così come se niente fosse, capaci di sfruttare il gameplay in modi totalmente nuovi e imprevedibili.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Un gran titolo sportivo, dal course design alla fisica, passando per il sistema di controllo / Lo Speed Golf e la Battaglia Golf rivoluzionano il genere con un’iniezione di adrenalina / Tante modalità e personaggi…

Contro

  • …Ma solo 6 percorsi al lancio / ecnicamente fluido al costo di un livello di dettaglio un po’ sacrificato / Meno matto dei predecessori.
8

Più che buono

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